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Chi sono realmente i parassiti? Svelate le curiosità più intriganti della serie tv “Parasyte: The Grey”

11/04/2024 12:48 - Ultimo aggiornamento 13/05/2024 22:44

Chi sono realmente i parassiti nella serie tv che sta spopolando su Netflix? Tra le nuove uscite e le serie tv da guardare assolutamente su Netflix ad aprile, c’è senza alcun dubbio “Parasyte: The Grey”. Un avvincente action-thriller sci-fi con sfumature horror body arriva su Netflix per raccontarvi che non sempre abbiamo il pieno controllo sulla nostra mente e le nostre azioni. Basata sul celebre manga “Kiseiju – L’ospite indesiderato” di Hitoshi Iwaaki, la serie tv coreana “Parasyte: The Grey” si preannuncia come un altro successo del regista Yeon Sang-ho, reduce dalla creazione della miglior zombie movie degli ultimi anni, ovvero del film Train to Busan e dal sequel Peninsula. La nuova serie coreana ha richiesto un investimento di 2,5 miliardi di dollari, quasi al pari di Squid Game.

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Le curiosità sulla serie tv “Parasyte: The Grey”

La trama di Parasyte: The Grey orbita intorno a personaggi quasi sono tutti al femminili. Nello specifico tutto ha inizio quando la giovane donna Jeong Su-in viene attaccata da un parassita che però trova difficoltà a prendere il pieno controllo del suo cervello. Per questo motivo tra i due nascerà una convivenza strana e inaspettata. Al contempo, la storia di Jeong Su-in si intreccia a quella di Seol Kang-woo, un ragazzo alla ricerca della sorella scomparsa, impegnato proprio nella caccia ai parassiti. La serie tv non ha dunque dimenticato di rispettare le tematiche esistenzialiste affrontate nel manga, a partire dalla presenza dei parassiti: ma chi sono realmente queste creature aliene?

Per definizione i parassiti sono organismi che vivono in o su un altro organismo, detto “ospite”, da cui traggono nutrimento. I parassiti possono essere di diverse forme e dimensioni, inclusi batteri, virus, funghi, protozoi, e animali come vermi e insetti. Quali sono i danni che recano sul loro ospite? Gli effetti dei parassiti sull’ospite possono variare da lievi fastidi a gravi malattie, a seconda del tipo di parassita e dell’ospite coinvolto. Per questo motivo dunque, nella serie tv basata sul celebre manga “Kiseiju – L’ospite indesiderato” di Hitoshi Iwaaki, i parassiti vengono riproposti come una specie extraterrestre, la cui origine però resta sconosciuta.

Nella serie tv, i parassiti mirano a prendere il controllo del cervello dell’ospite, fino a uccidere completamente la coscienza. Dapprima come larve, i parassiti arrivano a fondersi con il corpo dell’ospite, arrivando ad assumere anche forme astratte, adatte per affrontare il nemico in caso di un attacco per debellarli.

Il mondo del cinema vanta molto spesso l’uso della metafora dei parassiti. Una delle rappresentazioni più famose della metafora del parassita si trova nel film “Parasite” del regista sudcoreano Bong Joon-ho. Questo film, vincitore di numerosi premi, tra cui l’Oscar per il miglior film nel 2020, esplora le disparità socio-economiche attraverso la storia di due famiglie: una povera e l’altra ricca. La famiglia povera riesce a infiltrarsi come parassita nella vita della famiglia ricca, sfruttandone le risorse per migliorare la propria situazione. Il film utilizza la metafora del parassita per esplorare temi di classe, ingiustizia sociale e le complesse dinamiche tra oppressori e oppressi.

Parimenti, anche nella serie tv di Yeon Sang-ho la a metafora dei parassiti mette in risalto le disuguaglianze di potere, lo sfruttamento o le dipendenze dannose presenti nella caratterizzazione stessa dei personaggi. Jeong Su-in è stata abbandonata dalla madre e nel corso dell’infanzia ha assistito a comportamenti violenti del padre. La ragazza ha messo in atto un atteggiamento di autodifesa che però le si è ritorto. La ragazza ha ottenuto l’arresto del padre, ma è stata evitata da una società conservatrice. E sarà proprio un parassita a riuscire a entrare nel suo cervello nel momento in cui ha ucciso il suo aggressore. Pur non prendendo mai del tutto il controllo su di lei, l’esistenza del parassita sottolinea il rapporto della protagonista con i fantasmi del passato.

Anche nella serie tv i parassiti hanno un unico scopo, quello di assicurarsi la propria sopravvivenza prendendo il controllo dell’essere umano. Proprio per questo motivo, la loro esistenza è garantata anche dalla capacità di riprodursi: aumentare il proprio numero permetterà di creare un’organizzazione più forte e aggressiva. Dal punto di vista metaforico, nella serie tv questa funzione è svolta dal personaggio di Pastor, il leader della chiesa Saejin -e dei parassiti- che prova a spiegare che l’unica forza sarà quella di unirsi contro umani. La curiosità è che creare un’organizzazione sociale è contro la natura dei parassiti. La pratica, però, viene appresa dal comportamento umano, al punto da mettere in dubbio anche la reale identità dei personaggi della serie tv.

Il successo della prima stsgione della serie tv ha portato molti spettatori a domandarsi cosa aspettarsi dalla seconda stagione. La risposta alla domanda può risiedere nella scena finale. Con ogni probabilità, Su-in si unirà alla Squadra Grigia, accettando dunque l’invito di Jung-kyung per contrastare l’avanzata dei parassiti. Il giornalista investigativo Shinichi Izumi, inoltre, conosce molto bene i segreti dei parassiti e potrebbe condurre il Team Gray alla resa dei conti che risolverà il grande enigma che risiede nel cuore di tutti i personaggi della serie tv. Chi siamo realmente? E cosa vogliamo raggiungere nel corso della nostra esistenza? La domanda è rivolta sia ai protagonisti della serie tv che agli spettatori, per cui la trama della seconda stagione potrebbe affrontare i misteri che risiedono nella psiche umana. Il regista ha affermato sulla serie tv durante un’intervista con il Korea Times: “La serie condivide lo stesso universo dell’originale, ma volevo creare una storia unica. Ho incorporato un messaggio sul significato della coesistenza e dell’interconnessione di tutte le creature. Ho interpretato il termine parassita come rappresentante della dipendenza. Pertanto, ho mirato a creare una narrazione in cui Heidi si affida a Su-in, portandoli infine a coesistere e sopravvivere insieme”.

Fonti: Netflix, KoreaTimes