Fu una vicenda che fece il giro del mondo e qualcuno ha ancora negli occhi quell’assedio di 51 giorni, le fiamme e il massacro avvenuto praticamente in diretta televisiva. “L’assedio di Wako” è la nuova, straordinaria e imperdibile, serie Netflix. Quanto successo nel ranch di Waco nel 1993 segnò la perdita dell’innocenza per gli americani, che si sentirono per la prima volta vulnerabili sul proprio territorio, così come due anni dopo con l’attentato di Oklahoma City e, nel 2001, con la tragedia delle Torri Gemelle. La folle storia del predicatore David Koresh che riuscì a soggiogare una comunità intera, 86 persone tra cui oltre 20 bambini, e in 75 conobbero la morte assieme al leader della setta texana, è raccontata dal documentario in uscita su Netflix. La serie sarà composta da tre parti ed è diretta e prodotta da Tiller Russell, meglio conosciuto per un altro crime su Netflix, Night Stalker: caccia a un serial killer. (Continua a leggere dopo la foto)
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Indice
L’assedio di Waco | Il trailer *sottotitolato
L’assedio di Waco | La trama
David Koresh, pseudonimo di Vernon Howell, era evidentemente un pazzo. Eppure riuscì a manipolare diverse decine di persone, che aderirono alla setta dei Davidiani, ospitata in un ranch a Wako, nel Texas. Il documentario racconta l’assedio delle forze armate e dell’FBI. Gli investigatori, infatti, indagavano su possesso illegale di armi, abuso di alcool e droga, pedofilia all’interno della setta. Come purtroppo è noto, in America è assai facile procurarsi delle armi, e la setta si impegnò in un conflitto armato contro gli agenti speciali mandati sul luogo. Fu il più violento e il più lungo scontro a fuoco sul suolo americano dai tempi della guerra civile e si è concluso con un incendio infernale, in cui perirono 75 persone tra cui lo stesso Koresh, ripreso in diretta dalla TV nazionale. La notizia ha tenuto i telespettatori di tutto il mondo incollati agli schermi. L’uscita della docuserie coincide con il trentesimo anniversario della tragedia. Il documentario offre un accesso esclusivo a videocassette, scoperte di recente girate all’interno dell’unità dell’FBI specializzata nei negoziati, oltre a filmati originali di notiziari mai trasmessi al pubblico americano e registrazioni dello stesso FBI. La docuserie, inoltre, presenta interviste con persone schierate su tutti i fronti del conflitto: tra cui una delle “mogli spirituali” di David Koresh, l’ultima bambina rilasciata viva dal complesso, un cecchino della squadra di salvataggio degli ostaggi dell’FBI, il capo dell’unità dell’FBI specializzata nei negoziati, i principali giornalisti che si sono occupati della storia e i membri della squadra tattica dell’ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms) che hanno visto i loro compagni morire nella sparatoria contro i membri della setta religiosa. L’assedio di Waco sfrutta una tecnologia visiva all’avanguardia per immergere gli spettatori nello scontro tra la setta dei Davidiani e le forze federali.
L’assedio di Waco | Il cast della docuserie
. Tiller Russell: regia
. Tiller Russell: produttore esecutivo
. Greg Tillman: produttore esecutivo
. Jeff Hasler: produttore esecutivo
. Brian Lovett: produttore esecutivo
. William Green: produttore esecutivo
. Aaron Ginsburg: produttore esecutivo
. Edwin Zane: produttore esecutivo
. Dane C. Reiley: produttore esecutivo
L’assedio di Waco | Quando esce
La serie, con le sue tre parti, sarà rilasciata su Netflix a partire da mercoledì 22 marzo 2023.
La vera storia dietro L’assedio di Waco
Si presentava come il figlio di Dio. E qualcuno ci credeva. La setta, grazie alla manipolazione psicologica di Koresh, arrivò a contare un centinaio di adepti. L’FBI ha sempre dichiarato che il rogo, al termine dei 51 giorni di assedio, era scaturito dopo che i Davidiani avevano appiccato un incendio all’interno del centro, intenti a porre fine all’assedio con un suicidio di massa. Come emergerà proprio da questo documentario, invece, la realtà fu differente. Inoltre, un’altra controversia riguarda la presunta attività della Delta Force, l’unità antiterrorismo americana, sul luogo: ciò costituirebbe una violazione della legge americana che vieta la presenza di qualsiasi gruppo delle forze armate nel corso di operazioni della polizia.
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