Lo ammettiamo, ci siamo sbagliati. Pensavamo francamente che la nuova politica sulle password condivise e dunque la “imposizione” di un pagamento extra per gli utenti esterni all’oramai noto nucleo domestico, così come la decisione di puntare su nuove tipologie di abbonamento, fossero addirittura controproducenti per Netflix. D’altronde, se l’hashtag #Cancel Netflix è divenuto virale in Rete, peraltro dopo la perdita di ben 200mila abbonamenti che già erano trasmigrati verso altre piattaforme streaming, era logico supporre un inesorabile declino per lo streamer californiano, pioniere delle piattaforme. E invece no: il prezzo delle azioni di Netflix ha subito un’impennata di oltre l’11%. Sicché state tranquilli: Netflix non chiude e potrete ancora guardare i vostri film e le serie Tv preferite. Intanto, a quanto pare nei limiti della legalità, gli abbonati “a scrocco” hanno escogitato un trucchetto per eludere la nuova politica sulle password. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le nuove politiche della piattaforma
A seguito della stretta sulle password condivise, chi lo stesso voglia condividere le proprie credenziali con chi non rientra nel “nucleo domestico” potrà percorrere due sole strade: trasferire il profilo su un nuovo abbonamento a pagamento, oppure acquistare un’utenza extra per 4,99 euro al mese. Un’altra novità introdotta per rilanciare il marchio, è il nuovo abbonamento Base con pubblicità, lanciato a partire dal 3 novembre 2022 in dodici Paesi tra cui l’Italia. Netflix Base con pubblicità offre una bassa risoluzione (720p); non è possibile “scaricare” i contenuti e si devono guardare circa 4 minuti di pubblicità per ogni ora di visione: va da sé che non ha ottenuto grande riscontro e questo nuovo pacchetto è stato scelto da un numero assai esiguo di utenti, al punto che la stessa Netflix introdurrà a breve delle novità: la risoluzione passerà da 720p a 1080p (Full HD) e saranno possibili due streaming simultanei con lo stesso abbonamento.
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Il clamoroso rialzo delle quotazioni Netflix
Martedì 30 maggio le azioni di Netflix hanno registrato un’impennata del 34,72% su base annua, raggiungendo un nuovo massimo di 52 settimane a 399,00 dollari. Forse ha pesato l’accordo quasi raggiunto sul tetto del debito statunitense, ma anche il giro di vite di Netflix sulla condivisione delle password ha inaspettatamente influenzato il mercato azionario. Come che sia, il prezzo delle azioni di Netflix ha subito un’impennata di oltre l’11%. La spinta è stata particolarmente evidente in quello stesso 30 maggio, allorché il prezzo ha aperto con un aumento del 4% rispetto al giorno precedente. Dopo la chiusura di mercoledì 31 giugno, il titolo ha registrato un calo dello 0,57% a 395,23 dollari. Secondo gli analisti di Jefferies la stretta sulle password condivise, in un’ottica di medio e lungo periodo, inciderà positivamente: “Questi cambiamenti spingeranno i non paganti a sottoscrivere un nuovo livello di abbonamento, anziché a rinunciare o aumentare la spesa (per il nuovo account NdA)”, si legge nel loro report. Dunque, la scommessa vincente di Netflix è stata di immaginare che i circa 100 milioni di utenti che sfruttavano le credenziali degli appartenenti al “nucleo domestico” potrebbero diventare futuri abbonati, magari attraverso il pacchetto Base con pubblicità. La stima della piattaforma prevede che circa il 35% si convertirà in abbonati ufficiali nei prossimi 24 mesi. (Continua a leggere dopo la foto)
nflx_1st_june.jpg© Fornito da Benzinga
Il “trucco” per eludere la stretta sulle password di Netflix
Alcuni esperti di tecnologia hanno trovato un modo per aggirare le nuove restrizioni in merito alle password attraverso l’utilizzo di un’applicazione VPN chiamata Meshnet. Tale applicazione consente a più utenti di condividere un singolo indirizzo IP, rendendo estremamente difficile per Netflix identificare la vera fonte di una connessione. Esiste, dunque, una scorciatoia – incredibilmente legale. Occorre anzitutto attivare una VPN. Con questa sigla si intende una rete virtuale privata, di cui VPN è l’acronimo inglese, che consenta di accedere in modo sicuro e in totale privacy a qualsiasi sito o piattaforma streaming da ogni parte del mondo. La VPN si serve di una sorta di ponte virtuale (in gergo tunnel) attraverso cui accedere con le proprie credenziali (nome utente e password), “camuffando” la propria geoposizione. Ora, resta da vedere quale sarà l’impatto di Meshnet sui profitti di Netflix: le conseguenze di questo escamotage potrebbero avere, potenzialmente, un impatto significativo.(Continua a leggere dopo la foto)
I dati trimestrali
Netflix ha chiuso il primo trimestre 2023, con ricavi per 8,16 miliardi di dollari, una discreta sommetta, inferiore alle proiezioni che si assestavano sugli 8,18 miliardi. L’utile per azione era risultato pari a 2,88 dollari, dunque sopra i 2,86 dollari previsti dal mercato. Ora, come abbiamo visto, i dati sono ancora più positivi. Ancora secondo i dati del primo trimestre del 2023, i nuovi abbonati sono stati 1,75 milioni, meno dei 2,41 milioni delle attese, portando il totale a 232 milioni. Netflix ha previsto, nella contestuale lettera agli azionisti, di continuare a spendere circa 17 miliardi di dollari in contenuti nel 2024, in linea con il 2023.
Gli azionisti frenano Netflix sulla questione stipendi
Frattanto emerge che gli azionisti di Netflix hanno votato contro il pacchetto retributivo dei dirigenti dell’azienda, in una votazione non vincolante, a seguito di un appello degli scrittori hollywoodiani in sciopero a opporsi al compenso proposto per il 2023, secondo quanto riportato dalla agenzia Reuters. In accordo con quanto si apprende, la Writers Guild of America West ha consigliato agli investitori di votare contro i compensi offerti ai top manager di Netflix, affermando che tale voto sarebbe “inappropriato” durante lo sciopero, che ora è alla sua quinta settimana. “Sebbene gli investitori abbiano già da tempo sollevato il problema della retribuzione dei dirigenti di Netflix, la struttura dei compensi è ancora più grave alla luce dello sciopero”, ha dichiarato la presidente della Writers Guild of America West, Meredith Stiehm, aggiungendo che se Netflix ha avuto le risorse per spendere più di 166 milioni di dollari in compensi esecutivi lo scorso anno per i suoi top manager, “potrebbe permettersi di pagare 68 milioni di dollari all’anno agli scrittori che cercano un compenso migliore”.
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