Se siete appassionati del genere crime, su Netflix non trovate esclusivamente serie e film, ma anche documentari – spesso sconcertanti –, i cosiddetti True crime: docuserie che ricostruiscono in maniera approfondita i casi di cronaca nera e nerissima da ogni parte del globo. Assai di recente, ad esempio e per limitarci alle vicende italiane, la triste storia di Elisa Claps, come già nel caso di Yara Gambirasio e di Emanuela Orlandi, è stata al centro di una recente uscita sulla piattaforma, pur trattandosi di una vera serie tv in luogo di un documentario. Ecco i 17 più importanti titoli ispirati a (tragiche) storie vere. (Continua a leggere dopo la foto)
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Per Elisa. Il caso Claps
L’omicidio della sventurata Elisa Claps, come in molti ricorderanno, fu una tragica vicenda di cronaca nera – nerissima – che vide vittima una studentessa di Potenza di 16 anni. Scomparve nella sua città il 12 settembre 1993 e se ne persero le tracce per diciassette anni, fino a quando il suo cadavere venne rinvenuto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza il 17 marzo 2010. In questo caso, l’approccio non è documentaristico e, per quanto didascalica, si tratta di una serie Tv in piena regola, anzi una miniserie, diretta da Marco Pontecorvo. La miniserie in 6 episodi, già trasmessa su Raiuno nel 2013, segue il viaggio straziante e determinato della stessa famiglia Claps, concentrandosi in particolare su Gildo, il fratello di Elisa, e la madre Filomena.
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Il Caso Yara – Oltre ogni Ragionevole Dubbio
Si è parlato, e tuttora infervora il dibattito in merito alla docuserie che ha provato a riconsiderare la verità ufficiale sull’omicidio di Yara Gambirasio, il cui corpo fu trovato ormai privo di vita il 26 febbraio 2011. La serie documentaristica, divisa in cinque episodi, analizza dettagliatamente le indagini e le prove, evidenziando le lacune e le incongruenze che potrebbero mettere in discussione la colpevolezza di Massimo Bossetti. Nello specifico la docuserie ha incluso un’intervista esclusiva realizzata da Carlo Gabardini nel carcere di Bollate proprio a Massimo Bossetti, offrendo una prospettiva diversa sul caso e sull’uomo che continua a proclamarsi innocente.
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What Jennifer did
Correva il 2010 quando Jennifer Pan mise in piedi un piano crudele e calcolato nei minimi dettagli. Il suo scopo? Uccidere i suoi genitori adottivi. La giovane studentessa decise di coinvolgere alcuni suoi conoscenti nel crudele complotto che non poteva che avere conseguenze devastanti. E infatti il 8 novembre 2010, due uomini armati fecero irruzione nella casa dei Pan a Markham. L’aggressione si rivelò letale per la madre di Jennifer. Il padre rimase gravemente ferito ed entrò in coma. Jennifer affermò di essere stata legata e imbavagliata durante i fatti. Sul caso venne aperto un fascicolo di indagine che condusse, poi, a una verità sconcertante. Infatti le prove raccolte dimostrarono che Jennifer aveva orchestrato l’intero piano, pagando due uomini per commettere l’omicidio.
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Homicide Los Angeles
la docuserie è divisa in 5 episodi ed è prodotta da Wolf insieme a Tom Thayer, Jane Lipsitz, Dan Cutforth, Nan Strait, Dan Volpe e Adam Kassen. La docu-serie tv esplora i casi di omicidio più brutali e complicati aavvenuti negli ultimi quattro decenni e lo fa raccogliendo le interviste a investigatori, pubblici ministeri e, soprattutto, amici e familiari delle vittime. Dalla storia del leggendario produttore discografico Phil Spector (The Ronettes, The Beatles, Ramones), dichiarato colpevole dell’omicidio di Lana Clarkson, alla misteriosa morte del dirigente della Fox Gavin Smith. Lo stesso creatore di Law & Order, Dick Wolf, celebre per i drammi polizieschi e giudiziari, ha voluto incentrare la narrazione in un documentario di inchiesta in grado di mettere in luce l’altra faccia della nota Città degli Angeli.
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Inventing Anna
Con un sapiente mix di indagini, procedimenti giudiziari e ampie parti narrative, scopriamo Anna “Delvey”, come si fa chiamare la finta ereditiera tedesca che, forte di un fondo fiduciario di 60 milioni di dollari che ovviamente non esiste, riesce a “scroccare” una vita agiatissima tra la Grande Mela e la California. La protagonista stringerà, dopo l’arresto, un rapporto di amore e odio con la giornalista Vivian, incaricata di seguire la sua storia, passata da megayacht e viaggi stravaganti a una prigione statunitense. Il suo sogno di creare la Anna Delvey Foundation – o almeno questa era la finalità con cui reperiva i fondi–, dunque, naufragherà definitivamente. ShondaLand, la casa di produzione di Shonda Rhimes di cui parleremo a breve, ha acquistato i diritti per raccontare su Netflix la storia di Anna, traendo spunto dall’inchiesta che il New York Magazine dedicò all’intera vicenda.
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Il principe
La docuserie è composta da soli tre episodi da più di 40 minuti l’uno che raccontano la vita, ma anche la storia che accompagna Vittorio Emanuele. In particolar modo centrale sarà il processo per omicidio in cui era stato coinvolto. Sappiamo più o meno tutti la storia e l’esilio del primogenito del re Umberto di Savoia II che nel 1978 è stato accusato per l’omicidio di Dirk Hamer, ragazzo tedesco di 19 anni. Probabilmente la causa fu la lite per un gommone, ma la docu-serie ricostruisce tramite immagini, video e interviste di repertorio ciò che è realmente accaduto.
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Worst Roommate Ever – Convivere nel terrore
“Ho paura del mio coinquilino”. Poche parole per un sintesi perfetta che riassume le cinque puntate di “Worst Roommate Ever – Convivere nel terrore“ per la regia di Domini Hofmann. Lo scopo della docu-serie Netflix è quello di dimostrare quanto l’apparenza possa ingannare: truffatori violenti e spietati serial killer possono infatti nascondersi anche nell’animo di chi divide con noi la stessa casa. I cinque episodi raccontano la storia vera di Dorothea Puente, una donna a capo di una pensione per i meno fortunati, disposta a tutto pur di incassare i loro assegni. O ancora, l’omicidio dell’universitaria Maribel Ramos vittima del coinquilino K.C. Joy. Tra le quattro storie vere raccontate anche quella del truffatore Youssef Khater definito “Il maratoneta” e quella dell’ ex coinquiline di Bachman. Ogni racconto rivela una tragica e spietata fine delle vittime designati da personaggi disposti a fare di tutto, persino uccidere.
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Amanda Knox
Un personaggio enigmatico, un’assassina con la faccia d’angelo o la vittima di un errore giudiziario? Fatto sta che oggi Amanda Knox, attorno alla quale l’opinione pubblica italiana e americana si è divisa, è libera e negli Stati Uniti è diventata una sorta di star.
Vatican Girl
Questa storia sembra un film, eppure è tutto vero e sono oramai quarant’anni che l’inquietante ombra del Vaticano (di cui Emanuela era o è una cittadina), così come persino quella della Banda della Magliana, aleggiano su una scomparsa che non ha mai conosciuto una spiegazione. Il documentario, in cui emerge la spasmodica ricerca della verità da parte di Pietro Orlandi, il fratello, e del giornalista Andrea Purgatori, in quattro episodi semina diversi inidizi (meglio: prove) e ha avuto il merito di riproporre all’attenzione internazionale la vicenda, stimolando recentemente anche il Vaticano stesso ad aprire finalmente un’inchiesta.
Jeffrey Epstein – Soldi, potere e perversione
Il misterioso finanziere pedofilo reclutava ragazzine, da condividere con i pervertiti suoi amici. Tutti nomi altisonanti, dal principe Andrea in giù, che provocarono uno scandalo planetario. Nell’isola privata di Epstein ai Caraibi e nel suo lussuoso appartamento newyorkese, assieme alla compagna Ghislaine Maxwell, abusava di giovani ragazze. Finalmente arrestato, è morto in carcere, apparentemente per suicidio. Tutte le tappe della vicenda sono ricostruite nei quattro episodi del documentario.
Athlete A
Athlete A è un documentario statunitense del 2020 che segue un team di giornalisti investigativi di “The Indianapolis Star”, mentre raccontano la storia del dottor Larry Nassar, il medico della nazionale statunitense di ginnastica, che ha aggredito sessualmente le giovani per lunghi 18 anni. Ora è in prigione dal 2017, condannato a 60 anni.
La scomparsa di Maddie McCann
L’orrida, disgustosa e infame pratica della pedofilia si nasconde dietro questo caso che ha sconvolto il mondo nel 2007. Una bambina di neppure 3 anni scomparve nel nulla da una località turistica nell’Algarve, dove era in vacanza con i genitori. Da allora non se ne è più saputo nulla. Il documentario risale al 2019, poi, nell’aprile del 2022, il tedesco Christian Brueckner è stato identificato quale presunto autore del sequestro. Ma i dubbi che non abbia agito da solo sono tuttora molti.
American Murder – La famiglia della porta accanto
Il documentario approfondisce il terribile caso, risalente al 2018, della famiglia Watts, all’apparenza perfetta, con due bambini, un terzo in arrivo e una coppia felice. Eppure la follia è in agguato: il padre sterminerà l’intera famiglia. Una vicenda raccapricciante.
Il truffatore di Tinder
La vicenda si svolge tra il 2017 e i giorni nostri, un po’ ovunque in giro per l’Europa e si parla d’amore, di lusso, di diamanti, di bugie. Tutto ben orchestrato da un uomo che agganciava le sue prede sul sito d’incontri e le truffava per milioni di dollari, fingendosi un magnate del commercio di diamanti.
I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti
Questo documentario del 2022, diretto da Emma Cooper per Netflix, è incentrato sulla vita e la morte prematura dell’attrice americana e icona culturale Marilyn Monroe ed è raccontato attraverso filmati d’archivio e interviste inedite con amici della star, testimonianze inedite che alimentano le numerose teorie su un suicidio piuttosto anomalo.
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World’s Most Wanted
Questa docuserie in cinque episodi ci fa “conoscere” alcuni tra i criminali più ricercati al mondo, capaci (sinora) di evitare la cattura nonostante le enormi ricompense e le indagini globali. Un episodio è dedicato a Matteo Messina Denaro, di recente, e finalmente, catturato dai carabinieri.
Marta, il delitto della Sapienza
Il 9 Maggio 1997 a Roma, all’interno dell’enorme cittadella universitaria de La Sapienza, la studentessa 22enne Marta Russo viene attinta al capo da un proiettile vagante: morirà in ospedale cinque giorni dopo. Attraverso la lettura dei suoi diari, mai resi pubblici prima, scoprirete la storia della sua vita e quella della sua morte, per la quale nel 2003 fu condannato in via definitiva per omicidio colposo aggravato l’assistente universitario di Filosofia del diritto Giovanni Scattone, mentre un suo collega, Salvatore Ferraro, fu condannato limitatamente al reato di favoreggiamento personale.