“The Deliverance – La redenzione”, il caso di esorcismo è accaduto davvero. Ebbene si, il film horror diretto da Lee Daniels si ispira a fatti realmente accaduti a una famiglia. “Tutto ciò che ho fatto, sia come produttore che come regista, è stato qualcosa che ritengo opportuno per il momento in cui ci troviamo. Non lo considero un film horror, ma piuttosto un film sul tentativo di trovare il proprio livello superiore.”, queste le parole con cui il regista ha spiegato su ESSENCE le intenzioni del film che ha scritto una pagina significativa nella storia della cinematografia di genere. La storia vera è quella di una famiglia che, nella speranza di poter cambiare in meglio la vita, ha deciso di trasferirsi in una casa maledetta. Ecco tutti i dettagli della vicenda. (Continua a leggere dopo la foto).
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“The Deliverance – La redenzione”: una straziante storia vera in cui si è imbattuta un’intera famiglia
La storia vera del caso di presunta ossessione raccontato nel film horror “The Deliverance – La redenzione” è stato reso noto in tutto il mondo come il “200 Demons House” o “Demon House“. La vera storia è quella di Latoya Ammons e della sua famiglia, composta dalla madre Rosa Campbell e dai suoi tre figli. La famiglia ha sempre desiderato di cambiare vita in meglio ed è così che il trasferimento in una nuova casa a Gary, Indiana, nel 2011, si è palesato come l’occasione migliore per lasciarlo accadere. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che in quella nuova casa avrebbe avuto inizio un nuovo incubo durato diversi anni. La famiglia Ammons ha avuto a che fare con strani eventi soprannaturali inquietanti verificatesi nel nuovo appartamento. I membri della famiglia hanno iniziato a riferire di sciami di mosche nere all’interno della casa, di suoni di passi sulle scale e persino della presenza di figure oscure in pena avvistate tra le stanze dell’abitazione. Ma la straziante storia non si ferma a questo.
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La storia vera del caso di possessione nella famiglia Ammons: come sono andati i fatti a cui si ispira il film horror “The Deliverance – La redenzione”
La situazione si è complicata quando il 10 marzo 2012 la figlia dodicenne di Latoya avrebbe levitato sopra il letto durante un pigiama party. Anche Rosa Campbell ha affermato di essere stata vittima di uno strangolamento da parte di una presenza invisibile avvenuto nel cuore della notte. E nel giro di poco tempo, anche il figlio di Ammons è stato vittima di un episodio terribile: i suoi occhi sono rotolati all’indietro e ha ringhiato minacciosamente “È ora di morire… ti ucciderò”, avrebbe ripetuto. Nonostante la famiglia abbia chiesto aiuto alla comunità, la risposta non è mai arrivata, ad eccezione di un prete che ha confermato la presenza di spiriti maligni nella nuvoa casa degli Ammons. La famiglia è rimasta sotto controllo della polizia e del Dipartimento dei servizi per l’infanzia per lunghi anni.
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“The Deliverance – La redenzione”, le indagini sulla storia vera della famiglia Ammons
Le indagini sul caso sono state affidate al Department of Child Services e questo perché i sospetti sono caduti anche sulla possibilità di una situazione di insanità mentale che avrebbe potuto mettere a repentaglio la salute dei figli di Latoya. Gli inquirenti avrebbero compilato quasi 800 pagine di documenti ufficiali, allegando ovviamente le testimonianze dovute. A capo della sezione Charles Austin, affiancato dalla responsabile del caso familiare, Valerie Washington. La donna, dopo aver incontrato Latoya e i figli avrebbe riscontrato che tutti i membri della famiglia erano sani di mente. Una versione confermata sia dal dott. Wright, che riteneva che non ci fosse un vero disturbo psicotico, così come dal dott. Schwarz.
“Ho pregato per tutto il tempo e a loro non piace che preghiamo. Non gli piace per niente. Qualcosa laggiù mi stava soffocando a morte, non so cosa sia” – Rosa Campbell
Le testimonianze
Gli eventi si sono verificati anche sotto i suoi occhi: durante l’interrogatorio, ad esempio, il figlio più piccolo di Latoya scoprì i denti e ringhiò, con gli occhi che gli roteavano all’indietro, per poi tentare di strangolare il fratello. Il rapporto ufficiale del DCS, come confermato dall’infermiera Willie Lee Walker, ha riportato la descrizione dei fatti, affermando che il bambino di nove anni venne visto camminare all’indietro lungo il muro finché non raggiunse il soffitto e si girò su Rosa per atterrare in piedi. Vennero interpellate anche alcune chiaroveggenti, che confermarono la presenza di numerosi spiriti maligni nell’abitazione.
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“Girava la testa, gli occhi si rovesciavano all’indietro, la sua bocca impazzì, cominciò a parlare in lingue sconosciute e poi scaraventò mio nipote dall’altra parte della stanza”
La visita del prete in casa
Alla luce degli eventi avvenuti anche sotto gli occhi della responsabile del caso familiare e dell’infermiera, arrivò il momento di interpellare anche il reverendo Michael Maginot. In seguito a una chiamata ricevuta dal cappellano dell’ospedale, il reverendo venne incaricato di eseguire un esorcismo sul figlio di nove anni di Latoya. Prima di procedere, il reverendo ha ascoltato la versione di Latoya e Rosa, ma mentre le donne erano intente a ripercorrere la loro straziante esperienza, si sono verificati altri strani eventi. La luce del bagno iniziò a tremolare, le persiane in cucina iniziarono a oscillare e impronte bagnate comparirono in soggiorno. Maginot confermò dunque la presenza di spiriti demoniaci. Dopo la benedizione -impresa non facile- consigliò alla famiglia di trasferirsi temporaneamente in un’altra casa.
Le manifestazioni sotto gli occhi di Charles Austin
Le manifestazioni inquietanti sono avvenute anche sotto gli occhi del capo della polizia. Austin ha riferito di essersi recato in casa Ammons insieme ai suoi agenti e di aver notato che la porta del garage non voleva aprirsi seppur alimentata da corrente accesa. Inoltre, alcune foto scattate con il suo iPhone hanno immortalato alcune strane sagome aggirarsi in casa. Gli spiriti sembrano aver fatto di tutto per terrorizzarlo. Dal malfunzionamento della radio della macchina della polizia, al sedile in grado di muoversi da solo avanti e indietro, come riferito su TheLineUp.
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“Sono entrato lì pensando che non fosse altro che una bufala, una storia inventata.All’improvviso questa voce ringhiante è uscita dalla mia radio AM/FM. Diceva, “TU FUORI DI QUI”
L’ esorcismo
Arrivati a questo punto, venne espressamente chiesto al reverendo l’autorizzazione a procedere con un esorcismo canonico. Il rifiuto della richiesta portò Maginot a eseguire una “benedizione intensa”, dapprima su Latoya. Il rituale è stato eseguito in presenza di Ilic e di due poliziotti. Il primo ha riferito di aver riportato ustioni di terzo grado nei giorni successivi causati da un tragitto in motocicletta e di essere stato vittima di ulteriori tre incidenti. Dopo i fatti, l’esorcismo venne finalmente autorizzato e fu lungo ed estenuante. Dopo il rituale, le due donne si tarsferirono a Indianapolis, mentre i figli rimasero sotto cura del DCS. Dopo circa sei mesi di distacco, la famiglia venne finalmente riunita. L’incubo nella nuova casa è così terminato e ciascuno di loro ha ripreso la sua vita di sempre.
“Dopo quasi quattro ore, quando stava attraversando uno di questi momenti, ho preso il mio crocifisso e gliel’ho messo sulla fronte e lei ha iniziato ad avere convulsioni” – Padre Maginot