
Giorgio Armani è morto oggi 4 settembre, all’età di 91 anni, mentre era in convalescenza nella sua abitazione dopo un ricovero ospedaliero. In molti speravano fosse l’ennesima “bufala”, giacché non era la prima volta che ne veniva annunciata la morte, ma questa volta la notizia è confermata da fonti ufficiali e autorevoli.

La città di Milano potrà dare l’ultimo saluto a Giorgio Armani nella camera ardente allestita all’Armani/Teatro di via Bergognone 59, aperta sabato 6 e domenica 7 settembre dalle 9 alle 18. I funerali, invece, si terranno in forma privata, come da volontà dello stilista. Frattanto, messaggi di cordoglio stanno giungendo da tutto il mondo.
La nota ufficiale
“Il Signor Armani – recita il comunicato rilasciato dalla sua maison – come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari. Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni, dedicandosi all’azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire“.

La vita
Giorgio Armani era nato l’11 luglio 1934 a Piacenza. Da giovane studiò medicina all’Università di Milano, ma dopo tre anni abbandonò gli studi per lavorare come vetrinista alla Rinascente, il celebre grande magazzino milanese. L’esperienza nel mondo della moda iniziò come disegnatore e assistente, sviluppando un occhio particolare per il taglio e i materiali. Negli anni Sessanta collaborò come stilista freelance con diverse case di moda, tra cui Nino Cerruti, dove curò le linee maschili.

La straordinaria carriera di Giorgio Armani
Nel 1975 fondò con il compagno e socio Sergio Galeotti la società Giorgio Armani SpA: precisamente cinquant’anni fa, e infatti in settembre erano previste diverse iniziative. Nel 1976 presentò la sua prima collezione maschile e femminile a Milano, introducendo uno stile essenziale, elegante e rivoluzionario per l’epoca. Negli anni Ottanta Armani diventò un’icona globale, grazie anche a Hollywood: i suoi abiti comparvero in film come American Gigolo (1980), con Richard Gere, che rese celebre il suo stile raffinato e sensuale. Introdusse il concetto di giacca destrutturata, eliminando imbottiture e rigidità, creando un’eleganza fluida e moderna. Estese il marchio a più linee: Emporio Armani, Armani Jeans, Armani Exchange, oltre a profumi, accessori, occhiali e arredi.
Lo stile Armani
“L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.”
Giorgio Armani
Lo stile Armani è spesso definito “minimal chic”: sobrio, senza eccessi, elegante e senza tempo. Prediligeva colori neutri (grigio, beige, blu, nero), tessuti leggeri e linee pulite. La sua idea era che l’abito dovesse esaltare la persona, non sovrastarla.