Notizia amara per i fan di una serie italiana che, seppur amatissima e seguita, è stata cancellata da Netflix, lasciando gli spettatori senza un vero finale, dato che la conclusione della seconda stagione vedeva un finale “aperto”: un racconto che ha fatto breccia nei cuori degli spettatori si interrompe bruscamente. Va detto che negli ultimi tempi molte serie hanno subito lo stesso destino e che, tra bilanci e nuove produzioni, Netflix ha fatto delle scelte che hanno colpito duramente il pubblico, lasciando sospese alcune delle storie più amate. Purtroppo, anche Tutto chiede salvezza è tra queste.
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Il messaggio di Francesco Bruni
La seconda stagione della serie Tutto chiede salvezza è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 26 settembre 2024. E sarà l’ultima. Il regista e sceneggiatore Francesco Bruni ha confermato sul suo account di Instagram che la serie non tornerà per una terza stagione, salutando i fan con parole di ringraziamento e malinconia. “Rispondo alle vostre innumerevoli domande per dirvi che purtroppo NON ci sarà una terza stagione di Tutto chiede salvezza“. E ancora: “È stato un percorso indimenticabile”, ha scritto, svelando che il team creativo aveva immaginato un prosieguo, ma che la storia sembra destinata a restare incompiuta. Tutto chiede salvezza, proprio come l’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli (Mondadori 2020), vincitore del Premio Strega Giovani 2020, ha saputo raccontare in modo delicato le cadute e le rinascite di un gruppo di pazienti ricoverati in un ospedale psichiatrico, tema spesso bistrattato dalla tv e dal cinema e, ora, anche dallo streaming. E dire che, soprattutto la prima stagione, ha riscontrato un grande gradimento nel nostro Paese, grazie anche all’ottimo cast: Federico Cesari, Valentina Romano, Fotinì Peluso, tra gli altri. (Continua a leggere dopo la foto)
Netflix cancellaTutto chiede salvezza. Eppure è stato un successo…
Sin dalla prima stagione, la trama molto particolare e profonda aveva conquistato il pubblico italiano. Ecco di cosa parla la storia: finire per sette giorni sotto regime di TSO vuol dire essere pazzi? È quello che si chiede Daniele, un ventenne con un eccesso di sensibilità, che dopo una crisi psicotica si risveglia nella camerata di un reparto psichiatrico. Lì imparerà, con l’aiuto dei “cinque pazzi con cui ha condiviso la stanza”, quanto l’accettazione di se stessi e degli altri possa creare legami e relazioni profonde, in un vero e proprio diario di formazione e crescita. La seconda stagione è composta da cinque episodi, come sono cinque le settimane di tirocinio che Daniele deve effettuare per mostrare al giudice che può essere un padre affidabile per la sua bambina. (Continua a leggere dopo la foto)
Le domande rimaste aperte
Il post di Bruni ha scatenato reazioni di delusione e disappunto, e gli appassionati della serie hanno inondato i social con commenti negativi. Tanti quesiti rimarranno senza risposta: cosa succederà a Daniele e Nina? Matilde è davvero viva? “Noi sceneggiatori lo sappiamo – ancora nelle parole di Francesco Bruni –, e chissà che un domani non troveremo il modo di raccontarlo, speriamo non al bar. Grazie ancora, sono stati anni indimenticabili”.