Il 9 maggio è stato il cinquantacinquesimo, e tristissimo, anniversario della morte di Aldo Moro, dopo 55 giorni nella “prigione del popolo” delle Brigate Rosse. L’intera vicenda, dirompente e tragica, è trattata in “Esterno notte”, la miniserie su Netflix scritta e diretta da Marco Bellocchio. Il regista aveva già affrontato il caso Moro nel film Buongiorno notte del 2003, ma lo scorso anno è tornato sull’argomento con “Esterno notte”, dunque con la formula della serie Tv: più adatta a scavare nell’animo umano dei personaggi, anche grazie alle magistrali interpretazioni di Fabrizio Gifuni (Aldo Moro) e di Toni Servillo, che veste i panni di Paolo VI. (Continua a leggere dopo la foto)
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Esterno notte | La trama
La trama è conosciuta ai più, nel senso che riprende la vicenda storica che è purtroppo ben nota. La serie, in sei episodi – ciascuno dei quali assume lo sguardo sulla intera vicenda di uno dei personaggi, ad esempio il papa Paolo VI, interpretato da Toni Servillo, o la moglie Eleonora Chiavarelli, interpretata da Margherita Buy – capovolge il punto di vista del film “Buongiorno, notte”. Mentre quello era tutto girato all’interno della prigione di Aldo Moro, “Esterno notte” inizia con il sequestro di Moro ma si svolge all’esterno. L’idea della moltiplicazione del punto di vista, poi, risulta l’ideale per la serie tv poiché il racconto, scandito a capitoli, si adatta naturalmente alla divisione in episodi. La pellicola di ben cinque ore e mezza è stata presentata in anteprima al Festival di Cannes. La prima parte del film è stata distribuita nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 18 maggio 2022, mentre la seconda parte ha debuttato il 9 giugno successivo. Inoltre il film è stato trasmesso anche come miniserie televisiva (formula più adatta alla lunga durata) composta da sei puntate, il 14, 15 e 17 novembre 2022 su Rai 1, e ancora il 12 e 13 maggio 2023, su Rai 3. Dal 17 dicembre 2022, la miniserie è nel catalogo di Netflix.
“Forse il destino dell’uomo non è realizzare pienamente la giustizia ma avere della giustizia fame e sete”.
Aldo Moro
Esterno notte | Il trailer
Il sequestro Moro: il contesto storico
Fu un evento dirompente che segnò, e cambiò, la storia d’Italia. Il rapimento, il sequestro e infine la morte di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, tennero il mondo intero con il fiato sospeso. Fu un evento paragonabile, per la nostra storia, all’11 settembre per gli Stati Uniti, o, se vogliamo, al 22 novembre dell’omicidio di JFK. Fu il momento di massima sfida allo Stato da parte delle Brigate Rosse; fu la fine dell’innocenza e il picco dei cosiddetti anni di piombo. Fautore del cosiddetto Compromesso storico, Moro promosse la strategia “dell’attenzione” verso il Partito Comunista Italiano. Una carriera eccelsa, che si fermò quel 16 marzo 1978 in cui fu rapito. (Continua a leggere dopo la foto)
Cinquantacinque giorni, gli ultimi di Aldo Moro
La Fiat 130 che trasportava Moro dalla sua abitazione nel quartiere Trionfale di Roma alla Camera dei deputati, per la presentazione del nuovo governo, il quarto guidato da Giulio Andreotti, fu intercettata da un commando delle Brigate Rosse all’incrocio tra via Mario Fani e via Stresa. Gli uomini delle Brigate Rosse uccisero i cinque uomini della scorta (Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi) e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana. Dopo una prigionia di 55 giorni nel covo di via Camillo Montalcini 8, giorni di psicodramma nazionale, le Brigate Rosse lo uccisero: lo fecero salire dentro il portabagagli di un’automobile Renault 4 rossa – rubata il precedente 2 marzo a un imprenditore – e gli ordinarono di coricarsi e coprirsi con una coperta dicendo che avevano intenzione di trasportarlo in un altro luogo, come è poi emerso durante i vari processi. Dopo che Moro fu coperto, gli spararono dodici proiettili. Il corpo di Aldo Moro fu ritrovato nella stessa auto il 9 maggio a Roma in via Caetani, emblematicamente equidistante sia da Piazza del Gesù, dov’era la sede nazionale della Democrazia Cristiana, che da via delle Botteghe Oscure (dove era la sede nazionale del Partito Comunista Italiano).
Le lettere dalla “prigione del popolo”
Rinchiuso nella “prigione del popolo”, Aldo Moro scrisse moltissime lettere, indirizzate ai familiari nonché alla dirigenza della Democrazia Cristiana: a Benigno Zaccagnini, a Francesco Cossiga, a Giulio Andreotti, a Riccardo Misasi e ad altri; oltre che al capo socialista Bettino Craxi, l’unico esponente di governo che abbia sostenuto la necessità di trattare per salvarne la vita. “Il mio sangue – scrisse Moro ai capi della Dc, che mai intesero trattare con le BR – ricadrà su di voi“. Durante la prigionia, Aldo Moro venne sottoposto a lunghi interrogatori da parte del brigatista Mario Moretti. Per ogni argomento, poi, il Presidente DC scriveva di proprio pugno un “verbale”. Questi documenti, redatti personalmente da Moro e poi dattiloscritti dalle Brigate Rosse, costituirono il cosiddetto Memoriale Moro. La copia originale non verrà mai ritrovata, mentre alcuni esemplari dattiloscritti e fotocopiati vennero ritrovati nel covo di via Monte Nevoso 8 a Milano già il 1º ottobre 1978, e ancora il 9 ottobre 1990. Gli interrogatori vennero registrati su un normale registratore, ma le bobine contenenti le domande di Moretti e le risposte di Moro non furono mai ritrovate.
Esterno notte | Il cast
Fabrizio Gifuni: Aldo Moro
Margherita Buy: Eleonora Chiavarelli
Toni Servillo: Papa Paolo VI
Fausto Russo Alesi: Francesco Cossiga
Daniela Marra: Adriana Faranda
Gabriel Montesi: Valerio Morucci
Fabrizio Contri: Giulio Andreotti
Gigio Alberti: Benigno Zaccagnini
Le teorie alternative sul caso Moro
Tra i fondatori della Democrazia Cristiana e suo rappresentante nella Costituente, Aldo Moro fu una mente politica lucidissima, che perfezionò la formula fanfaniana delle “convergenze parallele” dando vita al primo governo di centrosinistra, quando ciò era impensabile e politicamente rischioso, in coalizione con il Psi, Psdi e Pri. La Democrazia cristiana apriva a un’alternativa laica. Per questo le teorie che oggi si dicono “complottiste” non hanno mai smesso di rimarcare (come la stessa vedova Moro) quella frase: “Lei la pagherà cara, molto cara. Veda lei come vuole intenderla”, un avvertimento sinistro da parte di Henry Kissinger, nel 1974, durante la visita dello stesso Moro negli USA, il quale proseguiva nella sua apertura a sinistra. Le Brigate Rosse, dunque, secondo questa tesi, erano quantomeno infiltrate se non eterodirette dalla immancabile, onnipotente CIA. Va detto che la precisione chirurgica dell’azione militare con cui Moro venne rapito, senza essere ferito da nemmeno uno della miriade di proiettili che trucidarono la sua scorta, fa presupporre l’opera di veri professionisti. Agenti di Gladio? Purtroppo, pensiamo, non lo sapremo mai.
Aldo Moro, una morte annunciata?
Inoppugnabile è che il rapimento e la morte di Moro fossero praticamente annunciati. Nel Dicembre del 1977 su Op, giornale di Mino Pecorelli (poi ucciso anch’egli), appare un titolo macabro : Se Moro vivrà ancora…. Non solo. Il 2 marzo del 78, dunque poche settimane prima del rapimento Moro, su carta intestata del Ministero della Difesa, partì un documento diretto a Beirut al colonnello Giovannone, a cui si ordinava di prendere contatti immediati con il fronte di Liberazione della Palestina per quanto concerne la liberazione di Moro. Questi, però, sarà rapito 14 giorni dopo. Inutile precisare che Aldo Moro non fu informato di ciò.
Esterno notte | Info
. Data di pubblicazione: 2022
. Genere: storico, drammatico
. Episodi: 6
. Durata: 49-63 minuti (episodio)
. Lingua originale: italiano
. Regia: Marco Bellocchio
. Sceneggiatura: Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi, Davide Serino
. Paese: Italia, Francia
. Casa di produzione: The Apartment, Kavac Film, Rai Fiction, Arte France Cinéma
. Produttore: Lorenzo Mieli, Simone Gattoni
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