Ami i film ispirati a una storia vera? Ti appassionano le trame avvincenti con un colpo di scena finale? Questo film farà al caso tuo. Stiamo parlando di “Infiesto”, dello stesso regista di “Septimo”, a cui è a sua volta ispirato il thriller italiano di successo “Svaniti nella notte”. Patxi Amezcua ha deciso di raccontare, attraverso la narrazione cinematografica tipica del thriller, un capitolo della storia mondiale, quello relativo alla pandemia da Coronavirus. In questo articolo scopriremo tutte le curiosità sul film ispirato a una storia realmente accaduta. (Continua a leggere dopo la foto).
Come sempre, sai che puoi trovare su Netflixmania i riepiloghi delle nuove uscite di tutti i film e le serie del mese e della settima da vedere su Netflix, Prime Video e Disney+ QUI.
“Infiesto”, il thriller ispirato a fatti realmente accaduti
Cosa significa Infiesto? Con questo termine il regista ha voluto indicare il nome di una località fittizia, seppur la parola si traduca come “ostile”. Il gioco di parole è funzionale a fare di questo film thriller un modo per raccontare a tutti gli anni segnati dalla pandemia da Coronavirus, scoppiata nel 2020. Infatti l’intenzione del regista è stata quella di rendere la pandemia un punto centrale nella storia fittizia al fine di analizzare tutto ciò che è accaduto storicamente attraverso lo sguardo della finzione cinematografica. Il film ha saputo raccogliere il consenso della critica, ricevendo un ottimo punteggio sul Rotten Tomatoes, pari all’83%.
Leggi anche: “Svaniti nella notte”, il film: cosa è successo ai bambini? La spiegazione del finale
“Infiesto”, facciamo un passo indietro. Di cosa parla il film?
Il film si apre con l’interrogatorio di un presunto criminale che, con il suo comportamento irregolare, fa presagire allo spettatore che siamo di fronte ad un clima cupo. Il periodo del Covid diventa un elemento portante della storia, facendo sempre da sfondo. Una coppia di detective arriva in una piccola città mineraria delle Asturie per indagare sul caso di una donna riapparsa misteriosamente, dopo avere fatto perdere le sue tracce per mesi. Gli agenti si troveranno di fronte un soggetto spietato che rapisce giovani donne e giovani uomini. Questi ultimi diventano le vittime di un sacrificio in nome di un “potere superiore”. Dato che il film è ambientato sullo sfondo della pandemia COVID -19, molti si sono chiesti se questo sia basato su una storia vera. L’ipotesi è stata smentita dallo stesso regista Patxi Amezcua, che ha affermato però di essersi ispirato all’attualità con degli scorci di vita che tutti abbiamo vissuto in quel periodo.
Leggi anche: Uno dei migliori sci-fi thriller di tutti i tempi secondo la critica è su Prime
“Infiesto”, cosa c’è di vero e cosa no
Come sottolineato in premessa, Infiesto è un tipico film thriller che racconta della scomparsa di un gruppo di giovani e delle indagini che hanno portato alla risoluzione del caso. Ma quanto c’è di vero nel film? Nel corso di un’intervista il regista ha parlato dell’ispirazione dietro il film. Come riportato anche su Collider, si sarebbe ispirato alla narrazione della serie tv di successo “True Detective” di Nic Pizzalatto, che racconta delle indagini condotte da due detective non ortodossi atti alla risoluzione di numerosi casi di omicidio rituali legati all’esistenza di una misteriosa setta. Spiccato, inoltre, anche il riferimento al film cult Il silenzio degli innocenti. Insomma, le fonti di ispirazione per fare di Infiesto un film decisamente convincente non sono mancate.
Leggi anche: “Dancing for the devil: Storia di una setta su TikTok”, l’appello disperato di Miranda Derrick (VIDEO)
“Infiesto”, un richiamo alla pandemia da COVID-19 e alle numerose scomparse avvenute in Spagna
Sono stati in molti a domandarsi se il film si sia o meno ispirato a una storia vera e la risposta è no. Il regista però ha voluto sottolineare che ha deciso di richiamare il periodo della pandemia da COVID-19 che ha colpito il mondo intero solo pochi anni fa per offrire a tutti una riflessione sulle conseguenze che possono avere sulla società contemporanea sia l’alienazione che le restrizioni. Ma c’è anche un secondo richiamo alla realtà.
Leggi anche: “La ragazza della palude” racconta una storia vera? Il mistero trovato nella vita dell’autrice
Queste le parole del regista rilasciate per Nueva España: “Capisco che dal punto di vista asturiano sia un po’ delicato. Per il resto del mondo sembra che Infiesto sia una parola molto suggestiva. Volevo fare qualcosa nell’area mineraria perché conosco molto bene la zona di Mieres per motivi familiari, infatti mia moglie è di lì, è un luogo che ho visitato per anni“.
Secondo il rapporto annuale del Centro nazionale per le persone scomparse (CNDES), nel 2022 in Spagna sono scomparse ben 5.411 persone. La trama del film, ovvero la scomparsa di una ragazza, funge da richiamo a un’emergenza sociale ancora in corso. In ogni caso, nonostante un riferimento biografico al regista in merito alle location del film, e al di là dello scenario pandemico in cui si svolge la storia, Infiesto non racconta del tutto una storia vera. Guarda dove è stato girato il thriller “Infiesto”: qui tutte le location del film!