
Abigail è entrato di prepotenza nella Top 10 dei film più visti su Netflix, scalando le posizioni grazie a un mix esplosivo di adrenalina, atmosfere gotiche e un immaginario horror-macabro che richiama il cinema di una volta. È un film che rifiuta la misura: quando parte, sembra quasi un heist movie elegante, ma in pochi minuti si trasforma in un incubo, disseminato di sangue, artigli e rivelazioni disturbanti. Il passaparola è fortissimo perché Abigail è uno di quei titoli che “obbliga” chi lo guarda a parlarne: sorprende, diverte con un’ironia nera quasi crudele, e soprattutto non ha paura di sporcarsi le mani — letteralmente.
Ecco tutto su Abigail: trama, cast, recensioni e perché oggi domina la Top 10 Netflix.
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Abigail – Tutte le info sul film in Top 10
- Titolo: Abigail
- Formato: Film
- Durata: 109 minuti
- Genere: Horror / Thriller
- Atmosfera: gotica, claustrofobica, macabra
- Regia: Radio Silence (Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett)
- Cast principale: Melissa Barrera, Dan Stevens, Alisha Weir, Kathryn Newton, Kevin Durand, Giancarlo Esposito
- Posizione in Top 10: in crescita
- Trend: nuova entrata
- Disponibilità: ora su Netflix
Abigail – Perché è in Top 10 oggi
L’ascesa di Abigail nella classifica giornaliera non è casuale: il film, diretto dal duo Radio Silence — già celebre per Scream e Ready or Not, ma qui ancora più consapevole della propria firma visiva — sfrutta tutto il potenziale del genere orchestrando tensione, gore e humour macabro con una precisione quasi chirurgica e spingendo ogni elemento all’estremo, fino a costruire un horror tanto visivo quanto imprevedibile, capace di colpire lo spettatore con sequenze macabre e creativamente violente senza mai scivolare nello splatter gratuito, immerso in ambienti chiusi e illuminazione gotica che accentuano un senso costante di prigionia, guidato da un villain atipico — una bambina che alterna innocenza e ferocia con disarmante naturalezza — e sorretto da un twist narrativo che ribalta l’intero impianto del racconto dialogando allo stesso tempo con il trend contemporaneo degli horror dalle tinte dark-fiabeschi.
Abigail – Trama (senza spoiler)
Un gruppo di criminali improvvisati rapisce una ragazzina, Abigail, figlia di un uomo ricchissimo. Il loro compito è chiaro: portarla in una villa isolata, sorvegliarla tutta la notte e attendere le istruzioni per il riscatto. La villa — enorme, barocca, opprimente — diventa presto un personaggio a sé: stanze labirintiche, specchi deformanti, corridoi che sembrano stringersi. I rapitori percepiscono presenze, passi, sussurri. Ma quando la piccola Abigail mostra la sua vera natura, la facciata cade del tutto. Il film esplode in una spirale di caos, inseguimenti notturni, corpi che spariscono e un crescendo macabro che non lascia respiro [TRAILER in fondo].
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Abigail – Cast e personaggi
Il cast di Abigail lavora su registri molto diversi, ma trova un equilibrio interessante. Melissa Barrera, già volto centrale dell’horror recente con Scream V e Scream VI, porta una fisicità concreta, priva di enfasi, che si adatta bene ai cambi di ritmo del film. Accanto a lei c’è Dan Stevens, attore capace di passare con naturalezza dal melodramma (Downton Abbey) al thriller (The Guest) e perfino alla satira surreale (Legion): in Abigail inserisce una sfumatura più ambigua, utile a mantenere instabile la dinamica del gruppo.
La presenza che definisce il film, però, è quella della giovane Alisha Weir, già apprezzata nel ruolo di Matilda nell’adattamento musicale di Netflix: qui adotta un registro opposto, costruendo un personaggio che oscilla tra compostezza infantile e minacce improvvise. La sua interpretazione regge l’intero meccanismo del racconto, senza mai sovraccaricarlo. Nel resto dell’ensemble spiccano Kathryn Newton (vista in Big Little Lies e Freaky) e Giancarlo Esposito, che richiama la fermezza magnetica di ruoli come Breaking Bad e Better Call Saul, pur con un minutaggio più contenuto.
Abigail – Cosa dice la critica
La critica ha accolto il film con entusiasmo, definendolo “un balletto macabro sorprendentemente elegante”; “più crudele e più divertente di quanto ti aspetti”; “un horror che reinventa un immaginario classico con sensibilità moderna”. Particolarmente apprezzata la performance di Alisha Weir, considerata una delle interpretazioni più sorprendenti del panorama horror recente.
L’atmosfera è il vero punto di forza del film, un intreccio di suggestioni oscure, gotiche e barocche che avvolge ogni scena e che permette al tono di scivolare con naturalezza dal gore stilizzato all’humour nero, dalla suspense più serrata a momenti quasi fiabeschi ma deformati, come riflessi in uno specchio incrinato; al centro di questo universo visivo e sensoriale emergono temi che ritornano con insistenza, dalla colpa che riaffiora come un’ombra mai del tutto dissolta alla predazione che si capovolge in un ribaltamento costante dei ruoli, passando per la manipolazione che serpeggia tra i personaggi e la rappresentazione di un male che assume forme impreviste, insinuandosi nelle crepe dell’umanità più fragile.
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