“Come rapinare una banca”, la vera storia dietro al documentario Netflix. Quali sono le caratteristiche per qualificarsi come il migliore rapinatore del mondo? Per scoprirlo è necessario fare un salto indietro nel tempo, ovvero nella Seattle degli anni Novanta. Arguzia, fascino e una banda pronta a sacrificare se stessa pur di disperdere le tracce: tutto questo ha fatto parte del gioco di un solo uomo che, prendendo spunto dai film, ha messo a puntino ottime strategie per svaligiare le banche. Il nuovo documentario Netflix dal titolo “Come rapinare una banca” diretto da Stephen Robert Morse e Seth Porges racconta esattamente degli anni in cui Scott Scurlock, soprannominato “il bandito di Hollywood” è riuscito a concludere la rapina di ben 17 banche accumulando un bottino di milioni di dollari. (Continua a leggere dopo la foto).
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“Come rapinare una banca”: la vera storia di Scott Scurlock
Trucchi e trasvestimenti hanno sempre fatto parte del gioco: Scott Scurlock ha compreso fin dall’inizio cosa occorreva per portare a segno colpi di un certo calibro. La sua missione? Rapinare le banche e servirsi di un ottimo nascondiglio per ritrovare rifugio dopo le rapine. Il documentario Netflix, attraverso un montaggio di interviste di vecchi complici e amici di Scurlock, oltre che alle testimonianze dei giornalisti che hanno seguito le vicende di quegli anni, mira a fare conoscere al pubblico la vera storia del più grande e astuto rapinatore del mondo. Classe 1955, Scott Scurlock soprannominato “il bandito di Hollywood”, dopo gli studi in medicina ha avviato un’attività di spaccio di metanfetamine per poi dedicarsi alle rapine in banca. Il canovaccio seguito da Scott era sempre lo stesso, eppure sempre diverso di colpo in colpo. Proprio come nel film “Point Break”, l’uomo ha saputo raggirare per anni le autorità. Tra il 1992 e il 1996, Scott Scurlock rubò circa 2,3 milioni di dollari indossando una serie di elaborati travestimenti che gli permisero di confondere puntualmente la polizia. La vicenda di William Scott Scurlock rimane una delle storie criminali più affascinanti e drammatiche degli ultimi decenni, un racconto di genio e follia, che continua a incuriosire e affascinare il pubblico.
“Era il rapinatpre più prolifico nel Pacifico Nord-Occidentale…l’accaduto sembra uscito dal copione di un film”
Scott Scurlock: le origini di un criminale
William Scott Scurlock, nato in Virginia da una famiglia di insegnanti e predicatori, era un ragazzo intelligente ma privo di motivazione accademica. La sua vita prese una svolta decisiva quando, nel 1974, si trasferì alle Hawaii per raggiungere il suo amico d’infanzia, Kevin Meyers. I due, dopo aver abbandonato gli studi, si ritrovarono a lavorare in una fattoria di pomodori. Qui iniziò il loro primo passo verso l’illegalità. Dopo il furto di piante di marijuana da una fattoria vicina, i due hanno realizzato l’idea di un guadagno facile partendo dallo spaccio. Nel 1978, Scurlock si trasferì a Olympia, Washington, e si iscrisse all’Evergreen State College con l’aspirazione di diventare medico. Da qui, la produzione di metanfetamine per proseguire nel traffico di droga. Il suo primo nascondiglio ebbe origine da lì: la casa sull’albero, quasi come un rifugio fiabesco, da quel giorno divenne il quartier generale.
Scott Scurlock diventa il rapinatore più astuto del mondo
Correva il 1992 quando Scurlock e Mark Biggins rapinarono la prima banca, la Seafirst Bank a Madison Park, Seattle. L’uomo ha compreso fin da subito l’arma vincente per la riuscita dei colpi: la teatralità nelle rapine. Un rapinatore nei panni di un Robin Hood mdoerno? Scott cercò di vestire anche quei panni, donando una parte dei proventi a favore di cause ambientali. L‘ultima rapina, dopo un totale di 17, è avvenuta nel 1996. Un colpo che sembrava essere ben riuscito fino a quando non emerse un testimone che fornì alla polizia una descrizione dell’auto in fuga. Dopo uno scontro a fuoco, Scurlock riuscì a fuggire per poi essere trovato dentro un camper nella proprietà di Wilma Walker. Circondato dalla polizia, Scurlock scelse di togliersi la vita piuttosto che arrendersi.
Il trailer
Fonti: Tudum Netflix