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Netflix domina le nominations agli Emmy 2024: ecco i film e le serie da non perdere

serie Netflix nominations emmy 2024
23/07/2024 12:24 - Ultimo aggiornamento 25/07/2024 15:09

Netflix domina le nominations Emmy 2024: ecco i film e le serie imperdibili – Gli “Oscar della televisione”, così sono considerati gli Emmy Awards, premio ambitissimo per le serie e i film per la televisione, l’intrattenimento, l’informazione e i documentari. La 76esima edizione premierà le produzioni andate in onda tra l’1 giugno 2023 e il 31 maggio 2024, e Netflix sarà presente in maniera massiccia – addirittura con 107 candidature complessive – alla cerimonia dei Primetime Emmy Awards, quelli più ambiti e importanti, che si terrà il 15 settembre 2024. Le candidature sono state annunciate il 17 luglio 2024 da Tony Hale, Sheryl Lee Ralph e Cris Abrego. Vediamo assieme i titoli visibili in streaming su Netflix e le nominations nelle relative categorie. (Continua a leggere dopo la foto)

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Come sempre, sai che puoi trovare su Netflixmania i riepiloghi delle nuove uscite di tutti i film e le serie del mese e della settima da vedere su NetflixPrime Video e Disney+ QUI.

Miglior serie drammatica, le nominations

Windsor, che nel 1917 per ovvie ragioni cambiarono il cognome tedesco di Sassonia-Coburgo-Gotha, hanno sempre ispirato i rotocalchi, come si chiamavano una volta, ma la cifra di “The Crown”, sin dalla prima stagione, non è mai stata il gossip o le ricostruzioni fantasiose. Quella del regista e sceneggiatore Peter Morgan, che è la serie più dispendiosa di sempre – sono stati investiti ben 100 milioni di dollari –, è caratterizzata da una accuratissima ricostruzione storica, degli arredamenti e persino da una marcata somiglianza tra gli interpreti e i personaggi reali (qui “reali” si può interpretare in entrambi i sensi). Basti pensare a Elizabeth Debicki, che interpretava Diana nella quinta stagione e che ritroveremo, per forza di cose, solo parzialmente nella sesta: è stato notato come le somigli nell’aspetto, negli abiti e persino nelle movenze e nello sguardo timido. Come vedete anche in una immagine che pubblichiamo, pure l’attore che interpreta William nella sesta stagione, Ed McVey, è piuttosto somigliante. La serie, dalla prima stagione, racconta la storia della regina Elisabetta II e della famiglia reale britannica solo a partire dal 1947. La sesta stagione, andata in onda a partire dal novembre 2023, inquadra gli anni più vicini a noi e le vicende che hanno segnato un’epoca. Quelli che seguono sono i tre principali fatto storici che saranno raccontati: la storia (e la morte) di Diana e Dodi, il fidanzamento tra William e Kate, il matrimonio tra Carlo e Camilla. Ma anche altri eventi importanti di quel periodo verranno raccontati nella sesta stagione, pur se con minore enfasi, come il matrimonio del principe Edoardo e la morte della principessa Margaret e della Regina madre, nello stesso anno: il 2002; l’11 settembre, la seconda guerra del Golfo.
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Disponibile su Netflix a partire dal 21 marzo 2024, rappresenta il secondo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di successo di Liu Cixin, ed è divenuto un fenomeno di massa: talmente coinvolgente che c’è chi viene travolto dall’ansia solo a guardare la serie. Prima di questa versione era stata distribuita una serie tv cinese del 2023. La storia si divincola tra Cina, New York e Londra e racconta le vicende di un gruppo di scienziati che si ritroveranno a prendere una delle decisioni più importanti della propria vita, pena la scomparsa dell’umanità dal pianeta Terra. Nel dettaglio la trama orbita intorno al personaggio di Ye Wenjie, un’astrofisica rimasta orfana di padre in seguito alla Rivoluzione Culturale Cinese, inviata in una base radar segreta ubicata in una regione sperduta che, insieme al gruppo di scienziati, proverà a portare a termine la missione per salvare l’umanità. La serie tv, dunque, è rivolta non solo agli amanti del genere Sci-Fi e dell’azione, ma anche a tutti coloro che provano a scavare all’interno del ragionamento umano davanti alla possibilità di andare incontro a un finale non del tutto prevedibile.
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Miglior serie limitata o antologica (Miniserie), le nominations

Questa storia vera di stalking, vissuta da Richard Gadd stesso, è stata trasformata in un’opera teatrale prima di diventare una miniserie televisiva. La serie affronta in modo crudo e realistico il tema dello stalking, mostrando quanto sia difficile per le vittime uscire da una spirale di ossessione mascherata da sentimento. Richard Gadd ha avuto l’intuizione dopo aver vissuto in prima persona gli effetti tossici che ha avuto su di lui la conoscenza di una donna in un pub. Tratta dal premiato one man show che ha fatto furore al Fringe Festival di EdimburgoBaby Reindeer segue la storia del comico fallito Donny Dunn (Richard Gadd) e la sua stalker. Tutto ha avuto inizio da una tazza di tè offerta per gentilezza a una donna. Da quel momento l’attore è stato inondato di migliaia di messaggi, e-mail, tweet e persino visite fuori dalla sua abitazione. Nonostante i tentativi di rivolgersi alla polizia, Richard Gadd non si è mai sentito al sicuro. La miniserie mette in evidenza anche le difficoltà del sistema burocratico nel gestire casi di stalking. La trama affronta questo delicato tema sociale senza drammatizzazioni né stereotipi: “In un modo strano, ho iniziato a pensare che questa potesse essere una bella storia durante l’intero calvario stesso”, ha detto Gadd a Netflix. Va detto che vi sono delle conseguenze legali, data la denuncia per diffamazione fatta dalla donna in cui è stata riconosciuta la vera stalker di Richard Gadd.
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Ispirata al celebre film Il talento di Mr. Ripley con Matt Damon, la miniserie è incentrata su di un truffatore che si ritrova in un mondo di ricchezza e privilegi dopo aver accettato un incarico speciale in Italia. Ma per avere la vita che desidera deve tessere una rete di articolate bugie. Diretta dal talentuoso Steven Zaillian, la miniserie promette di tenere gli spettatori con il fiato sospeso. La trama è ambientata negli anni Sessanta e vede come protagonista Tom Ripley ingaggiato dal signor Greenleaf, un ricco industriale, che lo assume per andare a strappare il figlio Dickie al suo esilio volontario per condurre una vita da playboy in Italia. Ad attendere Tom una ricompensa considerevole che gli permetterà di accedere a un mondo fatto di lusso e privilegi. Ma a quale prezzo? Tom metterà in atto una spirale di truffe e di inganni dalla portata inimmaginabile pur di raggiungere il suo scopo. L’incontro con il rampollo si rivelerà presto cruciale nella vita di Tom che, ammaliato dalla vita di Dickie e dal potenziale di beneficio che potrebbe trarre dalla vicenda, deciderà di impossessarsi letteralmente dell’identità del giovane, bello e ricco erede di una famiglia importante. La storia si articola in otto episodi e in Ripley, la figura del protagonista personificherà il ruolo dell’antieroe per eccellenza del thriller psicologico creato dalla maestra Patricia Highsmith. 
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Miglior film per la televisione

L’ adattamento cinematografico del libro dell’ex autrice e produttrice inglese Sam McAlister mira dritto a fare emergere tutti i dettagli sulle dinamiche che hanno preso il via dallo scatto perfetto di Jae, paparazzo nella Grande Mela. In foto il principe Andrea a spasso con il finanziere Jeffrey Epstein al Central Park. Ma la storia orbita intorno alla figura di quattro donne: Sam McAlister, Amanda Thirsk, segretaria privata del Principe Andrea, Emily Maitlis e Esme Wren. “Si tratta di raccontare chi sono quelle donne” spiega Billie Piper. “Di come la loro intervista è arrivata sullo schermo, di come è stata firmata, di tutto il processo di messa in onda e di mostrare la dualità tra due grandi istituzioni britanniche, la BBC e il Buckingham Palace. Ma soprattutto si tratta di persone. Si tratta di quei giornalisti non famosi che stanno dietro allo scoop“. La drammatica rivisitazione del processo per ottenere l’intervista televisiva della BBC del principe Andrea nel 2019 da parte della presentatrice e giornalista Emily Maitlis e del team di produzione del programma di notizie e attualità della BBC Two Newsnight non poteva che prevedere un cast all’altezza della situazione. “Ciò che mi piace di questo film è che tutte le donne sono protagoniste della storia. Le si vede lavorare insieme per portare a casa questa intervista”, ha riferito Gillian Anderson che nel film interpreta il ruolo di Emily Maitlis.
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Cosa succede quando due multinazionali si dichiarano apertamente guerra? Ebbene, seppur con un linguaggio comico, il film di Jerry Seinfeld parla esattamente di questo. Proprio all’inizio degli anni Sessanta in Michigan, Kellogg’s e Post si ritrovano in un faccia a faccia nel tentativo di ideare lo snack più richiesto dal mercato. Così dirigenti e dipendenti si rimboccano le maniche per trovare il mix dei giusti ingredienti per rendere unico e inimitabile lo snack in grado di cambiare il modo di fare colazione negli USA. Un’ottima strategia di marketing non credete? D’altronde la colazione negli USA rappresenta il pasto più importante della giornata. Da queste premesse, dunque, ecco nascere i Pop-Tarts, lanciati da Kellogg’s nel 1964, stesso anno in cui anche i Toast’em Popups, lanciati dalla Post provarono a conquistare ogni palato. Il cuore della narrazione sta tutta qui: quale strategia sarà la migliore sul campo? Una storia realmente accaduta.
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Miglior attrice in un film o una miniserie

Diretta da Andrés Baiz, vanta la produzione di Eric Newman e di Sofía Vergara, che interpreta anche i panni della protagonista Griselda Blanco, conosciuta da tutti come la “signora della droga colombiana” nonchè prima narcotrafficante donna. Divisa in 6 episodi, la miniserie ispirata dunque alla vera storia della donna tanto temuta da Pablo Escobar, lascerà emergere anche aspetti di una madre disposta a dare la propria vita per i propri figli. La miniserie è stata definita come una rivisitazione femminile di Narcos, con cui condivide gli stessi sceneggiatori.

Migliori attori in un film o una miniserie

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Nella miniserie, Gadd interpreta una versione romanzata di se stesso, Donny Dunn. La serie segue Dunn mentre cerca di passare da barista a comico, attirando nel frattempo una stalker ossessionata di nome Martha. Si tratta di un suo spettacolo teatrale trasposto per lo schermo.

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L’attore irlandese ha saputo restituire sullo schermo un personaggio complesso, che diviene un criminale più per scelta che per necessità: la necessità di non perdere l’accesso a quel mondo dorato in cui si ritrova catapultato.

Migliori attrici in una serie drammatica

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Lo si vede nella foto in alto: l’attrice britannica è molto somigliante alla defunta Elisabetta II. Ma anche la movenza e la dizione sono talmente realistici che la candidatura pare strameritata.

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Carlo d’Inghilterra non è un personaggio amatissimo, di certo non lo era ai tempi in cui è ambientata la sesta stagione della serie. Eppure, Dominic West, con una interpretazione magistrale, riesce nel non facile compito di fare empatizzare il pubblico anche per lui e non soltanto per la sventurata Lady Diana.

Migliori attori in una serie drammatica

Le altre nominations

La parte del leone, tra le produzioni Netflix candidate agli Emmy, la fa ancora The Crown, che ha vinto 21 Emmy da quando è andato in onda per la prima volta nel 2016. Quest’anno, The Crown ha collezionato 18 candidature in tutte le categorie. Qui potete vedere l’elenco completo fornito dalla stessa Netflix.