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La “vera Martha” di “Baby Reindeer” minaccia Stephen King

08/05/2024 14:10 - Ultimo aggiornamento 07/06/2024 13:03

La vera Martha di “Baby Reindeer” minaccia Stephen King. Dapprima come opera teatrale, poi miniserie televisiva, “Baby Reindeer” esplora in modo crudo e realistico il tema dello stalking, mostrando quanto sia difficile per le vittime uscire da una spirale di ossessione mascherata da sentimento. Richard Gadd ha avuto l’intuizione fare conoscere a tutti gli effetti tossici che ha avuto su di lui la conoscenza di una donna in un pub. Dopo il successo della miniserie Netflix, i fan sono andati a caccia dei dettagli per scoprire l’identitĂ  della vera stalker .

La luce dei riflettori ha illuminato una donna, Fiona Harvey, avvocatessa scozzese trasferitasi a Londra, che avrebbe prontamente provveduto a smentire sulle colonne dello Scottish Sun le accuse ricevute: “Muovo un reclamo contro Netflix. Sono un avvocato altamente competente. Mi difenderĂ  da sola”. La donna starebbe dunque pianificando di citare a giudizio il colosso dello streaming. E nelle ultime ore, una notizia sta facendo tremare anche Stephen King. Ecco cosa sta succedendo! (Continua a leggere dopo la foto).

"Baby Reindeer" la vera Martha ha minacciato Stephen King

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La recensione positiva di Stephen King su “Baby Reindeer”

La miniserie â€śBaby Reindeer“ da settimane è al numero uno della classifica Top 10 di Netflix. Il successo della miniserie risiede nella trama, infatti a essere raccontata è la storia vera di Richard Gadd, che ha trasformato il suo pluripremiato spettacolo personale Edinburgh Fringe in questo scrigno di veritĂ  sul drammatico fenomeno dello stalking. Un argomento attuale che ha saputo ispirare anche molte altri film, proprio come il celebre “Misery non deve morire”, film thriller imperdibile del 1990 diretto da Rob Reiner, tratto dal romanzo Misery di Stephen King, con protagonisti James Caan nei panni di Paul Sheldon e Kathy Bates nei panni di Annie Wilkes. Pensate che per il ruolo interpretato, l’attrice ha ricevuto il premio Oscar e il Golden Globe. Sul sito web Rotten Tomatoes, il film ha ricevuto il 90% delle recensioni professionali positive. 

Insomma, il successo di “Baby Reindeer” risiede nella trama e nel modo di aver saputo raccontare il drammatico fenomeno dello stalking con toni decisamente accattivanti e un ritmo da presa forte, al punto da andare incontro anche alla recensione positiva del maestro dell’horror, Stephen King, che così si è espresso sulla miniserie di Gadd sulle colonne del Times: “uno spettacolo brillante” e “una delle migliori cose che abbia mai visto”. Su X lo scrittore ha dichiarato: “Baby Reindeer: Santo cielo. Ho un articolo su Baby Reindeer sul London Times. Non posso credere che mi abbiano pagato per scrivere su uno spettacolo così bello, ma lo hanno fatto”.

"Baby Reindeer" la vera Martha ha minacciato Stephen King

La “vera Martha” ha minacciato Stephen King

“Il mio primo pensiero è stato ringraziare Dio che il mio romanzo è arrivato prima, altrimenti la gente avrebbe pensato che l’avessi rubato a Richard Gadd”, ha scherzato nell’articolo che ha scritto per il Times. Giudizio piĂą che positivo, peccato solo che i commenti di Stephen King abbiano sollevato un ulteriore polverone. Infatti le parole dello scrittore non sono passate per nulla inosservate alla “vera Martha” della miniserie che, attraverso un post dsu Facebook, ha subito sottolineato di essere pronta a correre ai ripari contro lo scrittore.

"Baby Reindeer" la vera Martha ha minacciato Stephen King

“Se questo sciocco Stephen ding dong king prova a farne un film horror, lo querelo”. Queste le parole della donna che si presume si celi dietro alla figura femminile della serie tv di successo di Netflix. La donna si è sempre professata estranea alla figura ritratta nella serie tv e ha dichiarato: “Baby Reindeer era l’ultimo disperato tentativo di Gadd. Patetico. Fate attenzione a ciò che desiderate”. Resta il fatto che la miniserie ha raggiunto il primo posto nelle classifiche di Netflix in oltre 30 Paesi!

Fonti: Netflix, X, The Times