Recensione Squid Game 2 – Se pensavate che la tensione e i colpi di scena della prima stagione fossero insuperabili, preparatevi a cambiare idea. La seconda stagione di Squid Game è finalmente disponibile su Netflix e a pochissimi giorni di distanza, tre per la precisione, possiamo già tracciare un primissimo resoconto e confermare le aspettative altissime che genera il thriller sudcoreano divenuto un fenomeno globale, nonché la serie più vista di sempre sulla piattaforma streaming. Anche la seconda stagione, dunque, pare partita bene: nel momento in cui scriviamo è la serie più vista in Italia. [TRAILER in fondo]
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Il ritorno di una serie iconica
Frattanto, possiamo già scrivere che il creatore Hwang Dong-hyuk ha rivelato che questa stagione getta le basi per una terza e ultima stagione, già in fase di sviluppo. Lanciata nel 2021, la prima stagione di Squid Game ha sconvolto il pubblico con la sua trama originale e le immagini iconiche. Raccontava la storia di un gruppo di persone disperate che accettano di partecipare a una serie di giochi mortali per bambini, in palio un premio enorme. Nonostante il poco clamore iniziale, la serie ha conquistato il mondo grazie alla sua miscela di emozione, satira sociale e azione mozzafiato. Con oltre 2,2 miliardi di ore di visione, Squid Game rimane la serie Netflix più vista di sempre. Ha vinto numerosi premi, tra cui Emmy e Golden Globe, consolidandosi come un capolavoro culturale. Ora, tutti gli occhi sono puntati sulla seconda stagione per vedere se riesce a replicare la magia della prima. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il giudizio degli spettatori e quello della critica su Squid Game 2
Con un punteggio dell’84% su Rotten Tomatoes, gli spettatori hanno, evidentemente, accolto calorosamente la seconda stagione. E – caso assolutamente raro – anche la critica pare assai positiva nel suo giudizio complessivo. Ecco una rassegna stampa e sitografica minima: per il sito Decider, ad esempio, “La seconda stagione di Squid Game potrebbe non essere innovativa quanto la prima, ma è comunque una serie fantastica. Hwang Dong-hyuk ribadisce la sua filosofia secondo cui l’umanità è malata, ma vale la pena salvarla”. Il britannico Independent, invece, scrive che questa seconda stagione “eccelle per la sua capacità di ritrarre le nostre peggiori qualità e girare il coltello nella piaga quando serve”. Un giudizio parimenti favorevole è, poi, fornito dal San Francisco Chronicle: “Intelligente, provocatoria e contorta. Approfondisce i personaggi, intensifica l’azione e fa avanzare la storia, mantenendo l’assurdità oscura della prima stagione”. (Continua a leggere dopo la foto)
Performance straordinarie dei protagonisti (vecchi e nuovi)
Il cast originale torna con interpretazioni potenti, arricchite da nuove aggiunte che portano freschezza alla storia. Lee Jung-jae e Wi Ha-joon brillano nei loro ruoli, su cui torneremo in seguito, mentre Gong Yoo dona un tocco di mistero e inquietudine alla narrazione. Ogni performance contribuisce a mantenere l’atmosfera carica di tensione e imprevedibilità. (Continua a leggere dopo la foto)
La vendetta del giocatore 456
I nuovi sette episodi riprendono la storia di Seong Gi-hun (Lee Jung-jae), il giocatore 456 vincitore dello Squid Game, e del poliziotto Hwang Jun-ho (Wi Ha-joon). Entrambi cercano di smantellare definitivamente il crudele gioco omicida, nonostante le difficoltà nel convincere gli altri della sua esistenza. Il piano di Gi-hun è chiaro: rintracciare il misterioso reclutatore del torneo, interpretato da Gong Yoo. La tensione è palpabile e le sfide morali sono più profonde che mai, mentre i personaggi affrontano un sistema che sembra invincibile. (Continua a leggere dopo la foto)
