Omicidio di Yara Gambirasio in una docuserie in arrivo su Netflix. Correva il 2010 quando il caso sull’allora sedicenne Yara Gambirasio, rapita e uccisa a Mapello, ha scosso l’opinione pubblica nazionale. Il caso di Yara Gambirasio viene ricordato ancora oggi come uno dei capitoli più drammatici e controversi della recente cronaca nera italiana. Il corpo di Yara fu trovato ormai privo di vita il 26 febbraio 2011. L’indagine ha condotto all’arresto e alla condanna di Massimo Bossetti. Nonostante la condanna, il caso ha continuato a sollevare dubbi e controversie nei mesi e negli anni a seguire. Alcuni esperti e commentatori hanno messo in discussione la solidità delle prove genetiche, evidenziando possibili errori e irregolarità nelle indagini. Tutto questo e molto altro ancora verrà approfondito nella docuserie in arrivo: ecco tutti i dettagli. (Continua a leggere dopo la foto).
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“Il Caso Yara – Oltre ogni Ragionevole Dubbio” su Netflix
La docuserie Netflix “Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio” promette di riaccedere il dibattito sull’omicidio di Yara Gambirasio. La serie, divisa in cinque puntate, analizza dettagliatamente le indagini e le prove, evidenziando le lacune e le incongruenze che potrebbero mettere in discussione la colpevolezza di Massimo Bossetti. Nello specifico la docuserie includerà un’intervista esclusiva realizzata da Carlo Gabardini nel carcere di Bollate proprio a Massimo Bossetti, offrendo una prospettiva diversa sul caso e sull’uomo che continua a proclamarsi innocente. “Era da tanto tempo che aspettavo questo momento. Confermo la mia innocenza e la confermerò fino alla fine”, dichiara Bossetti nella serie. Alcuni dettagli sulla docuserie, scritta e sceneggiata da Carlo Gabardini, Gianluca Neri ed Elena Grillone, si apprendono sulle colonne del settimanale Oggi. Leggi anche: “Dancing for the devil: Storia di una setta su TikTok”, l’appello disperato di Miranda Derrick (VIDEO)
“La sensazione è che volesse raccontare la sua storia dopo averlo sentito fare da altri per anni. Nel momento in cui lo guardi negli occhi è inevitabile che la prima domanda che ti poni è se sei davanti all’assassino di una bambina o a uno che sconta ingiustamente un ergastolo” – Carlo Gabardini sul settimanale Oggi
Nel corso della docuserie Netflix non verranno tralasciati gli aspetti controversi dell’inchiesta: dai campioni di DNA comparati per errore a quelli analizzati con kit scaduti, dal video del furgone di Bossetti “confezionato a scopo comunicativo” ai campioni di DNA di Ignoto 1 distrutti per incuria. A rientrare nel caso anche il ruolo delle veggenti, le cui “visioni” sembra siano state prese in considerazione. Altre figure chiave saranno quelle delle donne coinvolte nella vicenda. A partire da Yara, passando dalla madre Maura, fino a menzionare Ester Arzuffi, Marita Comi, il pm Ruggeri, il giudice Bertoja e i due medici legali Cattaneo e Ranalletta. Leggi anche: “Hit Man”, è tutto vero: la storia (incredibile ma reale) del vero Gary Johnson che ha ispirato il film Netflix
“Non ho mai staccato gli occhi dalla Ruggeri, lei non ha mai incrociato il mio sguardo, sa di avermi distrutto la vita. Quello che mi ha subito stupito è stato non vedere in aula i Gambirasio. Se fosse scomparsa una delle mie figlie non avrei perso un’udienza” -Massimo Bossetti
L’ omicidio di Yara Gambirasio
Correva il 26 novembre 2010 quando Yara si recò al centro sportivo di Brembate di Sopra per restituire uno stereo. Da quel momento l’adolescente non fece più ritorno a casa. Il ritrovamento del cadavere è avvenuto mesi dopo, a febbraio del 2011: la notizia della morte di Yara ha immediatamente sconvolto l’opinione pubblica. Uno degli elementi chiave per le indagini fu il ritrovamento di tracce di DNA sugli indumenti di Yara, che non appartenevano né alla vittima né ai suoi familiari. Le analisi portarono alla scoperta di un profilo genetico sconosciuto, denominato “Ignoto 1”. Dopo anni di ricerche e comparazioni genetiche, nel giugno 2014, le forze dell’ordine arrestarono Massimo Bossetti, un muratore di Mapello, identificato come “Ignoto 1”. La prova determinante fu la corrispondenza del DNA di Bossetti con quello trovato sul corpo di Yara. Tuttavia, l’arresto e il successivo processo furono accompagnati da numerose controversie e dibattiti.
“Quando ero chiuso in isolamento mi viene a far visita un comandante. Fece portar dentro un foglio bianco, sfila una biro dal taschino e dice: ‘Dobbiamo arrivare a un compromesso. Lei capisce cosa voglio dire? Vuole vedere la sua famiglia o vuole stare qui in questo buco? La smetta, reagisca e metta giù quello che le dico. Io, Bossetti Massimo mi trovavo lì…’. Ho cominciato a capire cosa voleva farmi, presi il foglio e glielo lanciai addosso” – Massimo Bossetti
Il processo contro Massimo Bossetti ha avuto inzio nel 2015: l’accusa si basava principalmente su prove genetiche, ma la difesa ha sempre contestato la validità e le modalità di raccolta e di analisi del DNA. Massimo Bossetti fu condannato all’ergastolo nel luglio 2016. Le sentenze di condanna furono confermate anche in appello e in Cassazione, rendendo definitiva la sua pena.
“Il Caso Yara – Oltre ogni Ragionevole Dubbio”, quando esce su Netflix?
La docuserie “Il Caso Yara – Oltre ogni Ragionevole Dubbio” sarà disponibile su Netflix a partire dal 16 luglio 2024.
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