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Black Barbie: da Diana Ross a Shonda Rhimes, la storia di tre donne che hanno cambiato il gioco

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09/06/2024 12:15 - Ultimo aggiornamento 09/06/2024 20:48

‘Black Barbie’: un viaggio emozionante tra passato e presente, alla scoperta delle donne che hanno cambiato la storia attraverso il potere delle bambole. Pronti a essere ispirati? Quando si tratta di storie vere, la faccenda si fa ancora più interessante. La notizia del nuovo documentario Netflix “Black Barbie” sta correndo veloce in rete e in questo articolo abbiamo deciso di approfondire alcune curiosità che si celano dietro alla storia vera del documentario realizzato da Shondaland prossimo al debutto il 19 giugno 2024. Per alzare l’asticella delle aspettative, oggi è stato diffuso anche il primo trailer in versione originale! Dopo la popolarità che ha riscosso il film Barbie di Greta Gerwig, il documentario “Black Barbie” vuole ricordare a tutti un messaggio molto importante: “Se hai passato tutta la vita e non hai mai visto nulla fatto a tua immagine, il danno è stato fatto”, queste le parole di Shonda Rhimes, produttrice, tra le altre, di Grey’s Anatomy e Bridgerton, ovvero di due serie tv molto attente a favorire tematiche d’inclusione. (Continua a leggere dopo la foto).

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Ti sei perso i titoli nuovi in uscita su Netflix questa settimana? Come sempre, sai che puoi trovare su Netflixmania i riepiloghi delle nuove uscite della settimana qui.

“Black Barbie”, la vera storia del documentario Netflix: “Perché non facciamo una Barbie come me?”

Una storia dentro un’altra storia, anzi, la storia di tante donne. Dietro al filmato del documentario “Black Barbie” c’è la firma della regista Lagueria Davis, nipote di Beulah Mae Mitchell, prima donna di colore dipendente della Mattel e ideatrice della prima bambola black. Si, perché la realizzazione del documentario Netlix è il risultato di molte storie che raccontano anni e anni di lotte per l’affermazione dei diritti e il riconoscimento di una reale, concreta inclusione. Ed è stata Shonda Rhimes a voler spiegare nel corso del trailer di Black Barbie, il forte impatto della prima bambola black della Mattel e quanto abbia potuto favorire il dialogo sui diritti civili e sulla formazione dell’identità dei bambini. Ma la vera storia che si cela dietro al documentario Netflix è anche un’altra: intensa, rivoluzionaria, emozionante.

Beulah Mae Mitchell, la creazione della prima bambola black della Mattel

Immaginate la meraviglia di molte bambine davanti alla bellissima amica di Barbie di nome Ruby. La bambola sfoggiava un raffinato ed elegante abito rosso con acconciatura “afro” e ulteriormente impreziosita da collana e orecchini dorati. Ruby è stata creata nel 1980 e come modello ha avuto un volto reale, quello di Diana Ross, considerata una delle figure più influenti nella storia della musica pop e R&B. Non un volto a caso dunque, perché Diana Ross non solo ha saputo creare un forte impatto sulla cultura musicale dell’epoca, ma ha rappresentato anche le donne afroamericane che si sono sempre battute fianco a fianco per l’affermazione dei propri diritti. Ma chi ha avuto l’idea di creare una bambola simile alla celebre icona pop?

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Il nome della donna che ebbe l’idea di realizzare l’a bambola è quello di Beulah Mae Mitchell. La donna era operaia di colore della Mattel negli anni ’60 che al tempo “suggerì” alla creatrice di Barbie, Ruth Marianna Handler, di realizzare anche una black barbie in grado di sensibilizzare il mondo intero alla parità di diritti, di genere e di razza. Ruby è nata esattamente da quella intuizione. Dietro alla creazione di Ruby e alla realizzazione di un documentario su Black Barbie, esiste dunque la vera storia di tre donne. Manca dunque il terzo nome.

“Mia zia è un po’ come la chiave che apre la porta che è Barbie Nera, attraverso la quale possiamo attraversare ed esplorare i più grandi temi della rappresentazione, dell’autodeterminazione e del dialogo intergenerazionale sul progresso, attraverso il prisma delle bambole”

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La storia di tre donne unite da uno stesso ideale

Questo nome è quello della regista stessa del documentario, Lagueria Davis, nipote di Beulah Mae Mitchell, ma anche della produttrice Shonda Rhimes, che per chi non lo sapesse, ha a sua volta ispirato la realizzazione di una bambola Mattel che ha riempito gli scaffali dei negozi nel 2022, grazie al Dream Gap Project, ovvero l’iniziativa lanciata da Barbie e la sua casa madre, Mattel, nel 2018, con l’obiettivo di combattere le disuguaglianze di genere e di ispirare le ragazze a sognare in grande e a credere nel proprio potenziale.

Il progetto si basa su ricerche che evidenziano come, a partire dai cinque anni, le bambine inizino a perdere fiducia nelle proprie capacità e a limitare le proprie ambizioni, un fenomeno noto come “dream gap”. Attraverso il Dream Gap Project, Barbie si è impegnata a fornire alle bambine modelli positivi e a promuovere l’uguaglianza di genere attraverso programmi educativi, partnership con organizzazioni non profit e una maggiore rappresentazione delle donne in ruoli di leadership e in carriere tradizionalmente dominate dagli uomini. L’iniziativa mira a creare un mondo in cui le bambine possano crescere senza limiti alle loro aspirazioni e possano realizzare i propri sogni, indipendentemente dagli stereotipi di genere.

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Il trailer di “Black Barbie”

Il debutto del documentario è previsto il 19 giugno 2024 su Netflix. Il documentario esplora non solo i 45 anni di carriera della Mitchell alla Mattel, ma anche la creazione e l’evoluzione di “Black Barbie”.

Fonti: Tudum, Netflix X, Indipendent