
Tra crisi internazionali e ragion di Stato: la nuova frontiera di Netflix pare essere il thriller politico, a giudicare dalla ricorrenza con cui si affacciano sulla piattaforma streaming film e, soprattutto, serie tv ambientate nel mondo della politica, dei Servizi, dello spionaggio o della diplomazia. Ad esempio The Diplomat, giunta alla terza stagione, anche con questo suo nuovo capitolo sta avendo un successo enorme sula piattaforma: mentre scriviamo è la terza serie Tv più vista in Italia.

Inoltre, già è arrivato il rinnovo per una futura quarta stagione della serie con Keri Russell. E adesso ecco quelle che (finora) sono le migliori 10 serie tv su Netflix di genere thriller politico in catalogo su Netflix in Italia. Troverete il trailer e la trama per ciascuna di esse.
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The Diplomat
Kate Wyler è la nuova ambasciatrice americana nel Regno Unito, catapultata in un ruolo che non le appartiene essendo una donna d’azione. Infatti, credeva dapprima di diventare ambasciatrice in Afghanistan, dove aveva già operato, in un contesto bellico. Insieme al marito, Hal, diplomatico di lungo corso, dovrà affrontare crisi esterne, ma anche quella del loro stesso matrimonio. Allorché una nave inglese viene colpita da misteriosi nemici, con un attacco terroristico in cui hanno perso la vita 41 persone, la crisi si sposta nel Regno Unito e il ruolo dell’ambasciatrice americana, oltre che di rappresentanza, diventa politico.
C’è spazio anche per le dinamiche di coppia: la carriera in ascesa della donna mette in secondo piano quella del marito Hal, anche lui un diplomatico di lungo corso, facendo emergere le crepe in una relazione già complicata.
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Hostage
Una miniserie che riflette sulla forza e i limiti del potere. Nel cuore di Londra, la primo ministro britannica accoglie la presidente francese per un vertice ad alta tensione tra le due donne e leader politiche. Ma quando suo marito viene rapito e un ricatto minaccia l’alleato d’Oltralpe, l’equilibrio diplomatico si sgretola. Entrambe le leader si ritrovano a dover scegliere tra il bene pubblico e la salvezza dei propri cari.
Costretti a collaborare in una spirale di sospetti e compromessi, i due leader politici affrontano una minaccia invisibile che mette in discussione le fondamenta stesse del potere. Intrighi, pressioni mediatiche e segreti personali si intrecciano in una lotta per la verità che è anche una battaglia per la sopravvivenza.
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Anatomia di uno scandalo
La storia di questo thriller politico ruota intorno ad una violenza sessuale. James Whitehouse è il ministro degli interni del governo Tory che è guidato dal primo ministro Tom Southern. I due sono ottimi amici dai tempi di Oxford e fanno parte di un gruppo altolocato chiamato “Libertine“ nata come confraternita ai tempi dell’università . Ciò che James e la moglie hanno costruito nella società britannica comincerà però ad infrangersi quando l’uomo verrà accusato di stupro.
James ammette la relazione extraconiugale, affermando però che fosse consensuale. Kate Woodcroft, è la giudice che lo perseguirà penalmente. James è colpevole o innocente? Guardate la storia per il colpo di scena che non vi aspettate.
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Black Doves
La storia di Black Doves ruota intorno a Helen Webb (Keira Knightley), moglie e madre appassionata e scrupolosa, nonché spia professionista. Da 10 anni trasmette i segreti del marito politico all’oscura organizzazione per cui lavora: le Black Doves. Quando il suo amante segreto Jason (Andrew Koji) viene assassinato, il suo capo spia, l’enigmatica Reed (Sarah Lancashire, Happy Valley), si affida a Sam (Ben Whishaw, A Very English Scandal), un vecchio amico di Helen, per proteggerla.
Helen e Sam partono insieme in missione per indagare su chi ha ucciso Jason e perché, arrivando a scoprire una vasta cospirazione che collega la torbida malavita londinese a un’incombente crisi geopolitica. L’improbabile connubio tra lei e l’assassino Sam li fa sembrare una coppia di partner in crime che ci riserverà parecchie sorprese. Frattanto, preparatevi per una futura seconda stagione della serie Tv, rinnovata sulla scorta del grande successo della prima.
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The Recruit
Owen Hendricks (Noah Centineo) è una recluta a tutti gli effetti. Dopo il primo addestramento riesce ad entrare alla CIA e a guadagnarsi un posto come avvocato. Ovviamente essendo alle prime armi viene rinchiuso in un polveroso ufficio a smistare lettere minatorie che arrivano da pazzi o da ex spie. L’avere anche due colleghi che ti prendono in giro e un direttore che non sembra credere molto in te non aiuta come cosa. Invece, Owen grazie ad un fortuito caso trova una lettera di minacce alquanto particolare scritta da una ex informatrice, Max Meladze. Comincia a crede che questa lettera sia vera e che la donna voglia veramente rivelare segreti sulla CIA a meno che non venga scagionata da un omicidio che dice di non aver commesso.
Tra indagini, viaggio in giro per il mondo pur di scoprire la verità e l’aiuto di chi gli è intorno Owen cercherà di evitare uno scandalo e di proteggere Max. La seconda stagione vede Owen ancora coinvolto in una pericolosa spedizione in Corea del Sud, solo per rendersi conto che la minaccia più grande potrebbe provenire, invece, dall’interno dell’Agenzia. Purtroppo, per ragioni a noi insondabili, e nonostante gli ottimi riscontri, la serie non avrà altre stagioni, come da notizia recente che, ovviamente, ha fatto inferocire i fan.
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Come un’onda
Serie coreana o, come si dice, K-Drama. La vicenda segue una lotta politica all’interno del governo sudcoreano, in cui il primo ministro Park Dong Ho, interpretato da Sol Kyung-gu tenta di porre fine alla corruzione del presidente in combutta con i chaebol, le potentissime famiglie che controllano l’economia del paese. Tuttavia a porre ostacoli alla sua missione, determinata a conquistare il potere per se stessa si intromette il vice ministro Jung Soo-jin, personaggio interpretato da Kim Hee-ae, e scoppia una sfrenata lotta di potere scatenata dalla morte del presidente, ucciso dallo stesso primo ministro.
Nel teaser rilasciato da Netflix su Instagram, il presidente giace a terra, esanime, accanto a dei frammenti di vetro rotto e Park Dong Ho confessa “Ho ucciso io il presidente,” incuriosendo gli spettatori sugli avvenimenti che seguiranno. I due protagonisti affronteranno sfide personali e faranno i conti con il loro passato. La sicurezza della cittĂ , il potere e la corruzione sono tre fili tesi che si intrecciano dall’inizio alla fine delle vicende politiche. A rendere la serie ancora piĂą accattivante sono le scene d’azione di forte impatto visivo grazie al sostanzioso budget di cui ha beneficiato la produzione, e la colonna sonora cupa e drammatica di Lee Byung-hoon, ad accompagnare le vicende in tutta la loro impetuositĂ .Â
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Borgen – Potere e gloria
La carriera della ministra degli esteri Birgitte Nyborg è in pericolo quando una disputa sul petrolio in Groenlandia minaccia di diventare una crisi internazionale. La serie danese dimostra come il potere può nascere dalla manipolazione, dalla menzogna, dall’ipocrisia, dalla disonestà , anche nel modello democratico-corporativo dell’Europa settentrionale.
E può impossessarsi addirittura di una donna, laddove il potere viene spesso considerato unico appannaggio del sesso maschile. La protagonista delle quattro stagioni, infatti, Birgitte Nyborg, si fa strada nel mondo politico danese per le sue qualità comunicative.
O Mecanismo
La serie riprende i principali scandali dello Stato brasiliano. L’uso della voce fuori campo è sicuramente un ottimo escamotage che trasporta lo spettatore direttamente nelle vicende che si susseguono. Non sono solo i protagonisti ad essere il fulcro della trama, ma anche la storia politica brasiliana. I due agenti della Polizia Federale, Marco Ruffo e Verena Cardoni, partono da semplici indagini per ritrovarsi catapultati in uno dei casi che desterà più scalpore nel paese.
Un altro personaggio che avrà grande spazio sullo schermo è invece Roberto Ibrahim che da anni è ormai avvezzo a corruzione e crimini. Il titolo della serie in effetti non si riferisce ad altro che al meccanismo che si cela dietro la corruzione del governo e riciclaggio di denaro sporco.
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Bodyguard
Micheal Madden è David Budd, un ex veterano divorziato e ancora tormentato dai traumi della guerra in Afghanistan, che trova lavoro come sergente di polizia con il Metropolitan Police Service di Londra, nel ramo Royalty and Specialist Protection: viene, dunque, assegnato come guardia del corpo al ministro dell’Interno Julia Montague (Keeley Hawes), ambiziosa, conservatrice e al lavoro su una riforma che le sta procurando parecchi nemici, volendo introdurre nuovi poteri di sorveglianza invasivi per le forze di sicurezza. Il thriller gioca sulle personalità ambigue dei protagonisti.
Trovandosi sempre più in contrasto con le politiche e la personalità di Montague, e affrontando le cicatrici fisiche e psicologiche del suo periodo di servizio in Afghanistan, Budd è combattuto. Esattamente su questo faranno leva i rivali politici del ministro, mettendo a dura prova la sua lealtà .
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House of Cards
La lista non può non includere questo capolavoro, il primo grande successo di Netflix. House of Cards che vede l’interpretazione di Kevin Spacey nei panni di Frank Underwood, democratico eletto nel Quinto distretto congressuale della Carolina del Sud e capogruppo di maggioranza (Majority Whip) della Camera dei rappresentanti. Dopo aver fallito nel prendere il posto come segretario di Stato, Frank prova a raggiungere i vertici del potere americano, aiutato da sua moglie Claire (Robin Wright).
Ovviamente la corsa verso il potere non concede alcun compromesso e non fa scendere a patti con alcuna morale. Intrighi, tradimenti e menzogne faranno parte di questa partita a scacchi giocata fino a correre il rischio di perdere o conquistare tutto.