Un piccolo villaggio affacciato sull’oceano, una tenuta circondata dal verde e una manciata di case troppo perfette per essere vere: eppure, dietro a paesaggi idilliaci, qualcosa non quadra. E lo spettatore se ne accorge quasi subito, tra silenzi sospesi e sguardi taglienti. Le location di Sirens giocano un ruolo decisivo nella storia che viene raccontata
È qui che prende vita il mondo contorto della miniserie Netflix, attualmente la terza più vista in Top 10, prodotta da Margot Robbie e interpretata da un cast di volti noti, anzitutto Julianne Moore a Kevin Bacon. [TRAILER in fondo]
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L’importanza delle location in Sirens
Liberamente ispirata alla pièce teatrale Elemeno Pea di Molly Smith Metzler, Sirens mescola satira sociale, tensione psicologica e umorismo nero, con un’estetica studiata nel dettaglio. Le location, tutte reali, giocano un ruolo fondamentale nel rendere credibile e disturbante il microcosmo elitario della famiglia Kell.
Sirens sfrutta al massimo le potenzialità dello Stato di New York per costruire una mappa emotiva fatta di contrasti, illusioni e spazi ingannevolmente perfetti. Un lavoro di produzione che non si limita a raccontare una storia, ma la fa vivere — fotogramma dopo fotogramma — attraverso ambientazioni dense di significato.
Lloyd Harbor (Long Island)
L’esclusiva residenza in cui vivono Michaela e Peter Kell, che vedete nella foto in alto, affacciata sul mare e circondata da una calma irreale, esiste davvero — o quasi. Le scene esterne della villa sono state girate a Lloyd Harbor, villaggio di Long Island noto per aver ospitato celebrità come Angelina Jolie e Billy Joel. Una location perfetta per rappresentare l’isolamento e il privilegio della coppia al centro della storia.
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Caumsett State Historic Park Preserve
A pochi passi da Lloyd Harbor, il Caumsett State Park è servito come sfondo naturale per la fittizia Cliff House, la lussuosa tenuta dei Kell. Il parco, con i suoi sentieri boscosi e la storica casa padronale, amplifica il contrasto tra la bellezza del paesaggio e la tensione sotterranea che domina la serie. Un set ideale secondo Cosmopolitan, per una protagonista che si professa ambientalista, ma “vive tra bugie e manipolazioni“.
Southold e Cutchogue (North Fork)
Per dare forma alla comunità chiusa di Port Haven, la produzione ha scelto due cittadine del North Fork: Southold e Cutchogue. In particolare, una proprietà privata su Oregon Road è stata utilizzata per diverse riprese, contribuendo a costruire un senso di realtà dietro alla fiction, fatto di prati ordinati, vicini impiccioni e… segreti ben custoditi.
Steiner Studios, Brooklyn
Gli interni della Cliff House, curati nei minimi dettagli, sono stati ricreati in studio a Brooklyn, presso gli Steiner Studios. Una scelta tecnica che ha permesso al team di produzione di controllare ogni elemento visivo — dalla luce alle inquadrature — per ottenere quell’effetto da sogno che, episodio dopo episodio, si trasforma in incubo.
Buffalo, Stato di New York
Ma Sirens non è solo glamour: alcune sequenze sono ambientate a Buffalo, città natale delle sorelle Simone e Devon. Qui la serie mostra un’America diversa, più aspra, lontana dal lusso dei Kell. È in questo contrasto — tra passato e presente, tra periferia e privilegio — che si gioca gran parte della tensione narrativa.
Il trailer di Sirens
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