In molti avevano tirato un sospiro di sollievo allorché, nel mese di marzo, il tanto annunciato stop alla condivisione delle password era stato nuovamente rinviato ma, di rinvio in rinvio, ora è ufficiale e definitivo. Cambia tutto, dunque, per quei 100 milioni di utenti in tutto il mondo (sui 230 complessivi) che condividono le password di accesso alla piattaforma streaming, pur non rientrando nell’oramai famoso “nucleo domestico”. Costoro dovranno effettuare un pagamento extra per accedere ai contenuti. Stavolta è tutto vero: la stretta è stata sancita definitivamente dal tweet che vi riportiamo, delle 20.15 del 23 maggio. Vediamo cosa dovrà fare chi non intenda rinunciare ai film e alle serie in catalogo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il tuo account Netflix è per te e per tutte le persone con cui vivi, per questo abbiamo introdotto nuove funzionalità di gestione dell'account anche in Italia. E sì, potrai continuare a guardare Netflix senza problemi anche quando ti trovi in viaggio! https://t.co/ierHalUHIL pic.twitter.com/G6AJ3We9EA
— Netflix Italia (@NetflixIT) May 23, 2023
Ti sei perso i titoli nuovi in uscita su Netflix questa settimana? Come sempre, sai che puoi trovare su Netflixmania i riepiloghi delle nuove uscite della settimana qui. Dai anche un’occhiata al nostro elenco aggiornato delle nuove uscite di maggio. Il mese sta finendo, quindi perché non vedere le novità anticipate di giugno.
La comunicazione della piattaforma
Dunque, in cento Paesi in tutto il mondo, Italia compresa, entreranno in vigore quindi anche in Italia limitazioni per collegarsi tramite dispositivi diversi e in luoghi diversi. La nota della compagnia è molto chiara: “le persone al di fuori del nucleo domestico dovranno usare un account proprio per guardare Netflix”. La visione dello streaming su dispositivi esterni al nucleo domestico verrà bloccata e sottoposta a verifica. Per effettuare la verifica, al momento dell’accesso “sospetto”, Netflix invierà un link all’indirizzo email o al numero di telefono associati al titolare dell’account principale, con il quale si otterrà un codice di verifica a quattro cifre, da inserire sul dispositivo da cui è stato richiesto entro 15 minuti. Si tratta di una scommessa di Netflix: se, da un canto, la concorrenza di altre piattaforme streaming, particolarmente Disney+ e Amazon Prime Video, ha certamente contribuito alla perdita di ben 200mila abbonamenti negli ultimi due anni, dalle prime reazioni degli utenti, di cui ci occuperemo in un paragrafo a parte, in molti hanno annunciato persino la disdetta del proprio abbonamento in ragione di questa novità. I dati, a dire il vero, non sembrano incoraggianti in questo senso: dopo l’introduzione della nuova misura in via sperimentale in alcuni Paesi, Netflix ha perso soltanto in Spagna un milione di utenti nei primi tre mesi del 2023.
Il “nucleo domestico”
Tutto, dunque, si fonda sul concetto di nucleo domestico ovvero “un gruppo di persone che vivono nella stessa posizione del titolare dell’account”, come si legge sul sito della stessa piattaforma. Al nucleo domestico verrà associata la “posizione principale dell’account”, stabilita al momento della sua creazione attraverso la rete Wi-Fi su cui si effettua per la prima volta l’accesso. Attraverso il tracciamento dell’indirizzo Ip e le Id dei dispositivi, saranno considerati parte del nucleo domestico tutti i dispositivi che accedono all’account dalla stessa posizione principale, almeno una volta ogni 31 giorni. (Continua a leggere dopo la foto)
Il nuovo piano tariffario
Chi vuole utilizzare le proprie credenziali Netflix con chi non fa parte del nucleo domestico avrà, dunque, a disposizione due possibili opzioni: trasferire il profilo su un nuovo abbonamento a pagamento, oppure acquistare un’utenza extra al costo supplementare di 4,99 euro al mese. L’intenzione è quella di bloccare l’accesso all’account ai dispositivi che al termine dei 31 giorni non si siano mai collegati dalla posizione principale, cioè dalla casa di chi paga l’abbonamento. Rimangono invariati gli altri “pacchetti”: la tariffa Base senza pubblicità, la quale ha un costo di 7,99 euro mensili. Vi sono poi la tariffa Standard, la più diffusa, che al costo di 12,99 euro al mese concede la visione da due differenti dispositivi e quella Premium, che consente la visione da quattro dispositivi, al costo di 17,99 euro al mese. Un’altra novità, che risale al novembre 2022, è il lancio della tariffa Base con pubblicità, che in realtà non ha mai convinto gli utenti, nonostante il costo contenuto di 5,99 euro mensili, e che andrà dunque incontro a ulteriori modifiche. La risoluzione passerà da 720p a 1080p (ossia Full HD) e saranno possibili due streaming simultanei con lo stesso abbonamento. Vengono mostrati in media dai 4 ai 5 minuti di pubblicità per ogni ora di visione e ogni spot ha una durata media di 15-30 secondi. (Continua a leggere dopo la foto)
Le (inevitabili) polemiche
Le reazioni, come anticipavamo, non sono state assai favorevoli: c’è chi risponde al tweet annunciando la disdetta, chi si lamenta dei contenuti giudicati non competitivi con altre e più recenti piattaforme streaming, chi immagina una prossima fine per Netflix e ricorda che “Blockbuster cominciò così” e, ancora, chi ha tirato fuori un tweet della stessa Netflix e risalente addirittura al 2017: “Love is sharing a password“. Altri tempi. (Continua a leggere dopo la foto)
Love is sharing a password.
— Netflix (@netflix) March 10, 2017
Che succede se si è in viaggio
Citiamo testualmente dal sito: “Se ti trovi lontano dal nucleo domestico Netflix per un lungo periodo di tempo, di tanto in tanto potremmo chiederti di verificare il dispositivo in uso. La verifica è necessaria per avere la conferma che si tratti di un dispositivo autorizzato a usare l’account”. Questo significa che, senza un codice di accesso temporaneo, a sua volta collegato all’account originario, è impedita la visione.
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FONTI