Quella di cui scriviamo è la docuserie true crime di Netflix, non tra le uscite più recenti ma di certo tra le più sconvolgenti, che ha ridefinito il genere, suscitando dibattiti e riflessioni globali. Girata nell’arco di 10 anni, spostando i registi dal Wisconsin a New York, la serie divisa in due parti esplora i controversi casi giudiziari di Steven Avery e Brendan Dassey, offrendo uno sguardo crudo e avvincente su giustizia e corruzione. Per promuovere la prima stagione, Netflix ha pubblicato il primo episodio in contemporanea su YouTube e su Netflix, cosa che non aveva fatto per nessun altro programma originale. [TRAILER in fondo]
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Di cosa parla Making a Murderer
Dopo 18 anni di carcere, grazie al test del DNA, che nel frattempo era divenuto accessibile ed affidabile, Steven Avery viene scarcerato per non aver commesso l’omicidio di cui era accusato. Ma questa è solo la premessa della docuserie. La prima stagione si concentra sul periodo 1985-2007, raccontando l’arresto, la condanna e il successivo rilascio di Steven Avery, ma passa poi ad analizzare il nuovo caso di omicidio che lo vede accusato. La narrazione si intreccia con il caso del nipote Brendan Dassey, messo sotto pressione durante gli interrogatori e accusato di complicità. (Continua a leggere dopo la foto)
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La seconda stagione si sposta sulle conseguenze delle condanne, indagando sugli sforzi dell’avvocatessa Kathleen Zellner per dimostrare l’innocenza di Avery e l’incastro da parte delle autorità. Parallelamente, si esplorano le battaglie legali per dimostrare che la confessione di Dassey sia stata forzata. D’altronde lo stesso titolo della serie (making sta per costruire, fabbricare a murderer, ovvero un assassino) fa già ben intravedere tale approccio. (Continua a leggere dopo la foto)
Un caso di studio e le sue ricadute
Le due giovani autrici e registe di questa serie, l’italoamericana Laura Ricciardi e Moira Demos, incontratesi come studentesse universitarie di cinema presso la Columbia University, erano venute a conoscenza del caso Avery tramite un articolo del New York Times del 2005. Da quella lettura nasce il progetto Making a Murderer, che impiegherà ben dieci anni prima di vedere la luce alla sua anteprima al DOC NY Film Festival (2015). La docuserie ha vinto quattro Primetime Emmy Awards nel 2016 e ha generato una petizione per la grazia presidenziale a Steven Avery, che ha raccolto oltre 500mila firme. Frattanto, Andrew Colborn, ex detective della contea di Manitowoc, ha recentemente citato in giudizio per diffamazione Netflix e le due autrici di Making a Murderer. Secondo il poliziotto in pensione, il documentario è stato costruito ad arte per far apparire lui e altri agenti delle forze dell’ordine come poliziotti corrotti e senza scrupoli che hanno falsificato e piazzato prove con il solo scopo di incastrare Steven Avery per omicidio. (Continua a leggere dopo la foto)
Info su Making a Murderer
- Titolo originale: Making a Murderer
- Genere: Docuserie, True Crime
- Paese di produzione: Stati Uniti
- Anno di produzione: 2015 (Stagione 1), 2018 (Stagione 2)
- Durata: 2 stagioni, 20 episodi totali
- Regia: Laura Ricciardi, Moira Demos
Quando guardare su Netflix Making a Murderer
Entrambe le stagioni sono già disponibili su Netflix: la prima sin dal 2015; la seconda dal 2018. Se non avete ancora visto il documentario, preparatevi a un’esperienza viscerale e indimenticabile. Intanto, di seguito, godiamoci il trailer. (Continua a leggere dopo la foto)