
Una ragazza apre gli occhi in un corpo che non è il suo. Non c’è panico, solo una strana familiarità che non dovrebbe esserci. Attorno, una valle quieta che sembra trattenere il respiro. È così che comincia Le 7 vite di Léa, thriller francese con un cuore da teen drama, dove ogni risveglio porta un volto nuovo e una domanda in più. Il tempo non scorre: si piega, si incastra, si ripete. E Léa, intrappolata in questo gioco di identità e possibilità, segue i segnali sparsi nel passato come se fossero briciole di una verità ancora nascosta. Ogni episodio aggiunge un indizio, ogni volto nasconde una parte della verità, mentre Léa si muove dentro un enigma che parla di colpa, destino e seconde possibilità.
Sette risvegli, sette vite, sette possibilità di rimettere insieme gli eventi che hanno segnato un’intera comunità. La serie affonda le mani in un’idea narrativa audace: ogni episodio segue Léa mentre si reincarna in persone diverse, incrociando destini che non aveva mai osservato da così vicino. Il risultato è un racconto stratificato, dove la linea del tempo si piega al sentimento e la verità appare sfuggente, quasi liquida.
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La trama, senza scendere nello spoiler, ruota attorno al ritrovamento del corpo di un ragazzo scomparso trent’anni prima. In un gioco di specchi temporali, Léa scopre che il suo legame con lui è più profondo di quanto immaginasse. Ogni salto nel passato aggiunge un tassello, ma anche un nuovo interrogativo, come in un thriller su Netflix avvolto da un’atmosfera malinconica.
Il cast giovane — oltre alla magnetica Raïka Hazanavicius, spiccano Khalil Ben Gharbia, Marguerite Thiam, Maïra Schmitt — offre interpretazioni sorprendentemente mature. Ognuno contribuisce a costruire una coralità emotiva dove i traumi familiari, le fragilità e i desideri compressi emergono con delicatezza. La regia accompagna con mano sicura, preferendo piani ravvicinati e colori tenui, come se ogni scena fosse un ricordo che rischia di svanire.
Sul piano visivo, la serie lavora con una fotografia naturale, quasi documentaristica, che abbraccia gli ambienti rurali del sud della Francia e cattura il senso di immobilità del tempo. I temi di fondo — identità, responsabilità, seconde possibilità — sono trattati con una sensibilità che richiama la migliore serialità d’autore europea.
Da segnalare anche l’origine letteraria: Le 7 vite di Léa prende ispirazione dal romanzo Les 7 vies de Léo Belami, trasformandolo in un racconto più intimo e più femminile, in bilico tra mistero e formazione. È quel tipo di serie che parla di crescita, ma anche di colpa colpa, e che ricordano per intensità alcune produzioni italiane Netflix recenti, come il successo globale 18 regali.
La sensazione finale è quella di aver attraversato un labirinto emotivo in cui ogni scelta pesa, ogni sguardo racconta, ogni vita lascia un segno. Un titolo che continua a risuonare anche dopo l’ultima scena.
LE 7 VITE DI LÉA – Tutte le info
- Titolo originale: Les 7 vies de Léa
- Titolo internazionale: The 7 Lives of Lea
- Formato: Serie
- Durata: 7 episodi
- Genere: Dramma, mistery, soprannaturale
- Paese di produzione: Francia
- Lingua originale: Francese
- Anno di uscita: 2022
- Creatrice: Charlotte Sanson
- Cast principale: Raïka Hazanavicius, Khalil Ben Gharbia, Marguerite Thiam, Maïra Schmitt
- Produzione: Empreinte Digitale, Ex Nihilo

