
Nel luccicante mondo di Emily in Paris – che come era prevedibile è al momento la serie TV più vista (anche) in Italia –, un mondo in cui moda, ambizione e romanticismo si intrecciano sotto il cielo di Parigi, non c’è spazio solo per influencer improvvisate e amori impossibili. C’è anche una costante, sempre più evidente: il talento che nasce in famiglia. Se il volto simbolo della serie è Lily Collins, figlia del celebre Phil, non è certo l’unica erede illustre della serie. In questa quinta stagione ha fatto ingresso un nuovo personaggio, la “cattiva” della situazione, contraltare perfetto della dolce Emily. Scopriamo di chi si tratta.
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Di chi stiamo parlando
Thalia Besson è la figlia del regista Luc Besson, autore di cult come Nikita e Léon, e della produttrice Virginie Besson-Silla. Sicché Parigi non è solo la scenografia perfetta di Emily in Paris: per Thalia è casa sua. È la città in cui è nata, cresciuta e in cui ha trasformato una passione quasi inevitabile — per chi è cresciuto dietro le quinte del cinema — in una carriera vera e propria. A soli 24 anni, Thalia Besson è entrata nel cast della serie Netflix interpretando Geneviève, segnando un punto di svolta tanto per la trama quanto per la sua traiettoria professionale.
Presentata come la prima autentica antagonista della serie, Geneviève è la figliastra di Sylvie Grateau (l’iconica Philippine Leroy-Beaulieu), appena arrivata da New York con un obiettivo chiaro: conquistare Parigi. A discapito di Emily? Non vogliamo fare alcuno spoiler, quindi concentriamoci solo sulla giovane Thalia.
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Il personaggio di Thalia Besson: la “cattiva” della serie
Elegante, sofisticata, impeccabilmente francese, Geneviève incarna la villain da manuale: perfetta in superficie, ma attraversata da un’ombra sottile e calcolatrice. Assunta come assistente all’Agence Grateau, non tarda a mettere gli occhi su Gabriel, destabilizzando la coppia centrale e dando nuova linfa a una storyline romantica che rischiava di adagiarsi su se stessa. Una mossa narrativa necessaria, quasi salvifica per il franchise.
Un cognome pesante
Dietro quel volto magnetico c’è un cognome che in Francia — e non solo — è sinonimo di cinema. Thalia è, come già scritto, la figlia di Luc Besson e Virginie Besson-Silla. Un’eredità importante, che però non si traduce automaticamente in sicurezza sul set. A raccontarlo è proprio Philippine Leroy-Beaulieu, che in un’intervista a TF1 (ripresa da Madame Figaro) ha sottolineato come Thalia fosse inizialmente nervosa:
“Non era mai stata su un set così intenso. Ma ha trovato il suo equilibrio molto rapidamente. Sullo schermo il risultato è magnifico: ha un grande istinto”.
Philippine Leroy-Beaulieu

La carriera della giovane Thalia
Nata il 1° agosto 2001, Thalia Besson cresce tra Parigi, New York e Los Angeles, con lo sguardo sempre rivolto alla settima arte — senza disdegnare il mondo della moda. Debutta giovanissima, a 15 anni, nel film del padre Valerian e la città dei mille pianeti (2017), per poi apparire in Arthur, malédiction (2022). Nel frattempo costruisce una formazione solida, laureandosi alla Parsons Paris in Business Administration (BBA) in Strategic Design and Management. Nel 2023 arriva Dangerous Waters, seguita da ruoli in When I’m Ready, Disorder e Triton: un curriculum già ricco, soprattutto considerando l’età.

I social media e la famiglia di Thalia Besson
Sul suo suo profilo Instagram (@thaliabesson) la giovane interprete alterna set cinematografici, moda e scorci di vita privata. Non manca mai il legame con la famiglia, a cui è profondamente legata: dai fratelli Sateen e Mao alle sorellastre Juliette e Shanna, con cui condivide red carpet sempre più prestigiosi. Nel 2023 ha sfilato al Festival del cinema americano di Deauville per la presentazione di Dogman, diretto dal padre. Pochi mesi prima, l’intera famiglia aveva brillato alla Mostra del Cinema di Venezia. Se è vero che il cognome apre le porte, è altrettanto vero che restare sotto i riflettori è tutta un’altra storia. E Thalia Besson sembra avere tutte le carte in regola per farlo.

