Un’invenzione che sostituisce l’aria condizionata per le (sempre più) calde estati a venire. Mentre guardiamo languidamente i nostri film e serie TV preferiti su Netflix durante le calde giornate estive, sognando un pò di fresco, c’è un gruppo di giovani ricercatori che ha inventato un modo per rinfrescarsi senza dover accendere l’aria condizionata. Gli scienziati dell’Università di Chicago hanno infatti sviluppato un nuovo tessuto rinfrescante che promette di sostituire l’aria condizionata. Questo innovativo materiale, ideale per abbigliamento, edifici e veicoli, offre un raffreddamento passivo efficace anche nelle città calde, migliorando il comfort termico personale e riducendo le emissioni di carbonio. Un’invenzione certamente molto utile perché, secondo i pronostici degli esperti, in Italia avremo estati sempre più torride, con ondate di calore sempre più frequenti, soprattutto nelle area urbane.
Leggi anche: Oltre 40 film e serie tv in arrivo su Netflix a luglio 2024: la lista aggiornata delle novità
In un panorama piuttosto allarmante di cambiamento climatico globale, l’aria condizionata e altri sistemi che raffreddano le stanze senza bisogno di installazione diventano indispensabili. Il problema principale dell’aria condizionata è che consuma molta energia e per di più non è disponibile all’aperto. A tal fine, da anni scienziati e ingegneri di tutto il mondo sono alla ricerca di tecnologie innovative che, indossate sul corpo o integrate direttamente negli abiti che indossiamo, siano in grado di rinfrescarci. Un team di ricercatori della Pritzker School of Molecular Engineering (PME) dell’Università di Chicago negli Stati Uniti lavora su questo da anni. Ora c’è stata una svolta nella ricerca.
Un’invenzione che sostituisce l’aria condizionata per un futuro più fresco
Come rivelato in un recente articolo pubblicato su Science, come riportato da elespanol.com, è stato sviluppato un nuovo tipo di tessuto che riflette la radiazione solare visibile e combatte la radiazione termica, offrendo una soluzione completa per combattere il calore. Questo nuovo tessuto indossabile, che può aiutare i residenti urbani a sopravvivere agli impatti peggiori del massiccio calore causato dal cambiamento climatico globale, con applicazioni nell’abbigliamento, nella progettazione di edifici e automobili e nella conservazione degli alimenti.
In test effettuati sotto il sole dell’Arizona, il materiale è rimasto 2,3 gradi Celsius (4,1 gradi Fahrenheit) più fresco rispetto ai tessuti emittenti a banda larga utilizzati per gli sport di resistenza all’aperto e 8,9 gradi Celsius (16 gradi Fahrenheit) più fresco rispetto alla seta commercializzata comunemente usata per camicie, vestiti e altri capi estivi.
Per far fronte alle difficoltà del clima caldo, attualmente vengono usati, soprattutto da chi pratica sport all’aria aperta, tessuti di raffreddamento radiativo. I tessuti di raffreddamento radiativo offrono una soluzione promettente per il comfort termico personale in un clima globale sempre più caldo. Tuttavia, nelle aree urbane, l’effetto isola di calore riduce significativamente l’efficacia di questi tessuti, poiché assorbono la radiazione emessa dal terreno e dagli edifici vicini.
“Accade spesso che questo speciale abbigliamento che riflette la luce solare diretta si concentri sulla testa, sulle spalle e sulla parte superiore della scarpa”, spiega Ronghui Wu, coautore dello studio e ricercatore dell’Università di Chicago. “Il resto degli indumenti, che costituisce il 97% della superficie del corpo umano, si riscalda sotto l’influenza della radiazione termica proveniente dai lati e dal basso, contro la quale il tessuto che emette luce a banda larga non combatte“. Pertanto, la sfida principale per i ricercatori è stata quella di progettare un nuovo tipo di materiale che soddisfacesse entrambe le esigenze. “La radiazione solare è luce visibile, la radiazione termica è infrarossa, quindi hanno lunghezze d’onda diverse. Ciò significa che è necessario un materiale che abbia due proprietà ottiche contemporaneamente. E questo è molto difficile da raggiungere”, afferma Chenxi Sui, membro del gruppo di scienziati.
Un tessuto innovativo per il raffreddamento passivo
Il professor associato Po-Chun Hsu e il suo laboratorio, che include il candidato al dottorato Chenxi Sui e la ricercatrice postdottorale Ronghui Wu, hanno sviluppato un nuovo tessuto rinfrescante che riflette sia la luce solare diretta che la radiazione termica proveniente dal pavimento e dagli edifici nelle isole di calore urbane, offrendo una soluzione completa per combattere il calore. Il tessuto innovativo composto da tre strati:
- Uno strato superiore che emette selettivamente attraverso la finestra di radiazione infrarossa atmosferica.
- Uno strato intermedio di nanofili d’argento per respingere la radiazione termica in arrivo.
- Uno strato inferiore di lana che trasferisce il calore dalla pelle allo strato centrale.
Il risultato è un tessuto che raffredda passivamente anche in presenza di isole di calore, mantenendo una buona durabilità, proprietà meccaniche e lavabilità.
Questo materiale funziona come l’aria condizionata, raffreddandola di 9 gradi Celsius
L’invenzione utilizza un sistema di raffreddamento passivo per le strade. Per testarne l’efficacia, gli scienziati hanno testato il materiale in pieno sole ad Apache Junction, in Arizona, e nelle isole di calore urbane di Chicago. I risultati sono stati evidenti: si raffredda di 2,3 gradi rispetto ai tessuti sportivi ad ampia fascia di emissione e di ben 8,9 gradi rispetto ai comuni indumenti in seta.
Gli scienziati, però, non vogliono accontentarsi del solo utilizzo nella produzione di capi di abbigliamento, ma vedono in questo materiale un grande potenziale per ridurre il consumo dell’aria condizionata. Attualmente stanno lavorando su un’altra versione, protetta da uno strato invisibile di polietilene, che potrebbe essere utilizzato nei veicoli e negli edifici, abbassando la temperatura interna senza utilizzare energia. Sperano anche che il materiale diventi la base per la produzione di borse e imballaggi per il trasporto di alimenti freschi che altrimenti andrebbero a male a causa del calore.
Un futuro più fresco
Oltre a ridurre la dipendenza dall’aria condizionata, questa innovazione potrebbe avere un grande impatto ambientale, contribuendo a ridurre le emissioni di carbonio.
Leggi anche: La lotta di una giovane donna per difendere le sue radici nel film nordico ‘La ragazza delle renne – Stolen’