Vai al contenuto
Home » Monster 3, la nostra recensione: Charlie Hunnam e la “romanticizzazione” dell’orrore

Monster 3, la nostra recensione: Charlie Hunnam e la “romanticizzazione” dell’orrore

10/10/2025 11:47 - Ultimo aggiornamento 10/10/2025 14:58
Monster 3, la nostra recensione: uno straordinario Charlie Hunnam restituisce umanità a un mostro. La romanticizzazione dell’orrore

Dopo il successo mondiale delle stagioni su Jeffrey Dahmer e i fratelli Menendez, Ryan Murphy è tornato con un nuovo capitolo della sua inquietante antologia crime targata Netflix: Monster 3 – La storia di Ed Gein, un racconto tanto disturbante quanto agghiacciante, che è anche mentre scriviamo, come già dall’indomani della sua uscita, la serie Tv più vista su Netflix.

Monster 3, la nostra recensione: uno straordinario Charlie Hunnam restituisce umanità a un mostro. La romanticizzazione dell’orrore

Al centro di questa stagione c’è uno dei nomi più oscuri persino tra i serial killer: Ed Gein, noto come il “Macellaio di Plainfield”. Un uomo le cui atrocità hanno lasciato un segno indelebile nella cultura pop e nel genere horror: le sue azioni hanno ispirato numerosi capolavori cinematografici, come Psycho di Alfred Hitchcock, e il ruolo principale in Monster 3 è affidato al talentuoso Charlie Hunnam, volto iconico di Sons of AnarchyThe Gentlemen (il film) e Rebel Moon, che qui offre una performance di grande spessore. [TRAILER in fondo]
Leggi anche  La Top 10 (aggiornata) delle SERIE TV più viste su Netflix Italia

Monster 3, la nostra recensione: uno straordinario Charlie Hunnam restituisce umanità a un mostro. La romanticizzazione dell’orrore

Nonostante i due soli omicidi accertati, le autorità hanno sempre sospettato che il Macellaio di Plainfield potesse avere causato altre sette vittime. Ipotesi avvalorata dal numero allarmante di tombe profanate tra il 1947 e il 1957, e degli sconcertanti casi di necrofilia e cannibalismo. Al suo arresto, la polizia scoprì una casa degli orrori: cadaveri riesumati, arredi costruiti con resti umani, maschere fatte di pelle, e perfino un “abito” realizzato con pelle femminile che Gein intendeva indossare per “diventare” sua madre

Monster 3, la nostra recensione: uno straordinario Charlie Hunnam restituisce umanità a un mostro. La romanticizzazione dell’orrore
Charlie Hunnam e il vero Ed Gein (Foto: Netflix©)

Anche la terza stagione si inserisce perfettamente nello stile distintivo di Ryan Murphy: curata esteticamente, emotivamente intensa, a cavallo tra realtà e finzione, ma a volte a scapito della sostanza. Il creatore tenta ancora una volta di sondare le radici del male, ma questa volta oltrepassa il confine della delicatezza, offrendo una narrazione che rischia di diventare una romanticizzazione dell’orrore.
Leggi anche  ASAF: il thriller turco che ha stregato Netflix con la vendetta di un uomo qualunque

Monster 3, la nostra recensione: uno straordinario Charlie Hunnam restituisce umanità a un mostro. La romanticizzazione dell’orrore
Monster 3, la nostra recensione: uno straordinario Charlie Hunnam restituisce umanità a un mostro. La romanticizzazione dell’orrore

Nell’universo di Murphy una grande recitazione può trasformare anche il materiale più macabro in uno specchio delle ossessioni più oscure della società. Ma, per chi non ama continui salti temporali, la narrazione potrebbe risultare confusa: da una parte seguiamo il dramma di Gein, dall’altra veniamo ripetutamente catapultati dietro le quinte della nascita della cinematografia horror classica, elemento che – pur essendo una cifra stilistica di Murphy – qui spezza la coesione emotiva della storia. Inoltre, l’attenzione eccessiva ai personaggi secondari, come la vita privata di Adeline Watkins, appare superflua. Raccontare i suoi traslochi era davvero necessario? La risposta è no (secondo noi, sia ben chiaro).

Monster 3, la nostra recensione: uno straordinario Charlie Hunnam restituisce umanità a un mostro. La romanticizzazione dell’orrore

Di Charlie Hunnam e della sua ottima interpretazione abbiamo già scritto. Laurie Metcalf, poi, offre un’interpretazione terrificante nei panni di Augusta, la madre fanatica di Gein, una figura la cui voce e presenza pervadono quasi ogni inquadratura. La sua interpretazione è stata definita dalla critica “un capolavoro di dominio psicologico”. Tom Hollander interpreta Alfred Hitchcock, incarnando il fascino del regista per la paura e l’ambiguità morale, mentre Olivia Williams interpreta Alma Reville , moglie e socia creativa di Hitchcock. Insieme, rappresentano il ponte tra gli orrori del mondo reale di Gein e gli incubi cinematografici da lui ispirati.

Monster 3, la nostra recensione: uno straordinario Charlie Hunnam restituisce umanità a un mostro. La romanticizzazione dell’orrore

Le complesse tematiche della schizofrenia di Gein e del suo rapporto con la madre sono trattate in modo superficiale, come un mero pretesto per esperimenti visivi, piuttosto che una vera riflessione sulla genesi dei suoi atti, risvegliando nel pubblico una preoccupante compassione per il colpevole. Murphy sa creare ritratti intensi di cadute umane, evidentemente. La serie segue una tendenza contemporanea della cultura pop che romanticizza il male, dando ai mostri una dimensione umana dove invece dovrebbero regnare freddezza e terrore.

La nuova stagione è disponibile su Netflix dal 3 ottobre 2025 ► Guarda su Netflix