
Il 15 aprile è il giorno scelto per celebrare la Giornata nazionale del made in Italy, promossa dal Ministero delle Imprese e del made in Italy e giunta alla sua seconda edizione. Ora, probabilmente, qualcuno si starà chiedendo cosa c’entri tutto ciò con Netflix. Ebbene, la piattaforma ha deciso di proporre numerosi film italiani lungo ben 30 giorni per celebrare l’iniziativa promossa dal Ministero per valorizzare la creatività e l’eccellenza italiana. In questo contesto, la stessa Netflix ha lanciato la collection speciale “Il Grande Cinema Made in Italy”.

La collection include una selezione di film rigorosamente d’autore che hanno segnato la storia e l’identità del cinema italiano. Nel nostro articolo, dunque, troverete l’elenco dei film che sono disponibili su Netflix dal 15 aprile sino al 15 maggio 2025.
Scopri Il Grande Cinema Made in Italy: una collection speciale con i film che hanno segnato la storia e l’identità del cinema italiano. Dal 15 aprile su Netflix. pic.twitter.com/69AKh0NcVR
— Netflix Italia (@NetflixIT) April 10, 2025
“È per noi un vero piacere – ha sottolineato Tinny Andreatta, Vice Presidente contenuti italiani di Netflix – celebrare l’eccellenza del cinema italiano con questa collection. Abbiamo scelto di proporre una selezione ricca di titoli, all’insegna della qualità e della varietà dei generi”. In occasione dell’evento, arriveranno per la prima volta su Netflix tre dei film più iconici del maestro Roberto Rossellini in versione restaurata Ora, vediamo i film in programma a partire dal 15 aprile.
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La grande bellezza
Regia: Paolo Sorrentino. Un viaggio onirico e decadente nella Roma mondana attraverso gli occhi di Jep Gambardella (Toni Servillo), scrittore di successo e giornalista cinico, che vive immerso in feste sfarzose e riflessioni esistenziali. Dopo aver scritto un solo libro acclamato dalla critica, Jep ha smesso di creare, lasciandosi trasportare dall’apatia e dalla superficialità del jet set romano. Ma un evento inaspettato risveglia in lui domande sulla vita, sulla bellezza e sulla fugacità del tempo. Un film che è una lettera d’amore e un atto d’accusa alla società contemporanea, vincitore dell’Oscar per il miglior Film Straniero nel 2014.
I cento passi
Regia: Marco Tullio Giordana. Questo film biografico del 2000 racconta la vita di Peppino Impastato, giovane siciliano che si ribella alla cultura mafiosa del suo paese, Cinisi, denunciando le attività criminali attraverso una radio locale, fino alla sua tragica uccisione per mano mafiosa. Il titolo del film si riferisce alla distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Tano Badalamenti: cento passi che simbolizzano la vicinanza fisica ma anche la distanza morale tra due mondi opposti. Il titolo del film si riferisce alla distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Tano Badalamenti: cento passi che simbolizzano la vicinanza fisica ma anche la distanza morale tra due mondi opposti.
È stata la mano di Dio
Regia: Paolo Sorrentino. Una Napoli suggestiva, struggente e una fotografia mozzafiato sono gli elementi del film autobiografico: si tratta di un viaggio tra i ricordi, i sentimenti e i dolori del regista Paolo Sorrentino; quest’ultimo, attraverso il protagonista Fabio, ripercorre per la sua Napoli, la sua casa, la scuola e i luoghi che lo hanno segnato. Il film racconta della Napoli degli anni Ottanta attraverso gli occhi di un ragazzo di 16 anni, Fabio, l’alter ego dello stesso regista, che combatte per trovare il suo posto nel mondo ed è circondato da una famiglia allegra, straordinaria e amante della vita (Servillo interpreta il padre). Tutto procede per il meglio fino a quando alcuni episodi casuali cambiano il percorso della sua esistenza. Uno è l’arrivo a Napoli di Diego Armando Maradona; l’altro è un’incidente tragico che farà toccare a Fabio il fondo della disperazione.
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La vita è bella
Regia: Roberto Benigni. Di e con Roberto Benigni, premiato nel 1999 con l‘Oscar come miglior attore protagonista. Inoltre, ha vinto altre due statuette: miglior film straniero e miglior colonna sonora. Durante la dittatura fascista, Guido Orefice, giovane ebreo trasferitosi nella campagna toscana, conosce una maestra elementare, Dora, e con lei costruisce una famiglia. L’aggravarsi delle Leggi Razziali e i rastrellamenti nazisti portano l’uomo ad essere deportato in campo di concentramento con il figlioletto Giosuè. Per proteggere il piccolo dagli orrori dello sterminio, Guido costruisce eroicamente un elaborato mondo di vertiginose fantasie.
8½
Regia: Federico Fellini. Il regista Guido Anselmi, alter ego dello stesso Fellini interpretato da Marcello Mastroianni, in piena crisi creativa ed esistenziale, si rifugia in un mondo onirico e di ricordi mentre cerca ispirazione per il suo prossimo film. Un viaggio introspettivo tra realtà e fantasia, nonché uno dei film italiani più famosi e celebrati di sempre. L’intero film si sviluppa in un flusso non lineare, dove presente, passato e fantasia si fondono, creando un’esperienza onirica e profondamente personale. Il film ha vinto l’Oscar al miglior film in lingua straniera e quello ai migliori costumi nel 1964
Fantozzi
Regia: Luciano Salce. Il ragionier Ugo Fantozzi è un impiegato sfortunato e servile che affronta una serie di disavventure tragicomiche sia sul lavoro che nella vita privata, diventando l’emblema dell’uomo medio italiano. Il film è molto più di una semplice commedia: è un ritratto satirico e grottesco dell’Italia del boom economico, delle sue rigidità sociali, della burocrazia e del mondo del lavoro alienante.
Germania anno zero
Regia: Roberto Rossellini. Nella Berlino devastata del dopoguerra, il giovane Edmund Kohler cerca di sopravvivere tra le macerie fisiche e morali della società, affrontando scelte difficili che metteranno alla prova la sua innocenza.
Il Gattopardo
Regia: Luchino Visconti. Recentemente, Netflix ha lanciato la serie ispirata a questo film e dunque al romanzo capolavoro di Tomasi di Lampedusa. È pressoché inutile dire che non ha avuto la stessa fortuna. La trama è arcinota: durante il Risorgimento, il principe siciliano Don Fabrizio Corbera di Salina assiste al declino della nobiltà e all’ascesa della borghesia e dei nuovi valori incarnati dal nipote Tancredi, il leggendario Alain Delon, in un’epoca di profondi cambiamenti sociali e politici.
Johnny Stecchino
Regia: Roberto Benigni. Dante, un ingenuo autista di scuolabus, viene scambiato per Johnny Stecchino, un mafioso pentito a cui assomiglia incredibilmente, venendo coinvolto in una serie di equivoci e situazioni comiche diventate celebri. Nel film anche Nicoletta Braschi, compagna anche nella vita reale di Roberto Benigni.
La dolce vita
Regia: Federico Fellini. Il film segue Marcello Rubini, un giornalista di cronaca mondana, reso sullo schermo da Marcello Mastorianni, che si muove tra feste, incontri fugaci e figure eccentriche nella Roma degli anni Cinquanta. Insegue la bellezza e la fama, ma dietro la facciata scintillante si nasconde un profondo vuoto esistenziale. Attraverso una serie di episodi, Marcello cerca (invano) un senso nella vita, in un mondo dominato dall’apparenza. Il film non ha una vera e propria trama lineare: è strutturato come un insieme di episodi, ognuno dei quali mette in scena un aspetto diverso della “dolce vita” romana.
Mediterraneo
Regia: Gabriele Salvatores. Durante la Seconda Guerra Mondiale, un gruppo di soldati italiani viene inviato su un’isola greca isolata, dove, lontano dal conflitto, riscoprono la bellezza della vita semplice e instaurano legami con la popolazione locale.
Non ci resta che piangere
Regia: Roberto Benigni e Massimo Troisi. Un insegnante e un bidello degli anni Ottanta si ritrovano misteriosamente catapultati nel 1492, anno della scoperta dell’America, vivendo avventure surreali e cercando di influenzare eventi storici per cambiare il futuro. una commedia surreale e amatissima che unisce due icone del cinema italiano: Massimo Troisi e Roberto Benigni, in uno dei film cult più citati e amati di sempre.
Paisà
Regia: Roberto Rossellini. Sei episodi raccontano l’avanzata degli Alleati in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, evidenziando le difficoltà di comunicazione e le differenze culturali tra soldati e popolazione locale.
Parenti serpenti
Regia: Mario Monicelli. Durante le festività natalizie, una famiglia si riunisce nella casa dei genitori anziani, ma l’armonia apparente si sgretola quando emergono tensioni e segreti, portando a conseguenze inaspettate
Per un pugno di dollari
Regia: Sergio Leone. Un pistolero senza nome arriva in una cittadina dilaniata da due famiglie rivali e, sfruttando la sua astuzia e abilità con la pistola, manipola entrambe le fazioni per il proprio tornaconto. Film manifesto dello “spaghetti western”, con Clint Eastwood, presente su Netflix anche in veste di regista.
Ricomincio da tre
Regia: Massimo Troisi. Gaetano, giovane napoletano insoddisfatto della vita provinciale, decide di partire per Firenze alla ricerca di nuove esperienze e di se stesso. Tra ironia, malinconia e momenti di riflessione, scoprirà che crescere è più difficile di quanto immaginasse. È il film d’esordio di Troisi, che segna una svolta nel cinema comico italiano.
Roma città aperta
Regia: Roberto Rossellini. Ambientato durante l’occupazione nazista di Roma, il film segue le vicende drammatiche di partigiani e cittadini comuni che lottano per la libertà. Con Anna Magnani e Aldo Fabrizi, è considerato un capolavoro del neorealismo italiano e una potente testimonianza storica e umana
Un americano a Roma
Regia: Steno (Stefano Vanzina). Nando Mericoni, interpretato da un esilarante Alberto Sordi, è un giovane romano ossessionato dalla cultura americana. Con il sogno di trasferirsi negli Stati Uniti, si cimenta in parodie e situazioni surreali che mettono alla berlina il mito americano in chiave comica e satirica.
Un giorno in pretura
Regia: Steno. Attraverso una serie di casi giudiziari ambientati nello stesso tribunale e seguiti da un unico giudice, il film racconta episodi esilaranti, commoventi e grotteschi della vita quotidiana italiana degli anni ’50. Uno spaccato sociale ricco di personaggi memorabili, tra cui spicca l’icona di Totò.