Un cast di attori di fama mondiale come Leonardo di Caprio, Meryl Streep, Cate Blanchett, Timothée Chalamet e Jennifer Lawrence sono i protagonisti del film Netflix “Don’t look Up“, una satira allegorica che prende di mira la leggerezza con cui noi tutti potremmo affrontare un cambiamento climatico. Obiettivo della satira sono in particolare i media, che liquidano il fenomeno come un’esagerazione. Don’t Look Up affronta argomenti importanti con umorismo e cuore. ll regista, Adam Mackay, offre proprio attraverso questa satira una prospettiva interessante su un tema attuale e preoccupante oltre che di fondamentale importanza: il Global Climate Change, ovvero l’effetto del cambiamento climatico sul Pianeta Terra. Ecco tutti i dettagli su questo film da vedere su Netflix! (Continua a leggere dopo la foto).
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“Don’t look Up” – scheda
Titolo originale: Don’t Look Up
Genere: commedia
Paese di produzione: USA
Anno di produzione: 2021
Regista: Adam McKay
Durata: 138 min.
Cast: Leonardo DiCaprio; Jennifer Lawrence; Rob Morgan; Meryl Streep; Cate Blanchett; Tyler Perry; Mark Rylance; Timothée Chalamet; Ron Perlman; Ariana Grande; Scott Mescudi; Melanie Lynskey; Michael Chiklis; Himesh Patel; Paul Guilfoyle; Tomer Sisley
La trama
“Don’t look Up” è un film del 2021 scritto e diretto da Adam McKay (The Big Short, Vice). In pieno stile comico, la storia ruota intorno alle vicende di due scienziati, Kate (interpretata da Jennifer Lawrance) e Dr. Randall Mindy (Leonardo diCaprio), che cercano in tutti modi di avvertire l’umanità di un pericolo imminente. Un asteroide è in rotta di collisione con la Terra e spetterà ai due scienziati di trovare il modo di convincere governi e leader mondiali a prendere dei provvedimenti utili per salvaguardare e preservare la Terra e l’umanità. Ovviamente nel corso del film non mancheranno i colpi di scena. Senza scadere in spoiler possiamo anticipare che il titolo del film riprende un momento decisivo. Quando apparirà la scritta della campagna con lo slogan “Don’t look up” (Non guardate su), gli effetti sulla popolazione potrebbero rivelarsi irrefrenabili e neanche il piano messo in atto dalla Casa Bianca potrà mettere a bada il panico e le urla della gente.
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“Non è reale. Non sta accadendo”
Il cast
Il cast come anticipato in precedenza è di fama internazionale e stellare. Partiamo dall’attrice Jennifer Lawrence che, grazie a Il lato positivo – Silver Linings Playbook, è riuscita a vincere il premio Oscar alla miglior attrice (è lei la seconda più giovane attrice ad aver ricevuto questo riconoscimento), oltre al Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale e lo Screen Actors Guild Award per la migliore attrice cinematografica. Ma non finisce qui, perché a distanza di un anno, tra le sue mani riceverà un altro Golden Globe per la migliore attrice non protagonista e il BAFTA alla migliore attrice non protagonista per American Hustle – L’apparenza inganna.
Presente nel cast il divo Leonardo diCaprio che, oltre a essere noto come celebrità del mondo del cinema (si ricorda Revenant – Redivivo per il quale ha vinto l’Oscar, oltre al film cult campione di incassi Titanic), è attivo anche nel campo delle cause ambientaliste, venendo nominato Messaggero della Pace dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e inserito dal Time al primo posto tra le 100 persone più influenti del pianeta. Lo sapete che in “Don’t look Up” la dottoressa Kate (Jennifer Lawrence) fuma marijuana appena scopre dell’imminente catastrofe? Ebbene, il regista Adam McKey ha rivelato che l’attrice ha deciso di fumare realmente sul set prima del ciak per dare maggiore realismo al suo personaggio.
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Il film “Don’t Look Up” racconta una storia vera?
“Don’t look Up” è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival nel settembre 2021 e successivamente distribuito da Netflix. La critica ha elogiato la sceneggiatura di McKAy e le performance degli attori, in particolare quella di Jennifer Lawrance e Leonardo di Caprio. Il film si pone come un’allegoria sul fenomeno climatico del riscaldamento globale davanti al quale il sistema politico non sempre dedica la dovuta attenzione. Il film, che non racconta una storia realmente accaduta, ha ottenuto diverse candidature ed è è stato premiato all’ AFI Awards e al National Board proprio perchè ha saputo sollevare alcune riflessioni, oltre che su tematiche attuali, anche sul mondo contemporaneo e in particolare sulla società americana e la forte influenza mediatica di cui tutti noi risentiamo. Nel personaggio di Kate Dibiasky, alcuni critici hanno visto il personaggio di Greta Thunberg il cui messaggio di emergenza climatica è spesso stato ridicolizzato o sminuito. Così come il parallelismo tra la presidentessa Orlean e l’ex presidente Donald Trump.
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“La strada per l’ultimo film di McKay è iniziata un decennio fa, poi McKay ha letto un rapporto delle Nazioni Unite nel 2018 che delineava il consenso scientifico sul cambiamento climatico, e si è spaventato. “Non sono riuscito a dormire per due notti dopo averlo letto”, dice. “Ho avuto uno di quei momenti in cui sono passato da ‘Ehi, dobbiamo occuparcene, è una follia’ a ‘Santo cielo. Sta succedendo ora. Non sono tra 80 anni, è adesso'”. Vanity Fair
La recensione del film
Lo scenario che si prospetta è quello di un’apocalisse, ma il film esplora, con un linguaggio spiccatamente comico, la reazione di ciascun personaggio di fronte il triste epilogo cui l’umanità sta andando incontro. Nel farlo, la sceneggiatura del film -curata dal regista stesso Adam McKay– inserisce anche il sistema politico e quello mediatico. Una satira, esplicita e pungente, dunque, si offre davanti agli occhi dello spettatore, messo davanti a una realtà che potrebbe sconcertare: in quale misura siamo vittime di quei sistemi? Come venir fuori dalla trappola del potere? La mentalità critica, inoltre, in merito alle urgenze climatiche, viene continuamente solleticata a domandarsi quale sia il volto più onesto della verità.
Sul Rotten Tomatoes, il film ha ottenuto un punteggio pari al 78% da parte del pubblico, che per le recensioni dei critici si abbassa al 56%. “Don’t Look Up ci mostra cosa succede se aspettiamo troppo a lungo per interrogarci sulla nostra cultura e su noi stessi, perdiamo di vista la verità e non agiamo”, si legge tra i commenti. Ma c’è anche chi ha trovato alcue debolezze: “Nonostante alcune gag intelligenti, il film alla fine perde vigore e non riesce ad avere un impatto profondo”.
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