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L’amico di famiglia: su Netflix il film più crudele e viscerale di Paolo Sorrentino

03/07/2025 17:53 - Ultimo aggiornamento 03/07/2025 17:54
L’amico di famiglia, su Netflix il film più crudele e viscerale di Paolo Sorrentino. Il protagonista, stavolta, è un uomo viscido e crudele.

Un usuraio viscido e una parabola grottesca sull’amore venduto a rate. L’amico di famiglia, film del 2006 diretto da Paolo Sorrentino, è forse la sua opera più estrema. Niente Roma o Napoli, ma una provincia decadente, niente filosofia notturna: solo sudore, illusioni e squallore.

L’amico di famiglia, su Netflix il film più crudele e viscerale di Paolo Sorrentino. Il protagonista, stavolta, è un uomo viscido e crudele.
Giacomo Rizzo e Laura Chiatti (Foto: Netflix ©)

Con un magistrale Giacomo Rizzo e una Laura Chiatti mai così ambigua, il film è una delle perle ben nascoste nello sterminato catalogo di Netflix. [TRAILER in fondo]
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L’amico di famiglia – Tutte le info

Titolo: L’amico di famiglia
Genere: Dramma, grottesco
Paese di produzione: Italia
Lingua originale: Italiano
Anno di produzione: 2006
Durata: 110 minuti
Regia: Paolo Sorrentino
Cast principale: Giacomo Rizzo, Laura Chiatti, Fabrizio Bentivoglio, Gisela Sophie Rösch, Clara Bindi
Produzione: Medusa Film, Indigo Film, Lucky Red

L’amico di famiglia, la trama

Geremia de’ Geremei è un uomo piccolo, nella statura come nell’anima. Vive con l’anziana madre in una casa ferma nel tempo, tra tappezzerie lise e odore di muffa. Si presenta come benefattore, ma è un usuraio che sfrutta il bisogno altrui con la scusa dell’affetto. Il soprannome che si è guadagnato? “Cuoredoro“. Una contraddizione vivente.
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L’amico di famiglia, su Netflix il film più crudele e viscerale di Paolo Sorrentino. Il protagonista, stavolta, è un uomo viscido e crudele.

Quando Geremia incontra Rosalba, una giovane promessa sposa, crede – o finge di credere – che anche per lui sia possibile l’amore. Ma la sua ossessione si trasforma in trappola, per sé e per chi lo circonda. In un mondo di compromessi morali e ipocrisie provinciali, anche l’illusione dell’amore può diventare merce da negoziare.

Il cast de L’amico di famiglia

Giacomo Rizzo, celebre attore teatrale napoletano, offre un’interpretazione indimenticabile: il suo Geremia è sgradevole, grottesco e tragico, un personaggio che si incolla alla memoria. Laura Chiatti, nel ruolo di Rosalba, costruisce una figura ambigua, seduttiva e manipolata, perfettamente in bilico tra innocenza e calcolo. Fabrizio Bentivoglio compare come un’ombra stanca e amara, aggiungendo un tono surreale e cinico. Tutti i personaggi, nel mondo costruito da Sorrentino, sono figure borderline, tra maschera e deformazione.

L’amico di famiglia, su Netflix il film più crudele e viscerale di Paolo Sorrentino. Il protagonista, stavolta, è un uomo viscido e crudele.

La nostra recensione

Molto prima del film premiato con l’Oscar  La grande bellezza, dopo il debutto con L’uomo in più, Paolo Sorrentino ha firmato un’opera disturbante, ironica e respingente: L’amico di famiglia. Un film che non cerca il sublime ma il sordido. È il suo lavoro più crudo, il più “sporco”, e forse proprio per questo il più vero. Niente Toni Servillo, niente Roma notturna o riflessioni esistenziali su Dio e l’arte: qui c’è solo Geremia de’ Geremei, usuraio di provincia, piccolo uomo marcio dentro e fuori, che presta soldi e affetto con la stessa ipocrisia. Una creatura repellente, interpretata da un monumentale Giacomo Rizzo.

L’amico di famiglia, su Netflix il film più crudele e viscerale di Paolo Sorrentino. Il protagonista, stavolta, è un uomo viscido e crudele.

Sorrentino firma un ritratto grottesco dell’Italia minore, dove la religione odora di truffa e l’amore è una merce scambiata sottobanco. La regia accarezza il brutto, lo abbraccia, lo fa parlare. L’estetica della fotografia di Luca Bigazzi trasforma la decomposizione quotidiana in linguaggio visivo. Il risultato è un film respingente e folgorante, una provocazione che oggi – in un’epoca di confezioni patinate – suona come un richiamo alla verità. L’amico di famiglia è una visione che ti mette a disagio. E per questo, indispensabile.

Dietro le quinte

Il film segna un momento di passaggio nella carriera di Sorrentino: dopo Le conseguenze dell’amore e prima dell’ascesa internazionale con Il Divo, qui sperimenta una libertà narrativa feroce. La fotografia di Luca Bigazzi gioca con i toni spenti della provincia, mentre la colonna sonora alterna brani sinistri a silenzi inquieti. Le location sono volutamente immobili: case ferme nel tempo, parrocchie che odorano di muffa, saloni da matrimonio con fiori finti. Non c’è nostalgia, solo un senso di corrosione morale. La pellicola fu in concorso al Festival di Cannes 2006, ricevendo reazioni contrastanti: oggi, è un cult sommerso da riscoprire.

L’amico di famiglia, su Netflix il film più crudele e viscerale di Paolo Sorrentino. Il protagonista, stavolta, è un uomo viscido e crudele.
Sorrentino e Rizzo (Foto: IMDb)

L’amico di famiglia è tratto da una storia vera?

No, L’amico di famiglia non è una storia vera, bensì un soggetto originale scritto da Paolo Sorrentino. Tuttavia, le sue atmosfere e figure sembrano prendere vita da una realtà fin troppo riconoscibile: quella della provincia italiana, con le sue storture morali e il suo sottobosco di relazioni perverse.

Quando guardare il film su Netflix

L’amico di famiglia è disponibile ora su Netflix.

Il trailer

Guarda L’amico di famiglia su Netflix