‘Forse la morte non è la fine’: può una serie tv dimostrare l’esistenza dell’aldilà? Forse non tutti gli amanti dello streaming conoscono ancora questa serie tv che ha saputo raccontare l’esistenza dell’aldilà e tutti i misteri annessi al più grande quesito dell’umanità. Cosa esiste dopo la morte? Stiamo parlando di Surviving Death, la docuserie di Ricki Stern. Il regista ha provato a soddisfare ogni scetticismo, offrendo agli spettatori una trama piena di significati e di rivelazioni. “Mi definirei una sorta di non credente, ma anche un uomo dalla mentalità aperta”, ha detto Stern al Guardian dal suo appartamento di New York City. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questa serie tv disponibile su Netflix.
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La trama della serie tv “Surviving Death”
Surviving Death è una serie tvm anche se definirla tale può apparire improprio. Infatti la serie tv rappresenta una raccolta di documenti diretta da Ricki Stern. Il regista ha voluto mettere insieme alcune testimonianze sulle esperienze pre-morte e sulle credenze nella vita dopo la morte, passando anche dalla medianità psichica. Tante le interviste a medium e testimoni di apparizioni, a inclusione di alcune sedute spiritiche. Basata sull’omonimo libro del 2017 della giornalista Leslie Kean, la serie tv racconta in 6 capitoli le dimensioni del paranormale in tutte le loro sfaccettature. La prima stagione ripercorre alcune tappe denominate: “Esperienza di pre-morte”, “Mezzi Parte 1”, “Mezzi Parte 2”, “Segni dei morti”, “Vedere persone morte” e “Reincarnazione”. Dato l’argomento, la ricezione della serie è stata suscettibile di critiche molto diverse tra di loro. Alcuni l’hanno definito come un trattamento equilibrato di un argomento difficile, mentre altri hanno sottolineato una visione non critica del valore scientifico, oltre che una narrazione “soggettiva e aneddotica”. La serie tv è stata inoltre accusata di non rispettare la sensibilità di persone vulnerabili all’argomento, oltre che timorose e assorte in un lutto.
La prima stagione della serie tv, divisa in 6 episodi, è stata rilasciata su Netflix il 6 gennaio 2021.
“Surviving Death”: esplorare l’esistenza dell’Aldilà
È possibile dimostrare l’esistenza dell’Aldilà? Il regista ha tentato di farlo offrendo un’analisi legittima e seguendo anche il precedente lavoro della giornalista e autrice dell’omonimo libro. Kean lo ha riferito nel corso della lunga intervista al Guardian, sottolineando le sfide insite nel condurre le pratiche investigative sul fenomeno del paranormale atte a trovare “verità a cui probabilmente non potrai mai arrivare”. Un esempio? Citato anche il filosofo e psicologo William James, autore di Sherlock Holmes Sir Arthur Conan Doyle e il dottor Ian Stevenson, fodnatore degli studi percettivi presso l’Università della Virginia nel 1967. A tal proposito il regista ha sottolineato: “Non sono necessariamente credenti”, ha detto Kean. “Ma sono persone che prendono l’argomento abbastanza sul serio al punto da volerlo studiare”. Il regista ha aggiunto che “ognuno deve decidere da solo se qualcosa ha quel significato per lui oppure no”.
Il cast della serie tv “Surviving Death”
I soggetti intervistati nel corso della serie tv sono persone motivate a rendere la propria testimonianza in seguito a una perdita personale che li ha condotti a cogliere alcuni segni dell’esistenza di un Aldilà. Tra tutti, il personaggio che più ha colpito l’opinione pubblica è stato Mike Anthony. L’uomo è andato incontro alla scomparsa del padre. La perdita llo ha portato a conoscere diversi medium che avrebbero affermato di comunicare con il defunto. Queste visite hanno due scopi. Lo scopo di Anthony è stato anche quello di valutare la credibilità o meno dei medium, sottoponendosi a diverse sfide personali. “È un po’ una montagna russa emotiva per lui”, ha detto Stern. Il regista ha fatto leva proprio sul concetto stesso di emotività attraverso cui “proteggiamo noi stessi” davanti agli scetticismi. “Spero solo che la serie aiuti le persone ad aprire la mente e a mettere in discussione la natura della coscienza”, ha detto Kean.
La recensione della serie tv “Surviving Death”
Prima di addentrarci nelle recensioni della serie tv lasciamo parlare ancora il regista che al Guardian ha affermato: “Non possiamo rispondere alle domande. Non proviamo a farlo nella serie. Ma la serie solleva la possibilità che possa esserci qualcosa che accade dopo la nostra morte. Forse la morte non è la fine”. Proprio a partire da questa intenzione, la serie tv non poteva che andare incontro a un approccio critico diverso. Nell’articolo di recensione si legge su The Guardian: “Surviving Death cerca di trovare il difficile equilibrio tra lo scetticismo di Sherlock e l’apertura di Doyle allo spiritualismo“. Nell’Independent ‘State of the Arts’, l’ editorialista Micha Frazer-Carroll ha descritto la serie come “attraente per coloro che stanno affrontando le ansie legate alla morte“. Lo scrittore e critico cinematografico Radheyan Simonpillai ha scritto per The Guardian che la serie “non manca di attività paranormali. I medium invocano i morti. Le sedute spiritiche cercano di manifestarle. Le persone affermano di essere attori reincarnati , piloti o vittime di omicidi mentre altri descrivono la sensazione di un abbraccio celeste durante le esperienze di pre-morte”. Il critico cinematografico e scrittore di cultura pop Nick Schager ha scritto per The Daily Beast che le prove di Surviving Death “sono di tipo pseudo-scientifico, aneddotico e/o assolutamente fantasioso”. Sul sito Rotten Tomatoes, la serie tv ha ricevuto l’80% delle critiche positive.
Il trailer della serie tv “Surviving Death”
Fonti: Netflix, Rotten Tomatoes, The Guardian, The Daily Beast, The Indipendent