
La morte arriva in silenzio, come sempre. Un corpo giovane, lasciato a marcire tra campi che fingono innocenza, e attorno un mondo che mente prima ancora di parlare. Synden non inizia con un mistero elegante, ma con un cadavere che puzza di segreti, di colpe taciute e di verità sepolte troppo in fretta. Dal 2 gennaio 2026, la nuova miniserie Netflix scava nel lato più malato della provincia nordica: un luogo dove il crimine non è un’eccezione, ma una conseguenza, e dove la giustizia è spesso solo un’altra forma di menzogna. Ecco tutto ciò che sappiamo su Synden prima dell’uscita [TRAILER in fondo].
Synden – Info complete
- Titolo: Synden
- Titolo internazionale: Land of Sin
- Formato: Miniserie
- Genere: Crime / mystery / drammatico
- Paese d’origine: Svezia
- Lingua originale: Svedese
- Creatore: Peter Grönlund
- Cast principale: Krista Kosonen, Mohammed Nour Oklah, Peter Gantman
- In arrivo su Netflix il: 2 gennaio 2026
Synden – Di cosa parla
In Synden la morte non è un evento, è una presenza che resta. Un adolescente viene trovato senza vita in una fattoria isolata, e il suo corpo diventa il centro di gravità di una comunità che vive di menzogne stratificate, di silenzi ereditati come malattie. L’indagine non porta luce: scava. Ogni passo avanti fa emergere colpa, violenza trattenuta, rancori familiari che covano da anni sotto la superficie di una normalità finta. Qui il crimine non esplode, fermenta. E mentre la verità si avvicina, cresce il sospetto che la giustizia non serva a salvare nessuno, ma solo a decidere chi deve pagare per tutti.
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Synden – Cast e creatori
Krista Kosonen interpreta Dani, un’investigatrice “scomoda”, incapace di separare il lavoro dal dolore personale. Il suo personaggio incarna il conflitto centrale della serie: cercare la verità anche quando fa male, anche quando distrugge. Al suo fianco c’è Mohammed Nour Oklah nel ruolo di Malik, giovane poliziotto alle prime armi, ancora convinto che la legge possa essere neutrale. Il loro rapporto riflette lo scontro tra idealismo e disillusione.
Peter Gantman interpreta Elis, patriarca della comunità: una figura che rappresenta il potere silenzioso, quello che non ha bisogno di minacciare apertamente perché tutti sanno cosa succede quando viene sfidato. La serie è creata da Peter Grönlund, autore interessato a racconti in cui il conflitto morale è più importante dell’azione.
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Perché Synden è diversa
Synden non è un crime da binge “leggero”. È una serie che insiste sul peso emotivo, sul disagio, sull’idea che non tutte le verità portino liberazione. Il suo cuore è drammatico prima ancora che investigativo: parla di comunità che preferiscono mentire pur di sopravvivere, di genitori che proteggono il sistema invece dei figli, di giustizia che arriva sempre troppo tardi. È una miniserie pensata per chi ama i noir nordici più lenti, asfissianti e morali, dove il vero orrore non è il crimine, ma ciò che lo rende possibile.
Synden affonda le radici nel Nordic noir più malato, quello che non cerca il colpo di scena ma la decomposizione lenta. È un crime che si muove a passo d’uomo, soffocato da paesaggi freddi e apparentemente puliti, dove la luce non purifica ma mette a nudo. Lo stile è asciutto, spoglio, quasi clinico, e proprio per questo disturbante: niente musica consolatoria, niente eroismi, solo attesa, disagio e un senso costante di putrefazione morale. L’atmosfera è greve, opprimente, intrisa di fatalismo: qui il male non irrompe, è sempre stato lì, e ogni episodio sembra ricordare che in certi luoghi la violenza non ha bisogno di urlare per farsi sentire.
Synden – Quando esce su Netflix
Synden arriva su Netflix il 2 gennaio 2026.
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