
C’è un ufficio fumoso, a Roma, dove i giornali s’impilano come macerie di un mondo che non vuole cambiare. Una donna entra, chiude la porta, appoggia le mani sul tavolo: non trema, non esita. La luce che filtra dalla finestra sembra già raccontare il futuro, come se qualcuno avesse premuto “rec” su una pellicola destinata a far discutere ancora per anni.
Quella donna è Adelina Tattilo e il suo sguardo introduce Mrs. Playmen, la nuova serie Netflix presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e che, appena all’indomani del suo rilascio, è la seconda serie TV più vista in Italia. In sette episodi, la miniserie racconta la storia della direttrice della prima rivista erotica italiana, tra scandali, battaglie civili e rivoluzione culturale nell’Italia conservatrice degli anni Settanta. [TRAILER in fondo]
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Nell’Italia a cavallo tra anni Sessanta e Settanta, tutto sembra immobile: i ruoli familiari, le convenzioni sociali, persino il modo di parlare di corpo e desiderio. Mrs. Playmen ci porta in una Roma ancora profondamente moralista, dove una donna osa affermarsi come imprenditrice in un settore dominato dagli uomini. La regia abbraccia questa tensione e la trasforma in racconto, seguendo Adelina mentre tenta di mantenere in vita un impero editoriale sull’orlo del collasso e di trasformarlo in un progetto capace di cambiare il Paese.
La trama segue il momento di rottura: quando il marito, Saro Balsamo, l’abbandona, lasciandola sola con i creditori e la responsabilità di un marchio che sembra ormai destinato al fallimento, la donna prende le redini di una rivista erotica e, contro ogni previsione, la trasforma in simbolo di emancipazione femminile. Ispirata alla vita reale di Adelina Tattilo, la serie esplora il rapporto fra corpo, desiderio e libertà in un’Italia in fermento: battaglie per il divorzio, diritto all’aborto, scontro con un patriarcato radicato. Il risultato è un ritratto audace di una protagonista che rompe silenzi e convenzioni.

Al centro di tutto c’è l’interpretazione di Carolina Crescentini (Tutto chiede salvezza, Mare Fuori), che costruisce un’Adelina Tattilo intensa e contraddittoria: cattolica devota e insieme audace anticonformista, madre e imprenditrice, bersaglio dei benpensanti ma anche guida carismatica di una squadra di creativi, fotografi, intellettuali. Accanto a lei, Filippo Nigro (Chartroux) e Giuseppe Maggio (Luigi Poggi) diventano figure chiave nel suo percorso personale e professionale, mentre Francesca Colucci (Elsa), Francesco Colella (Saro Balsamo) e Domenico Diele (Andrea De Cesari) contribuiscono a ricreare l’atmosfera vibrante, scandalosa e affascinante dell’epoca.
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La regia sceglie un linguaggio visivo denso e sensoriale: interni saturi, uffici fumosi, redazioni caotiche, corpi fotografati come dichiarazioni politiche più che come semplici oggetti di desiderio. La Roma esterna, tra cronaca nera, cortei, censure e notti al neon, diventa un personaggio a sé. In questo senso, Mrs. Playmen si inserisce con naturalezza nel solco di un dramma storico che non si limita a ricostruire i fatti, ma li interroga, chiedendosi quanto di quelle tensioni sopravviva ancora oggi.
Playmen non era solo una rivista erotica. Era un progetto culturale, dichiaratamente ispirato a Playboy – allora bandita in Italia – ma capace di parlare una lingua tutta sua. Fondata nel 1967, costò 640mila dollari per essere lanciata e nel 1971 aveva già un valore stimato di 1.600.000 dollari: cifre che raccontano una rivoluzione editoriale prima ancora che estetica. La serie mostra come Adelina Tattilo usi l’erotismo come strumento di libertà e consapevolezza femminile, trasformando le pagine patinate in uno spazio dove il piacere, il diritto di scelta e il corpo diventano argomenti politici.

È anche, inevitabilmente, un racconto sull’Italia. Un Paese attraversato da contraddizioni feroci: cattolico e desideroso, moralista e curioso, pubblicamente scandalizzato e privatamente affascinato. In questo scenario, una produzione italiana Netflix come Mrs. Playmen ha il merito di restituire complessità a una figura spesso ridotta a icona di costume, ricordandoci che dietro il mito c’era una donna in carne e ossa, con paure, intuizioni, errori e una visione prodigiosamente lucida del suo tempo.
Una serie che si lascia guardare come un romanzo a puntate, tra redazioni fumose, tribunali, scandali in prima pagina e notti romane che sanno di rivoluzione. E se, arrivati ai titoli di coda, sentirete il bisogno di restare ancora in quell’atmosfera di realtà che supera la fantasia, esplorate anche le serie tratte da storie vere su Netflix, dove la cronaca diventa cinema e il passato continua a parlarci al presente.
- Titolo originale: Mrs. Playmen
- Genere: Dramma storico
- Paese di produzione: Italia
- Lingua originale: italiano
- Anno di uscita: 2025
- Formato: miniserie
- Regia: Riccardo Donna
- Cast principale: Carolina Crescentini, Filippo Nigro, Giuseppe Maggio, Francesca Colucci, Francesco Colella, Domenico Diele
- Produzione: Netflix
Data di uscita su Netflix: 12 novembre 2025 ► GUARDA SU NETFLIX

