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8 k-drama migliori di Squid Game – Storie ancora più cupe, estreme e memorabili

30/12/2025 15:12 - Ultimo aggiornamento 30/12/2025 15:12
k-drama migliori di SquidGame

Dopo Squid Game, il k-drama ha smesso di essere una nicchia ed è diventato un linguaggio globale. Ma la serie di Hwang Dong-hyuk non è un punto di arrivo: è solo una porta d’ingresso. Negli anni successivi, la Corea del Sud ha prodotto racconti ancora più radicali, più crudeli o più emotivamente devastanti, capaci di spingersi oltre il gioco al massacro per esplorare colpa, vendetta, disperazione e identità. Questa lista raccoglie otto k-drama che, per ambizione narrativa o impatto emotivo, possono superare Squid Game, partendo dal titolo meno incisivo e arrivando a quello che più di tutti riesce a lasciare il segno.

8. Non siamo più vivi (Netflix)

Un’apocalisse zombie confinata tra i corridoi di un liceo. All Of Us Are Dead mescola horror, survival e dramma adolescenziale, seguendo un gruppo di studenti intrappolati mentre il contagio si diffonde senza controllo. È una serie efficace nel ritmo e nella tensione, ma resta più convenzionale: il pericolo è esterno, immediato, e raramente scava davvero nell’abisso morale che ha reso Squid Game così disturbante.
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7. The 8 Show (Netflix)

Otto persone, uno spazio chiuso, il tempo che scorre come moneta di scambio. The 8 Show riprende l’idea del gioco sociale, ma la trasforma in un esperimento psicologico basato sull’avidità e sull’auto-sfruttamento. Più astratta e teatrale, la serie osserva come il potere e il denaro deformino i rapporti umani, anche se non sempre riesce a mantenere la stessa forza emotiva lungo tutto il percorso.
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6. Kingdom (Netflix)

Ambientata nella Corea feudale, Kingdom fonde intrighi politici e orrore zombie con una precisione rara. Il contagio diventa una metafora del potere che marcisce, mentre la lotta per il trono si intreccia alla sopravvivenza. Meno intima di Squid Game, ma più epica, è una serie che dimostra quanto il k-drama sappia reinventare i generi occidentali con una visione propria.
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5. Strangers From Hell (Prime Video)

Qui il vero inferno non è un gioco, ma la quotidianità. Strangers From Hell racconta l’incubo di un giovane uomo che si trasferisce in un palazzo abitato da vicini inquietanti e ostili. La violenza è sotterranea, psicologica, costante. Non c’è spettacolarizzazione, solo una lenta discesa nella paranoia. È uno dei ritratti più disturbanti dell’alienazione urbana mai visti in un k-drama.
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4. A Killer Paradox (Netflix)

Un uomo comune scopre di avere una sorta di “talento” per uccidere criminali. A Killer Paradox gioca con il concetto di giustizia, caso e responsabilità morale, trasformando il protagonista in una figura ambigua, sospesa tra vittima e carnefice. È una serie che destabilizza, perché rifiuta qualsiasi conforto etico e costringe lo spettatore a convivere con il dubbio.
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3. Trigger (Netflix)

Trigger porta la violenza in una dimensione più realistica e contemporanea. La serie esplora il punto di rottura emotivo dei personaggi, mostrando come eventi apparentemente isolati possano innescare reazioni a catena irreversibili. Meno simbolica di Squid Game, ma più cruda nel modo in cui osserva la fragilità umana, è un racconto teso e senza sconti.
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2. The Glory (Netflix)

Qui non ci sono giochi, ma una vendetta costruita con pazienza chirurgica. The Glory segue una donna, interpretata dalla celebre Song Hye-kyo, segnata da un passato di violenze scolastiche che decide di distruggere, uno a uno, i responsabili. È un k-drama gelido, controllato, emotivamente devastante. Dove Squid Game sciocca, The Glory logora, colpendo lentamente e senza mai distogliere lo sguardo dal trauma.
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1. Il Gioco della Morte (Prime Video)

Il confronto definitivo. Il Gioco della Morte parte da una premessa semplice e spietata: un uomo che ha deciso di morire viene costretto a vivere più vite, una peggiore dell’altra, affrontando la morte in forme sempre diverse. È una serie che unisce fantasy, dramma e riflessione esistenziale, interrogandosi sul valore della vita, sul senso del fallimento e sulla responsabilità delle scelte. Più filosofica, più emotiva e più radicale di Squid Game, è forse uno dei k-drama più potenti degli ultimi anni.
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