Location di American Primeval – Nel cuore di terre selvagge, tra conflitti spietati e la lotta per la sopravvivenza, si sviluppa una storia tanto brutale quanto epica. I paesaggi, vasti e incontaminati, non sono solo uno sfondo: diventano protagonisti silenziosi, raccontando le difficoltà di una frontiera ancora tutta da conquistare. American Primeval, tuttora stabile nella Top 10 delle serie Netflix, trasporta gli spettatori nel selvaggio West del 1857 e intreccia eventi storici e personaggi fittizi, ma la gran parte delle location sono autentiche. Scopriamole assieme.
► Leggi anche il nostro articolo Voglia di Western? Se hai amato “American Primeval” ecco i migliori 10 film e serie su Netflix
Gli ampi spazi del New Mexico
Sebbene la trama si svolga nel territorio dello Utah, la produzione di ha trovato la sua casa nelle aspre terre del New Mexico. Luoghi come il Pueblo de Cochiti, il Santa Clara Pueblo, l’area sciistica di Parajito Mountain, e il Charles Ranch hanno offerto lo scenario perfetto per rappresentare il crudo realismo della frontiera. Il monumento nazionale Kasha-Katuwe Tent Rocks, che vedete nella nostra immagine d’anteprima, è uno straordinario laboratorio all’aperto che offre l’opportunità di osservare, studiare e sperimentare i processi geologici che modellano i paesaggi naturali. La maggior parte delle riprese si è svolta all’aperto, con soli due giorni trascorsi in set interni. Questo approccio ha richiesto un grande sforzo da parte della troupe e del cast, che hanno affrontato condizioni climatiche imprevedibili: “Non c’è niente di meglio che girare sul posto”, ha dichiarato il protagonista Taylor Kitsch, come leggiamo su TUDUM, raccontando come il freddo e la stanchezza abbiano contribuito a rendere autentica l’interpretazione. (Continua a leggere dopo la foto)
Leggi anche ►“Territory”: il neo-western australiano su Netflix ha conquistato tutti. Potere, lealtà e segreti
Il set di Fort Bridger, che esiste davvero
Una delle location chiave della serie è Fort Bridger, un avamposto storico ricostruito con un’attenzione maniacale ai dettagli. Il vero Fort Bridger, situato nell’attuale Wyoming, fu un importante punto di sosta per i pionieri. Tuttavia, per motivi di produzione, è stato fedelmente ricreato in Nuovo Messico. Di fatto è stato costruito un villaggio completo: ogni emporio e ogni abitazione riflettono la vita reale dell’epoca. Anche il regista, Peter Berg, ha visitato il sito storico originale per immergersi nell’atmosfera e portare sullo schermo una ricostruzione che fosse il più possibile autentica. (Continua a leggere dopo la foto)
Gli scenari più iconici
Oltre a Fort Bridger, altre scene sono state girate in luoghi noti come il Bonanza Creek Ranch, una città mineraria dell’Ottocento trasformata in set cinematografico. Questo sito, già utilizzato per film celebri come Quel treno per Yuma e Django Unchained, si conferma uno scenario perfetto per raccontare storie del Vecchio West. Non potevano mancare gli Studi Netflix di Albuquerque, che hanno ospitato alcune riprese cruciali. Con dodici palchi sonori e un ampio backlot – ovvero l’area adiacente, che ospita edifici permanenti o spazi adatti alla costruzione temporanea del set – gli studi hanno fornito l’infrastruttura necessaria per completare la produzione. (Continua a leggere dopo la foto)
Nel cuore della natura selvaggia
Le montagne remote del New Mexico hanno reso l’esperienza unica, ma anche impegnativa. Betty Gilpin, la protagonista femminile, ha descritto il tempo come imprevedibile: “Un momento sembrava Palm Springs, e il momento dopo un uragano”: lo si legge su People. Questo ambiente ostile, però, ha contribuito a creare l’atmosfera perfetta per American Primeval, immergendo attori e spettatori in una frontiera tanto bella quanto pericolosa. (Continua a leggere dopo la foto)
Il massacro di Mountain Meadows: una (tragica) storia vera
Nel primo episodio, American Primeval ci catapulta nella drammatica sequenza del Massacro di Mountain Meadows, dove soldati mormoni travestiti da Nativi attaccano un gruppo di pionieri diretti verso ovest. Questo evento, realmente accaduto, diventa l’innesco narrativo per esplorare le tensioni tra i diversi gruppi che popolavano la frontiera. “Non ci sono eroi o cattivi, solo persone che cercano di sopravvivere”, spiega Berg. Ogni fazione — dai Mormoni alle tribù Shoshone e Paiute, passando per i soldati e i pionieri — combatte per proteggere la propria esistenza in un mondo sempre più ostile.