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I migliori documentari true crime su Netflix: ne abbiamo scelto 10

09/12/2024 16:00 - Ultimo aggiornamento 14/12/2024 09:57
Migliori documentari true crime

Migliori documentari true crime – Su Netflix c’è una amplissima scelta tra decine di documentari true crime. Dai misteri irrisolti ai casi più eclatanti, sono diventati una vera e propria ossessione per gli amanti dello streaming.

Migliori documentari true crime

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I 10 imperdibili documentari True Crime

Una famiglia in cerca di risposte condivide indizi e testimonianze inedite sul principale sospettato degli omicidi di Zodiac, il serial killer che seminò il terrore negli Stati Uniti tra gli anni Settanta e Ottanta. Nel corso dei decenni di indagini che sono stati dedicati all’ineffabile Killer dello Zodiaco, le forze dell’ordine statunitensi hanno dichiarato pubblicamente l’identità di un unico sospettato, Arthur Leigh Allen, senza mai riuscire tuttavia a produrre le prove sufficienti per poterlo accusare, men che meno per incriminarlo. Una nuova indagine, però, rivolta ancora una volta il caso come un calzino, a partire dall’intervista che il reporter di una tv locale è riuscito a fare ad Allen nei primi anni Novanta, poco prima che morisse.

Migliori documentari true crime

Un documentario sull’incredibile storia della coppia nota come Bonnie e Clyde dei Bitcoin, protagonista della rapina più redditizia di tutti i tempi. Il regista Chris Smith esplora la storia dei criminali Heather “Razzlekhan” Morgan e Ilya “Dutch” Lichtenstein. Nel 2016, un attacco hacker ha colpito Bitfinex, una piattaforma di scambio di valute digitali o criptovalute con sede a Hong Kong. In un batter d’occhio, i malviventi si sono impossessati di 72 milioni di dollari in bitcoin, una somma che, con l’impennata del valore della criptovaluta, si è poi trasformata in un bottino da 4 miliardi di dollari. Il documentario segue le tracce di questa fortuna digitale, conducendo gli spettatori attraverso il labirinto del blockchain fino a una coppia di Manhattan: Ilya Lichtenstein e Heather Morgan.

Quando il 16 Dicembre del 1985 Paul Castellano, il boss della famiglia Gambino, viene freddato su di un marciapiede di Manhattan insieme al suo Vice, Tommy Bilotti, appare a tutti chiaro come il mandante sia un altro membro della famiglia, John Gotti. In un mondo che cambia rapidamente Gotti sembra rappresentare il futuro della nuova Cosa nostra d’Oltreoceano: abile comunicatore, più disinibito del predecessore in merito alla diversificazione degli affari, senza vincoli legati alla tradizione e capace di riscuotere un crescente successo nell’opinione pubblica. Fino a quando non è stato “incastrato”, arrestato e processato. Questo documentario ricostruisce l’intera storia.

Migliori documentari true crime

Si parte dalla scomparsa di Laci Rocha, moglie di Scott Peterson, una donna prossima al parto, sparita la vigilia di Natale del 2002 dalla propria casa di Modesto in California e che sembrava svanita nel nulla. L’anno successivo i suoi resti e quelli di suo figlio non ancora nato – che la coppia aveva programmato di nominare Conner – furono scoperti sulle coste della baia di San Francisco; in seguito, Scott fu arrestato e accusato di due capi d’accusa di omicidio. Nel 2004, Scott è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di primo grado di Laci e dell’omicidio di secondo grado del bimbo. Tra filmati d’archivio, ricostruzioni e testimonianze, la docuserie propone anche un’intervista con la mamma di Laci, Sharon Rocha. Come si legge su People Magazine, Rocha ha raccontato di come si sentì quando Scott e sua figlia iniziarono a frequentarsi e di quell’intuito, tipicamente femminile e materno, che in qualche modo presagiva che lui non fosse l’uomo adatto per la figlia. Purtroppo, il rimpianto di non aver impedito il matrimonio la tormenta ancora.
Leggi la scheda completa ► “American Murder: il caso Laci Peterson” è una storia vera, tragica e sconvolgente

Migliori documentari true crime

Il 26 dicembre del 1996 i genitori di JonBenét Patricia Ramsey, mini-reginetta di bellezza di soli 6 anni, si accorsero che era scomparsa. Di lei non rimaneva altro che una richiesta di riscatto trovata al piano di sotto dell’abitazione. Lo stesso giorno, però, solo qualche ora dopo, il padre ritrovò il corpo della figlia senza vita nella cantina di casa, scoprendo così che la figlia non era stata rapita, ma aggredita sessualmente e brutalmente uccisa. La serie racconta il pessimo lavoro svolto dalla polizia: i passi falsi degli inquirenti, così come il battage mediatico, hanno intralciato il caso dell’omicidio di JonBenét Ramsey. Questa docuserie definitiva racconta la decennale ricerca di giustizia, con l’ombra oscura e aberrante della pedofilia che si staglia, rivoltante, sullo sfondo.
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Migliori documentari true crime

Si è parlato, e tuttora infervora il dibattito in merito alla docuserie che ha provato a riconsiderare la verità ufficiale sull’omicidio di Yara Gambirasio, il cui corpo fu trovato ormai privo di vita il 26 febbraio 2011. La serie documentaristica, divisa in cinque episodi, analizza dettagliatamente le indagini e le prove, evidenziando le lacune e le incongruenze che potrebbero mettere in discussione la colpevolezza di Massimo Bossetti. Nello specifico la docuserie ha incluso un’intervista esclusiva realizzata da Carlo Gabardini nel carcere di Bollate proprio a Massimo Bossetti, offrendo una prospettiva diversa sul caso e sull’uomo che continua a proclamarsi innocente.
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Migliori documentari true crime
Migliori documentari true crime

Trucchi e trasvestimenti hanno sempre fatto parte del gioco: Scott Scurlock ha compreso fin dall’inizio cosa occorreva per portare a segno colpi di un certo calibro. La sua missione? Rapinare le banche e servirsi di un ottimo nascondiglio per ritrovare rifugio dopo le rapine. Il documentario Netflix, attraverso un montaggio di interviste di vecchi complici e amici di Scurlock, oltre che alle testimonianze dei giornalisti che hanno seguito le vicende di quegli anni, mira a fare conoscere al pubblico la vera storia del più grande e astuto rapinatore del mondo. Classe 1955, Scott Scurlock soprannominato “il bandito di Hollywood”, dopo gli studi in medicina ha avviato un’attività di spaccio di metanfetamine per poi dedicarsi alle rapine in banca. Il canovaccio seguito da Scott era sempre lo stesso, eppure sempre diverso di colpo in colpo. Proprio come nel film “Point Break”, l’uomo ha saputo raggirare per anni le autorità. Tra il 1992 e il 1996, Scott Scurlock rubò circa 2,3 milioni di dollari indossando una serie di elaborati travestimenti che gli permisero di confondere puntualmente la polizia. 
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