Le shortlist degli Academy Awards 2026 sono state ufficialmente annunciate e, come ogni anno, gli Oscar, come sono universalmente noti, raccontano molto più di una semplice selezione preliminare: sono una mappa dello stato del cinema contemporaneo, delle sue ossessioni, delle sue ambizioni artistiche e delle sue trasformazioni industriali.
Tra i titoli più ricorrenti spiccano senza sorpresa Frankenstein di Guillermo del Toro e Train Dreams di Clint Bentley, due opere profondamente diverse ma accomunate da una cura autoriale rara e da una forte impronta emotiva. Netflix, ancora una volta, si conferma un attore centrale nella corsa agli Oscar. L’appuntamento decisivo è fissato per il 22 gennaio, quando verranno annunciate le nomination ufficiali. Ma già ora le shortlist delineano vincitori morali, favoriti e – inevitabilmente – grandi esclusi.
Leggi anche ► La Top 10 (aggiornata) dei film su Netflix
Frankenstein secondo Guillermo del Toro
Se c’è un film che domina queste shortlist, quello è Frankenstein. Il progetto più personale e ossessivo di Guillermo del Toro torna più volte nelle categorie chiave: Casting, Fotografia, Trucco e Acconciatura, Colonna sonora, Sonoro ed Effetti visivi. Un risultato che certifica non solo la forza del film, ma anche la sua natura profondamente “da Academy”.
Guillermo del Toro (già premiato per Pinocchio, miglior film di animazione del 2023) rilegge il mito di Mary Shelley come un’opera gotica, romantica e politica, affidandosi a un casting chirurgico (categoria introdotta per la prima volta quest’anno) e a una messa in scena artigianale che sembra opporsi deliberatamente al cinema algoritmico. È il film Netflix più solido nella corsa agli Oscar 2026, anche grazie al traino delle candidature ai Golden Globe per Oscar Isaac e Jacob Elordi.
Train Dreams: una epopea americana
Meno appariscente ma non meno incisivo è Train Dreams, l’adattamento firmato Clint Bentley del romanzo di Denis Johnson. Il film compare nelle shortlist per Fotografia, Colonna sonora originale e Canzone originale, confermando la sua natura di cinema contemplativo, radicato nella storia americana dei primi del ’900. È uno di quei titoli che l’Academy ama premiare col tempo: intimo, malinconico, rigoroso, capace di raccontare un’epoca attraverso i gesti minimi di un uomo qualunque. Un outsider che potrebbe rivelarsi una sorpresa il giorno delle nomination.
Leggi anche ► Il trionfo di Adolescence, e non solo. Dagli Emmy Awards 2025 arrivano sorprese e conferme
Netflix tra animazione, musica e documentario
Accanto ai due grandi favoriti, Netflix piazza altri titoli strategici nelle shortlist:
- KPop Demon Hunters, fenomeno animato musicale, entra nella corsa alla Miglior canzone originale con Golden, dimostrando come l’ibridazione tra pop globale e animazione sia ormai pienamente legittimata anche dall’Academy.
- The Perfect Neighbor, documentario urgente e politicamente necessario, compare tra i Migliori documentari e conferma la centralità di Netflix nel racconto del reale.
- Left-Handed Girl, che rappresenta Taiwan nella categoria Miglior film internazionale, rafforza la dimensione sempre più globale degli Oscar.
La novità: nasce l’Oscar per il “Miglior Casting”
Le shortlist degli Oscar 2026 saranno ricordate soprattutto per una svolta storica: l’introduzione della categoria Miglior Casting. Un riconoscimento atteso da anni, che finalmente celebra il lavoro dei casting director nel costruire ensemble credibili, coerenti e memorabili. Ecco, di seguito i dieci film selezionati:
- Frankenstein
- Hamnet
- Marty Supreme
- Una battaglia dopo l’altra
- The Secret Agent
- Sentimental Value
- I peccatori
- Sirât
- Weapons
- Wicked: For Good
È una lista che coincide quasi perfettamente con i titoli più forti dell’intera stagione dei premi. Non a caso, I peccatori e Wicked: For Good guidano le shortlist complessive con otto menzioni, mentre Frankenstein segue a quota sei. Il 22 gennaio, i membri della sezione Casting dell’Academy ridurranno questa lista a cinque nomination ufficiali.
Un po’ d’Italia (nonostante tutto) agli Oscar 2026
Se l’Italia esce di scena dal Miglior film internazionale con l’esclusione di Familia, resta comunque una presenza significativa nelle categorie “artigianali” e creative. Nel Miglior corto animato resistono: Playing God di Matteo Burani; Éiru di Giovanna Ferrari (produzione Cartoon Saloon). Nella categoria Miglior canzone originale, spicca Sweet Dreams of Joy da Viva Verdi!, documentario dedicato alla Casa di Riposo per Musicisti di Milano, con una forte impronta italiana anche dietro le quinte.
Verso le nomination: cosa aspettarsi
Le shortlist degli Oscar 2026 raccontano un’Academy sempre più aperta al cinema d’autore, alla serialità di qualità e alle piattaforme, ma anche desiderosa di recuperare il valore delle professioni artistiche spesso invisibili. Netflix, in questo scenario, non è più un outsider: è uno degli architetti principali della stagione dei premi. Ora la parola passa al 22 gennaio. Ma una cosa è già chiara: la corsa agli Oscar 2026 è ufficialmente iniziata.