
Film tratti da storie vere – Nel catalogo di Netflix ci sono film basati su storie, spesso incredibili, eppure storie vere e che vanno oltre il semplice intrattenimento: lasciano un’impronta profonda nello spettatore. Esperienze segnate da eventi imprevedibili, legami messi alla prova, paure che si trasformano in forza, dunque un ampio spettro di emozioni umane è rappresentato nelle storie che vi proponiamo, due delle quali vengono dall’Italia: abbiamo selezionato i 5 titoli più coinvolgenti. Per ciascuno troverete il trailer e la trama.

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The Social Network
The Social Network è un film del 2010 diretto da David Fincher, che narra la nascita di Facebook e le controversie legali che hanno coinvolto il suo fondatore, Mark Zuckerberg. Basato sul libro “Miliardari per caso” di Ben Mezrich, il film offre uno sguardo approfondito sulle dinamiche che hanno portato alla creazione del social network più famoso al mondo.Il film ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre Premi Oscar: per la sceneggiatura, il montaggio e la colonna sonora. La trama inizia nel 2003, quando Zuckerberg, interpretato da Jesse Eisenberg, è uno studente di Harvard con poche abilità sociali ma un talento straordinario per la programmazione.
Dopo una delusione sentimentale, sviluppa “Facemash”, un sito che confronta le foto delle studentesse del campus, attirando l’attenzione sia degli studenti che dell’amministrazione universitaria. Questo progetto gli vale notorietà e lo porta a collaborare con i gemelli Winklevoss e Divya Narendra per creare un social network esclusivo per Harvard. Tuttavia, Zuckerberg decide di sviluppare una propria piattaforma insieme all’amico Eduardo Saverin, dando vita a “The Facebook”. Il successo del sito è immediato, ma con la crescita arrivano anche le tensioni: Eduardo viene progressivamente estromesso dall’azienda, mentre i gemelli Winklevoss accusano Zuckerberg di aver rubato la loro idea.
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Sulla mia pelle
Sulla mia pelle è un film drammatico italiano del 2018, diretto da Alessio Cremonini, che racconta gli ultimi sette giorni della vita di Stefano Cucchi, un giovane geometra romano arrestato per possesso di droga e morto in custodia cautelare. Il film offre una rappresentazione cruda e realistica delle circostanze che hanno portato alla sua tragica fine, mettendo in luce le problematiche del sistema giudiziario e penitenziario italiano. La narrazione inizia con l’arresto di Stefano, interpretato magistralmente da Alessandro Borghi, e segue il suo calvario attraverso le istituzioni: dalla caserma dei carabinieri all’aula del tribunale, fino agli ospedali e infine al carcere.
Durante questo percorso, Stefano subisce violenze fisiche e psicologiche, mentre la sua famiglia lotta disperatamente per ottenere informazioni sul suo stato di salute. Il film mette in evidenza l’indifferenza e l’inefficienza delle istituzioni, offrendo uno spaccato toccante sulla fragilità dei diritti umani. La pellicola è stata acclamata dalla critica per la sua capacità di trattare un tema delicato con rispetto e profondità, e per la straordinaria interpretazione di Borghi, che ha subito una trasformazione fisica notevole per aderire al ruolo.
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I cento passi
I cento passi è un film biografico del 2000, diretto da Marco Tullio Giordana, che racconta la vita di Peppino Impastato, un giovane siciliano che si ribellò alla mafia negli anni ’70. Il titolo del film si riferisce alla distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Tano Badalamenti: cento passi che simbolizzano la vicinanza fisica ma anche la distanza morale tra due mondi opposti. La storia segue Peppino, interpretato da Luigi Lo Cascio, dalla sua infanzia fino alla tragica morte. Cresciuto in una famiglia legata alla mafia, Peppino sviluppa fin da giovane una coscienza critica verso l’omertà e l’illegalità che lo circondano.
Attraverso la sua attività politica e la fondazione di una radio libera, “Radio Aut”, denuncia pubblicamente i crimini dei mafiosi, utilizzando l’ironia e la satira come armi di protesta. La sua lotta coraggiosa lo porterà a scontrarsi non solo con la mafia, ma anche con la sua stessa famiglia, culminando nel suo assassinio nel 1978, mascherato da suicidio. La colonna sonora, che include brani dei Modena City Ramblers, contribuisce a rendere ancora più coinvolgente la narrazione.
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Due vite parallele
Ambientato nel Cile degli anni ’50, il film segue la storia di Mercedes, una donna intelligente e competente, sposata con il fotografo Efraín e madre di due figli adolescenti. La famiglia vive in un appartamento molto piccolo, che funge anche da studio per il marito. Mercedes lavora come segretaria legale per il giudice Veloso Aliro, conducendo una vita ordinaria e scandita dalla routine quotidiana. La sua esistenza subisce una svolta inaspettata quando si trova coinvolta in un caso di omicidio che scuote l’opinione pubblica nazionale.
La scrittrice cilena María Carolina Geel, una figura di spicco nella società dell’epoca, uccide il suo amante Roberto Pumarino Valenzuela in un esclusivo hotel di Santiago. Le circostanze del delitto, avvenuto davanti a numerosi testimoni, sono inequivocabili e attirano l’attenzione mediatica. Mercedes, in qualità di assistente del giudice incaricato del caso, viene coinvolta direttamente nelle indagini. Attraverso il legame invisibile con María Carolina, Mercedes inizia a vivere una sorta di vita parallela, esplorando aspetti di se stessa che aveva represso o ignorato.
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The Deliverance – La redenzione

La storia è quella di Latoya Ammons e della sua famiglia, composta dalla madre Rosa Campbell e dai suoi tre figli. La famiglia ha sempre desiderato di cambiare vita in meglio ed è così che il trasferimento in una nuova casa a Gary, Indiana, nel 2011, si è palesato come l’occasione migliore per lasciarlo accadere. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che in quella nuova casa avrebbe avuto inizio un nuovo incubo durato diversi anni. Tutto ruota, dunque, intorno alla figura di una madre single in difficoltà che, per lasciare indietro un passato turbolento, decide di trasferirsi con la famiglia in una nuova casa. L’abitazione, purtroppo, si rivela presto la dimora di alcuni spiriti tormentati contro cui la donna lotterà fino a mettere in discussione persino se stessa.
I membri della famiglia hanno iniziato a riferire di sciami di mosche nere all’interno della casa, di suoni di passi sulle scale e persino della presenza di figure oscure in pena avvistate tra le stanze dell’abitazione. Ma anche altri episodi confermano il terrore degli Ammons. Il problema è che, davanti alla manifestazione degli strani fenomeni che accadono nell’abitazione, i sospetti più gravi saranno quelli dei servizi sociali: la famiglia di Ebony rischia di essere distrutta. A questo punto la donna non potrà fare altro che porre i figli come priorità indiscussa, anche di fronte alla sua stessa salvezza.
Nonostante la famiglia abbia chiesto aiuto alla comunità, la risposta non è mai arrivata, ad eccezione di un prete che ha confermato la presenza di spiriti maligni nella nuvoa casa degli Ammons. La famiglia è rimasta sotto controllo della polizia e del Dipartimento dei servizi per l’infanzia per lunghi anni.
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