“L’esplorazione di una complessa narrazione tra identità e vendetta“. Con queste parole Amber Noizumi e Michael Green hanno annunciato la produzione della serie tv d’animazione “Blue Eye Samurai” diretta da Jane Wu e distribuita sulla piattaforma steaming a partire dal 3 novembre 2023. “Una serie mai vista prima”, hanno aggiunto i co-creatori, spiegando a THR tutti i suggestivi elementi che hanno fatto di “Blue Eye Samurai” un mix esplosivo tra avventura, action e dramma. Una qualità artistica confermata dunque con entusiasmo e non solo limitatamente alla trama della serie tv animata dalla società francese Blue Spirit. La cura si è vista in ogni dettaglio, a partire dalla colonna sonora, passando per le ambientazioni fino ad arrivare al cast. I creatori, produttori esecutivi e sceneggiatori, Amber Noizumi e Michael Green, hanno infatti dichiarato di aver lavorato sodo per rendere la storia il più autentica possibile. Via libera al coinvolgimento poliedrico di animatori, storici, musicisti, artisti marziali e doppiatori. “Per me, personalmente, Blue Eye Samurai riguarda molto il crescere come miscuglio etnico, e la sensazione di inappartenenza che ne deriva. Non sentirsi bianca, non sentirsi giapponese. Quella ricerca di completezza”. Queste la parole di Amber Noizumi in un’intervista per Netflix.
La trama di “Blue Eye Samurai” -serie tv
Come recita la sinossi ufficiale della prima stagione, la storia della serie tv descrive Mizu (doppiata da Maya Erskine) come una maestra di spada di etnia mista che vive un’esistenza sotto mentite spoglie (si traveste da uomo) per pianificare la sua vendetta contro i quattro uomini stranieri che erano in Giappone al momento della sua nascita. La storia è dunque ambientata nel Giappone del periodo Edo nel XVII secolo, ma non solo. Infatti la maestra Mizu decide solo alla fine di dirigersi verso Londra, con la speranza di arricchire la propria esperienza attraverso un viaggio personale in grado di lasciarle sperimentare la conoscenza della cultura occidentale. Lo spettatore scoprirà che Mizu è nata da una violenza sessuale, commessa proprio da uno dei quattro uomini bianchi. Definendosi una “creatura della vergogna”, Mizu si propone di uccidere questi uomini, compreso suo padre, tenendo nascosti i suoi occhi blu. L’idea della trama è da ricondurre alla vita personale di Noizumi e del co-creatore Michael Green, ovvero dopo la nascita della loro figlia. La bambina, con tratti anche giapponesi, è nata con gli occhi azzurri. A questo punto Noizomi si è chiesta: “Perché sono così entusiasta del fatto che mia figlia abbia gli occhi azzurri? Ha davvero tutta questa importanza? E perché sono così entusiasta di avere una bambina che sembra più bianca?”. La trama che vede come protagonista la maestra di spada dagli occhi blu aiuta ad esplorare tematiche molto attuali, dove la diversità rappresenta un valore aggiunto per ogni cultura ed etnia. Inoltre la sete di vendetta della protagonista rappresenta un elemento rivoluzionario, in quanto atto che culturalmente non è consentito alle donne del Paese.
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Il cast di “Blue Eye Samurai” -serie tv
Per quanto riguarda il cast, interessante scoprire i nomi dei doppiatori che si celano dietro ai personaggi principali della serie tv. Mizu è doppiata in italiano da Francesca Manicone e in inglese da Maya Erskine, Ringo è doppiato in italiano da Ezio Conenna e in inglese da Masi Oka, Taigen è doppiato in italiano da Gabriele Vender e in inglese da Darren Barnet, Principessa Akemi è doppiata in italiano da Emanuela Ionica e in inglese da Brenda Song, Seki è doppiato in italiano da Luca Biagini e in inglese da George Takei, Heiji Shindo è doppiato in italiano da Simone Mori e in inglese da Randall Park, Maestro Eiji è doppiato in italiano da Michele Gammino e in inglese da Cary-Hiroyuki Tagawa, Abijah Fowler è doppiato in italiano da Massimo De Ambrosis e in inglese da Kenneth Branagh. Su Maya Erskine, Noizumi si è così espressa: “È un’attrice straordinaria e l’abbiamo sempre avuta in mente per il ruolo. Aveva la giusta cadenza e la giusta sensibilità”. La regia della serie tv d’animazione è di Jane Wu. La serie è stata rilasciata il 3 novembre 2023 su Netflix. La prima stagione è composta da 8 episodi. Le musiche sono state curate dalla compositrice Amie Doherty.
La recensione di “Blue Eye Samurai” -serie tv
Il sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha riportato una valutazione critica del 100% con una valutazione media di 8,10 su 10 basata su 13 recensioni, definendo la serie tv: “Visivamente abbagliante mentre presta un’abile attenzione al personaggio, Blue Eye Samurai è un’avventura animata magistralmente resa”. Dello stesso parere Metacritic da cui proviene un punteggio maggiormente cauto di 86 su 100 sulla base di 5 critici, indicando “acclamazione universale”. Una critica più che positiva espressa anche su Cinefact che così ne parla: “Era dall’uscita di Arcane nel 2021 che una serie animata non catalizzava l’attenzione su di sé al livello in cui ci sta riuscendo Blue Eye Samurai”, aggiungendo nel titolo che la serie animata Netflix “è un ibrido stupefacente: delicata come i toni dei suoi quadri, spietata come la lama della sua protagonista”. Un parallelismo più che lecito con Arcane del 2021, ma ancor più con Love, Death & Robots. Ma a cosa si deve così tanto successo? La trama sa raccontare le vicende che orbitano intorno a una figura ai limiti dell’emarginazione e che proprio per questo motivo viene spinta alla ricerca di una liberazione: il viaggio dell’eroe, in tal senso, si compie anche attraverso scenografie più che convincenti e raffinate. Sentendosi macchiata dallo stupro Mizu si avverte come “creatura della vergogna”, condizione comune, purtroppo, a quasi tutte le donne vittime di violenza sessuale. Nascondere gli occhi blu o nascondere le forme femminili sotto abiti maschili, rappresenta per Mizu un tentativo di estraneazione dalla realtà, ma al contempo anche il mezzo attraverso cui comprendere la propria identità al di là del passato doloroso che la spinge a vendicarsi contro un sistema profondamente patriarcale.
Le location di “Blue Eye Samurai” -serie tv
Sul sito The Hollywood Reporter è possibile risalire a un’interessante intervista di Noizumi e Green, che hanno raccontato alcuni dettagli non solo sull’identità del personaggio di Mizu, ma anche sull’ambientazione e sugli aspetti artistici, a inclusione della musica che hanno aiutato Blue Eye Samurai a diventare una serie tv d’animazione esemplare. Sulla location, o meglio, sull’ambientazione nel Giappone antico, Noizumi ha detto: “L’aspetto interessante di quell’epoca è che nel 1633 il Giappone chiuse completamente i suoi confini, vietando qualsiasi influenza esterna. Ancora oggi è considerata “l’età dell’oro del Giappone”. Ho trovato molto interessante il fatto che quella che chiamano l’età dell’oro fosse il periodo in cui il Giappone era più omogeneo. È un po’ come se qui si dicesse “i bei tempi andati”, quando in America c’erano più bianchi. È stata un’epoca interessante e, ovviamente, c’era molta bellezza e molti elementi storici su cui era interessante scrivere una storia. Ma credo che il fatto che fosse l’età dell’oro – e che non lo sarebbe stata per chi aveva un aspetto diverso – fosse l’elemento principale che volevamo esplorare”. E ancora: “Con Blue Eye Samurai volevamo rompere tutti gli schemi. Mizu non è né giapponese né bianca, non è né femmina né maschio, e questa serie non assomiglia a nulla di già visto. Non è un cartone animato, non è un anime e non è un live action”.
Le musiche di “Blue Eye Samurai” -serie tv
Una colonna sonora studiata a tavolino e che contribuisce a fare della serie tv un vero capolavoro artistico. A parlare dell’intuizione di affidare alla compositrice Amie Doherty il prgetto musicale, Green ha affermato nel corso dell’intervista per The Hollywood Reporter: !È stato meraviglioso lavorare con lei e la serie è diventata un’esperienza emotiva. La colonna sonora è composta da un’ora e 24 minuti di brani scelti da lei”. La voce è di Emi Meyer in For Whom the Bell Tolls, la canzone dei Metallica”. Ma non solo. Green ha anche parlato del lavoro dei tecnici del suono pluripremiati: “Per quanto riguarda il suono, abbiamo lavorato con dei tecnici del suono incredibili, che hanno davvero portato la loro esperienza: il sound designer e rerecording mixer Paul N.J. Ottosson e il sound supervisor e rerecording mixer Myron Nettinga. Non c’è un tavolo abbastanza grande per metterci tutti i loro premi”.
“Blue Eye Samurai” è una storia vera?
La serie tv d’animazione “Blue Eye Samurai” non racconta una storia realmente accaduta, ma non per questo la trama non può riferirsi anche a storie realmente accadute e comuni a molte donne e non solo. La serie tv d’animazione affronta tematiche sociali molto importanti, quali l’emarginazione, l’isolamento, la violenza sulle donne e la sottomissione del genere femminile.
Il trailer di “Blue Eye Samurai” -serie tv
Fonti: Netflix, TheHollywoodReporter, Rotten Tomatoes, Metacritic