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“Vivere due volte”, un film che parla di tenerezza e rimette in viaggio i sentimenti più veri

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09/07/2024 17:54 - Ultimo aggiornamento 09/07/2024 18:10

“Vivere due volte”, un film che parla di sentimenti allo stato puro. Direttamente dalla Spagna e per la regia di María Ripoll, questo film spagnolo del 2019 racconta di tenerezza, anche quando tutto sembra ormai difficile. Un sorriso che sboccia sul viso di chi amiamo, il senso del sacrificio e l’importanza delle relazioni umane, soprattutto tra familiari. Nel film “Vivere due volte” – su Netflix– è veramente facile riscoprire una parte di noi che tendiamo a dimenticare e che invece sussurra al cuore quanto sia significativo donare un gesto d’amore tutte le volte in cui ci è possibile. E soprattutto anche quando non sembra esserlo. Attraverso la storia di Emilio, un docente di matematica in pensione, lo spettatore avrà modo di assaporare il gusto dei sentimenti più genuini, per tuffarsi con viva partecipazione nel mare delle sorprese. (Continua a leggere dopo la foto).

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La trama

Emilio ha sempre amato la sua professione perchè, in qualità di docente di matematica, ha vissuto in prima persona la sensazione di potersi sempre sentire utile per qualcuno. Purtroppo nella vita dell’uomo ormai in pensione, sopraggiunge una grave malattia: l’Alzheimer. Questa malattia spinge a Emilio a isolarsi, ma al contempo a proteggere i suoi familiari da un incubo che nessuno, purtroppo, potrà evitare. Al suo fianco e sempre vigile, resta la nipote Blanca, che prova a intrattenere il nonno con alcune lezioni sull’uso del cellulare. Emilio a questo punto viene colto da un improvviso desiderio, quello di riprendere i contatti con il suo primo amore di nome Margarita. Il vedovo scopre molto presto che la donna vive a Navarra ed è lì che chiede ai familiari di essere accompagnato. La malattia di Emilio, lungo il viaggio, continua a dare segni della sua presenza ma la figlia Julia, il genero Felipe e la nipote sono intenzionati a proseguire. Per Emilio incontrare Margarita significherà sapere che il tempo è in grado di proteggere ancora il suo sorriso, nonostante la malattia stia prendendo il suo posto.

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Info

Titolo originale: Vivir dos veces
Genere: drammatico
Paese di produzione: Spagna
Anno di produzione: 2019
Regista: María Ripoll
Durata: 101 min.
Cast: Oscar Martinez (Emilio), Inma Cuesta (Julia), Mafalda Carbonell (Blanca), Nacho López (Felipe), Isabel Requena (Margarita), Aina Clotet (cameriera), Antonio Valero (Lorenzo), María Zamora (Catalina), Hugo Balaguer (Pau)

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Cast

Per esplorare al meglio il successo del film non si può che iniziare dalla regia. María Ripoll è riuscita ad affermarsi nel panorama cinematografico grazie alla commedia romantica “È adesso o mai più” che l’ha resa la regista cinematografica donna con i maggiori incassi nella storia spagnola. Nel cast del film “Vivere due volte”, nei panni del protagonista Emilio l’attore di origini argentine Oscar Martinez, noto per aver vinto la prestigiosa Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile grazie al film “Il cittadino illustre”. Splendida nei panni della figlia Julia, l’attrice spagnola Inma Cuesta, nota al pubblico anche per “Tutti lo sanno” (2018), “Unit 7” (2012) e la serie tv “Criminal” (2019).
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“Questo film è un viaggio fisico ed emotivo dei personaggi, della famiglia, una famiglia un po’ disfunzionale che cerca la felicità e ognuno dei tre protagonisti opera un cambiamento, un’evoluzione”María Ripoll a Luistormo

Il film “Vivere due volte” racconta una storia vera?

Come accennato in premessa, il film racconta di Emilio e della scoperta della malattia dell’Alzheimer quindi, nonostante non sia ispirato a una storia vera, nella trama del film possono identificarsi tutte quelle persone e famiglie che hanno vissuto le conseguenze di una malattia irreversibile. Questa malattia è anche conosciuta come uan forma di demenza presenile degenerativa che con il passare del tempo conduce il paziente verso una dimensione di disorientamento che spesso provoca anche stati di depressione acuta, isolamento e perdita di memoria.
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La recensione del film “Vivere due volte”

È possibile riavvolgere il nastro del tempo? Emilio, davanti alla diagnosi dell’Alzheimer e nell’apprendere le conseguenze della malattia, prova a farlo prima che sia troppo tardi. Il film rappresenta un viaggio nella psiche umana, ma anche nelle relazioni umane da riscoprire e proteggere, in primis quelle tra familiari. E quel viaggio non è solo metaforico, ma anche fisico. Il pretesto di rivedere Margarita è per Emilio la condizione migliore per ritagliare del tempo da trascorrere con la propria famiglia prima che la malattia possa recare smarrimento, isolamento e buio nelle loro vite. Il successo del film sta nel saper raccontare un dramma passando dal canale dell’ironia.

“La cosa più complicata è trovare un bilanciamento tra la commedia e il peso drammatico del film. Penso che siamo stati una buona squadra”, ha riferito l’attrice Inma Cuesta. L’occhio della regista ha dunque saputo incontrare la sceneggiatura di María Mínguez e la fotografia d’immagine di Núria Roldos: tre donne unite in un messaggio sicuramente forte ed emotivamente coinvolgente. Sul sito Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 56%, mentre su Imdb ha ottenuto una votazione di 7.2 su 10.

Il trailer