Come finisce il film “Svaniti nella notte”? Il thriller italiano con Riccardo Scamarcio è riuscito a conquistare il pubblico a livello globale. Fa sempre piacere apprendere che anche le produzioni italiane riescono a scalare non solo la classifica nazionale, ma anche quella del mondo. E con grande sorpresa, “Svaniti nella notte” è riuscito a raggiungere questo traguardo. Con le sue 14.900.000 visualizzazioni questo film diretto da Renato De Maria ha sicuramente entusiasmato gli spettatori grazie a una storia che ha saputo miscelare l’azione e il dramma a un ritmo incalzante. Ma qual è la spiegazione del finale del film? Siamo qui per soddisfare le curiosità dei nostri lettori. (Continua a leggere dopo la foto).
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“Svaniti nella notte”: Riccardo Scamarcio è un uomo in cerca di se stesso
Protagonisti di questo thriller psicologico sono Riccardo Scamarcio e Annabelle Wallis, rispettivamente Pietro ed Elena, una coppia in crisi: lei è una psichiatra americana trasferitasi a Bari per amore di lui; Pietro, invece, è un uomo dal passato burrascoso ma al momento “ripulito”. Insieme hanno avuto due bambini e il loro affidamento è causa di grandi litigi. Pietro, dunque impegnato in una complicata procedura di divorzio, dapprima alle prese con la estenuante burocrazia italiana, parte poi per una missione pericolosissima allorché i suoi due figli spariscono dalla masseria, isolata e in piena campagna, in cui vivevano. In preda a terribili sensi di colpa, l’uomo dovrà ritrovare la lucidità per risolvere l’enigma, in una vera lotta contro il tempo. Pietro, protagonista del film, deciderà di accettare le condizioni della criminalità organizzata pur di salvare i propri figli. A questo punto accettare il trasporto di un carico di droga dalla Puglia alla Grecia sarà l’unica soluzione. Il viaggio di Pietro inizia dentro se stesso, come padre, come marito e come uomo.
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Come finisce la storia? C’è il colpo di scena
Per essere amato così tanto, il film con Riccardo Scamarcio e Annabelle Wallis non poteva che andare incontro a un colpo di scena finale. Nel corso del film “Svaniti nella notte” il protagonista Pietro è convinto che il rapimento dei suoi figli sia un fatto realmente accaduto. Davanti a questa situazione, Pietro emerge nel pieno delle proprie fragilità emotive. Nella disperazione, finisce per essere coinvolto nel traffico di cocaina per ottenere i 150.000 dollari necessari al pagamento del riscatto. La propria libertà come uomo è messa a dura prova ed è in pericolo. Così, nella sua corsa contro il tempo, Pietro sale a bordo di una barca diretta in Grecia: l’accordo andava rispettato a tutti i costi.
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Cosa è successo ai bambini?
Una notte insonne per Pietro che al mattino seguente si conclude con la riapparizione dei bambini a casa tra le braccia della madre. Sono illesi e senza alcun ricordo del rapimento. Si è trattato solo di un’allucinazione? Di un incubo? Pietro sta impazzendo? La moglie in ogni caso appare intenzionata a procedere nel divorzio. La verità emerge quando Pietro si trova nella masseria a Bari e scopre che dietro al rapimento dei figli c’è lo zampino della moglie. Davanti alla realtà, Pietro sfida ancora una volta se stesso: proteggere i bambini e mantenere il segreto. La crudele verità e le sfide affrontate sembrano comunque voler ripagare Pietro. La moglie Elena decide di fare ritorno in America, lasciando la vita come madre e moglie alle sue spalle.
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