Migliori film donne forti su Netflix – Ecco i migliori film sulle donne forti che hanno segnato la storia da vedere in streaming e su Netflix tutto l’anno: non solo in occasione dell’8 marzo. La storia delle donne e della loro identità di genere passa anche il cinema, che, con taluni capolavori intramontabili, è da sempre riuscito ad addentrarsi nell’universo femminile. In questo articolo vi proponiamo i magnifici 5 film disponibili su Netflix che hanno saputo declinare al femminile ogni tipo di tematica, rompendo gli schemi e le convenzioni e andando ben oltre ogni immaginazione.
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Il miracolo di Sharon
Il miracolo di Sharon è un inno all’umanità: persone comuni che compiono azioni straordinarie per aiutare gli altri. Non a caso il titolo originale è “Ordinary Angels”. Il film trae ispirazione dalla storia vera di Michelle Schmitt, conosciuta come la “bambina della neve” a Louisville, Kentucky. La vicenda è ambientata, appunto, durante la peggiore tempesta di neve nella storia dello Stato americano, avvenuta nel gennaio 1994. Questo contesto estremo rende la storia raccontata nel film ancora più straordinaria. La protagonista è Sharon (Hilary Swank) una parrucchiera con un passato di dipendenze e un presente difficile, che trova un nuovo scopo nella sua vita: aiutare una famiglia in gravi difficoltà.
Ed Schmitt, infatti, è un padre vedovo alle prese con la malattia rara della figlia più piccola, che necessita urgentemente di un trapianto di fegato. In un sistema sanitario americano in cui ogni cura ha un costo di cui debbano farsi carico i pazienti, il supporto di Sharon diventa essenziale, e tra raccolte fondi e trattative, lei riuscirà a fare la differenza. La storia raggiunge il suo culmine quando Sharon si trova a dover superare l’impossibile per far sì che Ed e la figlia arrivino a destinazione per il trapianto, nonostante una tempesta di neve incombente. La tempesta non è solo uno sfondo narrativo, ma un ulteriore ostacolo da superare. Attenzione, il film è in scadenza su Netflix: c’è tempo solo sino al 29 marzo 2025 per guardarlo, prima che venga tolto dal catalogo.
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Self-made: la vita di Madam C. J. Walker
Anche questa è una storia vera, la vera storia di Sarah Breedlove, che può essere una grande fonte d’ispirazione: non solo dovette sfondare il proverbiale Glass ceiling, il Soffitto di cristallo; lo fece da donna afroamericana, in un’epoca in cui le persone di colore in America vivevano ancora marginalizzate e segregate, una vergogna cui si pose fine ufficialmente solo nel 1964 con il Civil Rights Act. Sarah Breedlove, più nota con lo pseudonimo di Madam C. J. Walker, riuscì a diventare milionaria producendo e commercializzando una linea di prodotti per capelli dedicata alle donne nere con l’azienda da lei fondata, la “Madam C. J. Walker Manufacturing Company”.
Partendo dai lavori più umili – lavandaia, contadina, domestica e governante – la donna realizzò l’American dream, ma dopo una lunga serie di disavventure. Dopo la morte dei genitori, Sarah andò a vivere con la sorella maggiore, Louvenia, e il cognato, Willie Powell. Per sfuggire ai maltrattamenti di quest’ultimo, a soli 14 anni, sposò Mosè McWilliams, da cui ebbe una figlia, Lelia. Ancora una volta, però, il destino era in agguato e quando Sarah aveva appena vent’anni morì anche suo marito, lasciandola sola e con una bambina di 2 anni. Chiunque, a questo punto, si sarebbe scoraggiato e lasciato andare. Ma ecco che la forza delle donne, quella sorta di resilienza cui abbiamo accennato, cambiò la sua sorte: grazie ai prodotti per capelli, divenne milionaria e si affermò tanto come imprenditrice che come filantropa e attivista dei diritti civili della comunità afroamericana.
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Frida
Questo titolo del 2002 ricostruisce la vera storia della pittrice messicana Frida Kahlo. La regia è anch’essa di una donna, Julie Taymor, che con sguardo puro e determinato ha saputo scavare nella vita privata e certamente tormentata della storica moglie del celebre pittore Diego Rivera, comunista e noto per la sua fama di seduttore. Ma nel nome di Frida non è racchiusa solo la storia di un personaggio che fatto fronte alla forte delusione provata per i continui tradimenti del marito, bensì anche quella di una figura sempre pronta ad affrontare in prima persona scelte individuali e anticonformiste.
Il dolore, l’amore, la passione, la tenacia ma anche le fragilità con cui Frida Kahlo ha fatto della propria esistenza un emblema di coraggio e di forte indipendenza non possono che ritrovarsi anche sulle tele, seconda pelle e scudo di una vera e propria eroina. “Frida è un film biografico appassionante, e visivamente sorprendente, sull’artista più grande della sua stessa vita”, con queste parole Rotten Tomatoes si è espresso circa un film che ha ricevuto il 76% delle recensioni professionali positive.
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Million Dollar Baby
Million Dollar Baby narra la storia di Maggie Fitzgerald (interpretata da Hilary Swank, in un ruolo drammatico che le è valsa l’Oscar quale migliore attrice protagonista), una giovane donna proveniente da un contesto difficile che sogna di diventare una campionessa di boxe. Nonostante le avversità e la povertà, la passione per il pugilato diventa il motore che la spinge a lottare per un futuro migliore. Guidata dal severo, ma dal profondo cuore, Frankie Dunn, interpretato da Clint Eastwood che è anche il regista, Maggie intraprende un percorso di trasformazione personale, dove ogni sacrificio e ogni caduta la avvicinano sempre di più alla sua meta, in un viaggio fatto di sfide, speranze e conquiste interiori.
Critici e spettatori hanno accolto Million Dollar Baby con grande entusiasmo. Su Rotten Tomatoes il film ha raggiunto un punteggio del 90%, mentre su Metacritic ha totalizzato un 86/100. Le recensioni sottolineano la performance eccezionale di Hilary Swank e la regia impeccabile di Clint Eastwood, evidenziando come il film riesca a coniugare intensità emotiva e realismo nel rappresentare il mondo della boxe. Il capolavoro è stato premiato con numerosi riconoscimenti, tra cui quattro Oscar (Miglior film, Miglior regista a Clint Eastwood, Migliore attore non protagonista a Morgan Freeman, Migliore attrice protagonista a Hilary Swank), confermandosi come un punto di riferimento nel cinema drammatico e sportivo.
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C’è ancora domani
Un film pluripremiato, uscito nel 2023 per il debutto di Paola Cortellesi alla regia, oltre che nei panni della protagonista. L’occhio della Cortellesi ha saputo calarsi perfettamente in un’epoca storica ben precisa, quella postuma alle devastazioni della Seconda guerra mondiale. Ci troviamo nella Roma del 1946 e Delia è madre di Marcella, una giovane donna prossima alle nozze, vicina dunque a crearsi una propria famiglia, ma anche una figlia che soffre nel vedere la madre vittima delle violenze fisiche di un marito del tutto incapace di donare amore e tolleranza.
Un film esemplare, giacché erge la narrazione a emblema di tutte le donne che continuano a lottare anche oggi per l’autodeterminazione e la libertà di espressione e di pensiero, laddove assistiamo a un rigurgito di cultura patriarcale piuttosto anacronistica.
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