Disney plus, stop alla condivisione degli account: ecco da quando –
In principio fu Netflix a tracciare il solco, portando negli anni alla “esplosione” delle piattaforme streaming, oramai molto più seguite della televisione. Ora, uno fra i principali competitor, Disney+, mutua dalla stessa Netflix anche la recente stretta contro gli account condivisi, per rimanere competitiva sul mercato. “Stiamo cercando modi per contrastare la condivisione degli account”, ha dichiarato il Ceo Bob Iger, per questo il nuovo piano verrà aggiornato con “clausole aggiuntive sulle nostre politiche di condivisione”. Infatti, dopo il periodo del Covid e dei lockdown, che hanno portato a un grande utilizzo delle piattaforme streaming, la tendenza è in netto calo e per Disney, inoltre, come vedremo, pesano alcuni recenti flop commerciali. Vediamo, dunque, da quando avrà luogo la nuova politica di Disney+ sugli account condivisi (Continua a leggere dopo la foto)
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L’iniziativa
Ancora il capo della Disney, Bob Iger ha riferito che l’azienda comincerà a bloccare la condivisione delle password a breve. Non ci sono ancora anticipazioni sui costi per avere account condivisi “legali” e soprattutto sulle modalità con cui verrà bloccato per chi non paga. Il modello, con tutta probabilità, sarà simile a quello di Netflix: Prima ci saranno dei Paesi test e poi verrà diffuso in tutto il mondo. L’obiettivo è massimizzare i ricavi degli abbonamenti e tagliare tutte le reti di amici in cui c’è un solo utente che fa l’abbonamento e tutti gli altri che si accodano. Netflix ha fatto una lunga campagna contro gli abbonamenti condivisi. Alla fine ha deciso di adottare il concetto di “nucleo domestico“, per cui c’è un abbonamento di riferimento sottoscritto da un utente, e poi degli abbonamenti satellite di altri utenti. (Continua a leggere dopo la foto)
La fronda degli azionisti
L’81enne Nelson Peltz, tra i massimi azionisti della Disney, è ultimamente fortemente critico verso la gestione aziendale e le strategie commerciali. Sostenuto da una frangia di investitori e dalla sua Trian Partners – una potenza di fuoco da 2,5 miliardi di dollari – nonché dal fondo di investimenti Blackwells Capital, Paltz ha già lanciato, la sfida ai contenuti woke imposti al pubblico. La sua opinione è che l’azienda nell’ultimo anno si sia concentrata soltanto nel trasmettere dei messaggi attraverso i film, piuttosto che realizzare delle storie di qualità, aggiungendo che le persone vanno al cinema o vedono degli show per essere intrattenuti, non per ricevere un messaggio. “La Disney è stupida – ha dichiarato al Financial Times – Non sto cercando di licenziare l’amministratore delegato Bob Iger, ma voglio aiutarlo. Mi hanno accusato di non sapere nulla del mondo del cinema di oggi, ma non è così – ha aggiunto – Credo che siano loro a non conoscere il mercato con cinque grandi flop consecutivi. Hanno perso il primo posto nell’animazione, hanno perso il primo posto nei film. Forse è giunto il momento di cambiare la gestione di quelle divisioni”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il flop dei film “woke”
Inoltre, menziona anche due film piuttosto recenti come The Marvels e l’ultimo Black Panther, dove venivano rappresentate rispettivamente delle supereroine donne e di colore. Le sue parole al riguardo sono state: “Perché devo avere una Marvel composta solo da donne? Non ho niente contro le donne, ma perché deve essere per forza così? Perché non posso avere una Marvel composta da tutti? Perché ho bisogno di un cast interamente nero?“ Nelson Peltz vuole entrare nei dodici membri del Consiglio, assieme all’ex Marvel Ike Perlmutter e altri azionisti favorevoli alle sue idee.
Condivisione account Disney, da quando non sarà più possibile
Sempre nell’annuncio del Ceo, Bob Iger, la “stretta” sugli account condivisi dovrebbe partire già dal mese di giugno del 2024.
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