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Il bimbo di Man vs Baby è vero o è AI? La risposta che spiazza (e affascina)

17/12/2025 16:28 - Ultimo aggiornamento 17/12/2025 16:29
Il bimbo di Man vs Baby è vero o è AI? Vi spieghiamo tutto noi, a partire dalle dichiarazioni del regista e di Rowan Atkinson

C’è una domanda che accompagna Man vs Baby fin dal suo debutto su Netflix, insinuandosi tra una gag e l’altra, tra una caduta di Rowan Atkinson e l’ennesimo disastro domestico: quel bambino è reale o è frutto dell’Intelligenza Artificiale? Una domanda legittima, quasi inevitabile. Perché il piccolo coprotagonista della miniserie sembra fare tutto ciò che, nella vita reale, i neonati non fanno mai quando una macchina da presa li osserva: guarda nel punto giusto, reagisce al momento giusto, “recita” con una precisione disarmante. Troppa, forse.

Man vs Baby segna il ritorno di Rowan Atkinson nei panni di Trevor Bingley, questa volta non alle prese con un’ape come in Man vs Bee, ma con un neonato abbandonato che diventa il detonatore di una serie di situazioni catastrofiche. Il caos è parte del divertimento, certo. Ma mentre la comicità fisica di Atkinson procede come un orologio svizzero, è il bambino a rubare spesso la scena.
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Il bimbo di Man vs Baby è vero o è AI? Vi spieghiamo tutto noi, a partire dalle dichiarazioni del regista e di Rowan Atkinson

Chiunque abbia avuto a che fare con un neonato lo sa: i bambini non collaborano. Non seguono indicazioni, non “tengono” il tempo comico, non offrono l’espressione perfetta al ciak giusto. Eppure, in Man vs Baby, il piccolo sembra farlo. Ed è lì che scatta la sensazione di straniamento: non inquietante, ma decisamente sospetta.
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Il bimbo di Man vs Baby è vero o è AI? Vi spieghiamo tutto noi, a partire dalle dichiarazioni del regista e di Rowan Atkinson

La risposta è: sì… ma anche no. Il bambino di Man vs Baby esiste davvero, anzi: ne esistono più di uno. La produzione ha infatti utilizzato gemelli identici, affiancandoli però a CGI e tecniche di machine learning. Una soluzione ibrida, sempre più frequente nel cinema e nelle serie contemporanee, soprattutto quando si lavora con attori impossibili da “dirigere” nel senso tradizionale del termine. A confermarlo è stato il regista David Kerr, che in un’intervista a LBB, ripresa poi anche da The Tab, ha spiegato come la serie faccia uso di un mix di bambini reali, effetti digitali e Intelligenza Artificiale. Il risultato? Un equilibrio delicato tra autenticità e controllo tecnico.

Perché non usare solo bambini veri? La risposta è tanto semplice quanto inevitabile: le regole. I neonati possono lavorare sul set solo per periodi molto brevi ogni giorno. E, come ha detto lo stesso Kerr con ironia disarmante, “un bambino di sei mesi non prende indicazioni”. Affidarsi esclusivamente a neonati reali avrebbe reso impossibile girare molte delle scene chiave della serie. Da qui la scelta dei gemelli (per raddoppiare il tempo disponibile) e il supporto della tecnologia.

Il bimbo di Man vs Baby è vero o è AI? Vi spieghiamo tutto noi, a partire dalle dichiarazioni del regista e di Rowan Atkinson

Il team di Man vs Baby ha deciso di spingersi al limite delle possibilità attuali. L’obiettivo era ambizioso: creare un bambino in CGI completamente indistinguibile da quello reale, capace però di offrire l’espressione o il movimento esatto richiesto dalla scena. Per farlo, la produzione ha organizzato vere e proprie sessioni di performance capture: più telecamere puntate contemporaneamente sui neonati per ore, nel tentativo di catturare il maggior numero possibile di espressioni, reazioni, stati di veglia e di sonno. In alcune sequenze, il volto del bambino è stato inserito digitalmente sul corpo di un altro neonato in grado di gattonare.

Il bimbo di Man vs Baby è vero o è AI? Vi spieghiamo tutto noi, a partire dalle dichiarazioni del regista e di Rowan Atkinson

In altre, la CGI è intervenuta per rifinire movimenti e reazioni, evitando di tenere un bambino reale sul set più del consentito. Anche Rowan Atkinson ha ammesso quanto sia complesso lavorare con neonati, definendo la programmazione delle riprese semplicemente “complicata”.

Se durante la visione hai avuto la sensazione che qualcosa “non tornasse”, sappi che non era solo una tua impressione, dunque. Man vs Baby non sostituisce del tutto il bambino con l’AI, ma la utilizza in modo mirato, chirurgico, per far funzionare la macchina comica con la precisione richiesta dal genere. Ciò permette alla commedia di scorrere senza intoppi, mantenendo ritmo, gag e tempismo — elementi fondamentali soprattutto quando il protagonista è un maestro assoluto della comicità fisica come Rowan Atkinson. Non hai ancora visto la serie? ► GUARDA SU NETFLIX