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Il film d’azione che sta facendo rivivere un classico del cinema su Netflix

25/03/2024 19:14 - Ultimo aggiornamento 25/11/2024 22:19

Alta tensione e adrenalina: il film su Netflix riscrive un capolavoro del cinema. In arrivo sulla piattaforma streaming l’action thriller Vite vendute, remake dell’omonimo lavoro di Clouzot, premiato a Cannes nel 1953. Oggi la trama, riveduta e corretta, rende omaggio a un classico, rispettandone la premessa: quando una esplosione in un pozzo petrolifero minaccia centinaia di vite, un team clandestino di specialisti ha solo 24 ore per trasportare due carichi di nitroglicerina attraverso un deserto pieno di pericoli. La missione? Evitare che la specie umana vada incontro all’estinzione.

La trama del film “Vite Vendute” (2024)

Il mese di marzo 2024 non si può che chiudere in bellezza per la piattaforma streaming. Dopo il successo della serie tv “Il problema dei 3 corpi” e l’annuncio dell’arrivo del film d’animazione e premio Oscar “Il ragazzo e l’airone” del maestro Hayao Miyazaki, il 29 marzo 2024 il pubblico di Netflix si prepara a vivere un’altra avvincente avventura. Stiamo parlando di “Vite Vendute”, action thriller e remake di un capolavoro del cinema. L’opera originaria del 1953, per la regia di Henri-Georges Clouzot, ha guardato all’omonimo romanzo di Georges Arnaud. Il film già poche ore dal momento del debutto è stato considerato un capolavoro della storia del cinema, ritenuto uno delle opere di maggiore tensione mai realizzate.

Adesso è l’occhio della regia francese di Julien Leclercq a fare rivivere un classico, dove effetti speciali e scenografie da capogiro potrebbero rischiare di raggiungere alti livelli di gradimento. Ma di cosa parla la storia? Restando fedele alla sceneggiatura di Henri-Georges Clouzot e di Jérôme Géronimi, il terzo adattamento postumo francese decide di non scostarsi dalle premesse di trama. Nello specifico un gruppo di specialisti proverà ad affrontare i pericoli del deserto del Guatemala. Sotto ingaggio di O’Brien, direttore della Southern Oil Company, il team metterà a dura prova la propria vita accettando di trasportare due carichi di nitroglicerina necessari per l’esplosione di un pozzo petrolifero. Mario, Luigi, Jean e Wilder, salendo a bordo di un camion carico di 200 chili di esplosivo, avranno appena 24 ore per compiere la missione e venti ore per attraversare la zona controllata da ribelli armati e campi minati.

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Ti sei perso i titoli nuovi in uscita su Netflix questa settimana? Come sempre, sai che puoi trovare su Netflixmania la lista delle nuove uscite della settimana QUI. Dai anche un’occhiata al nostro elenco aggiornato delle nuove serie tv e i top film sul genere noir.

Il cast del film “Vite Vendute” (2024)

Dopo le interpretazioni degli attori Yves Montand, Charles Vanel, Folco Lulli, Peter van Eyck, Véra Clouzot, Antonio Centa, William Tubbs e Darío Moreno del primo adattamento, adesso sarà la volta di un cast che quasi sicuramente porta sulle spalle il carico di aspettative considerevoli dato il precedente successo. Stiamo parlando di Sofiane Zerman, Alban Lenoir, Ana Girardot, Franck Gastambide, Birol Tarkan Yildiz e Joseph Beddelem. Franck Gastambide ha recitato nel ruolo principale di Sans respite, mentre Alban Lenoir è diventato l’ eroe d’azione francese della piattaforma con la saga Lost Ball e AKA. “Aver riunito questo cast per il reboot di un tale film, per una distribuzione globale con Netflix, mi costringe a metterci tutto il mio cuore e il mio fegato. L’ambizione è enorme” , ha dichiarato il regista in fase di produzione. Julien Leclercq (The Bouncer, La terra e il sangue) è dunque consapevole quanto tutti noi che il film del 1953 è stato vincitore del Gran Premio a Cannes, dell’Orso d’Oro a Berlino e del BAFTA al Miglior film internazionale. La sfida si fa decisamente allettante.

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Alcune curiosità sui primi due adattamenti cinematografici del film “Vite Vendute”

Al momento del debutto nelle sale, il primo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo fu un successo incontrastato al botteghino con oltre 7 milioni di dollari. Ciò nonostante il film di Clouzot è andato incontro a diverse accuse di antiamericanismo, motivo per cui diverse scene chiave vennero tagliate. In ogni caso le intenzioni della trama furono condivise anche dal regista William Friedkin che come Clouzot è stato mosso dall’intenzione di porre in primo piano l’avidità e la disperazione di un gruppo di uomini disposti a perdere persino la propria vita pur di appropriarsi della considerevole ricompensa pattuita con O’Brien. Al momento dell’acquisto dei diritti sul film, Friedkin ha scoperto che questi non appartenevano a Clouzot, bensì all’autore del romanzo originario, Arnaud.

“Prima dovevamo acquisire i diritti e questo si è rivelato complicato. Vite vendute è di statura iconica ma Clouzot non ne possedeva i diritti. Arnaud, che ha scritto il romanzo originale, li controllava e aveva una faida di lunga data con Clouzot“, ha raccontato il regista. “Fu felice di venderci i diritti. Non gli era mai piaciuto il film di Clouzot. Ma ho sentito che dovevo incontrarmi con Clouzot a Parigi e ottenere prima la sua benedizione“. Nonostante i migliori presupposti, l’adattamento di Friedkin, Il salario della paura, non ha riscosso lo stesso successo del primo. A fronte dei 22 milioni di dollari di budget spesi, il guadagno è ammontato intorno ai 12 milioni.

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La recensione del film “Vite Vendute” (2024)

L’intento del film è sempre stato quello di affrontare l’evoluzione dei personaggi ma in chiave per così dire negativa. I temerari, partiti come un gruppo affiatato unito dal legame dell’amicizia, si troverà a sperimentare le peggiori inclinazioni umane quali la disperazione e l’avidità, al punto da essere disposti a perdere la propria vita o, al contrario, sacrificare quella dei compagni di missione. Cruciale il climax finale di Clouzot quando Mario (Yves Montand), a bordo del camion, passa con una ruota sulla gamba di Jo (Charles Vanel). Il personaggio arriverà al punto di negare l’accaduto. Ma come bilanciare l’atrocità della scena? Clouzot decide di ‘punire’ il gesto di Mario il cui amore non verrà mai ricambiato da Linda (Véra Clouzot).

Una legge spietata quella dall’agire umano che, piegata al Fato, alla Provvidenza, o persino alla sfortuna, trova pace, secondo l’occhio registico, nella regola del contrappasso. “Nel prendere le redini del film d’avventura, mescolarlo alle tipologie più classiche del noir e trasportarlo sui binari di un action senza esclusione di colpi, Clouzot firma uno straziante, e paradossale, poema romantico”, si legge su QuinLan. Ma cosa ci si dovrà attendere dall’occhio di Julien Leclercq? Già con “La terra e il sangue”, Julien ha pattuito la collaborazione con Netflix: “L’importante è far emergere nuovi registi. E ci sono molti giovani registi e registe che devono emergere, magari con il cinema di genere, e che magari non avrebbero, in un percorso classico con le sale e i canali TV, il via libera per i loro film. Penso che le piattaforme amplieranno lo spettro. Va bene. È salutare in ogni caso“, ha dichiarato nel corso di un’intervista per Cineuropa.

La location del film “Vite Vendute” (2024)

Le informazioni più curiose e dettagliate in merito alla location delle riprese si hanno del primo adattamento cinematografico del 1953. Le riprese all’epoca furono effettuate in Camargue, vicino a Nimes, dove Las Piedras è stato ricreato per l’occasione. E non sembra siano stati giorni di lavoro molto facili a cause del maltempo e di incidenti che avrebbero interrotto le riprese più volte. Quella location della Provenza venne comunque ritenuta più idonea per ricreare le ambientazioni di un villaggio dell’America latina e del deserto. In merito al terzo adattamento cinematografico, i dettagli sulla location potrebbero emergere dopo il debutto sulla piattaforma streaming. In ogni caso il regista del remake sembra essere specializzato nel genere cinematografico d’azione. La sua filmografia contempla Of Earth And Blood e The Crew, il film Netflix Sentinelle e la serie Ganglands , co-creata con Hlioua, sempre per Netflix.

Il film “Vite Vendute” è una storia vera?

Il film “Vite Vendute” non racconta una storia vera, ma si possono azzardare alcuni riferimenti tra realtà e finzione da ricondurre al film. Il soggetto cinematografico sarebbe incline nel porsi come una critica al mondo “americano”, e nello specifico alle prime resistenze mosse dai governi dell’America Latina contro gli interessi economici degli Stati Uniti. Nel 1954 fu storico, ad esempio, l’intervento del Guatemala a fronte dell’intenzione di Arbenz di nazionalizzare la United Fruit Company. Più in generale la trama troverebbe alcuni passaggi che sottolineano una critica nei confronti dello sfruttamento della manodopera a salari molto bassi quindi più in generale al sistema capitalistico.

Il trailer del film “Vite Vendute” (2024)

Fonti: Netflix, QuinLan, Cineuropa