
Morta Nadia Cassini: addio all’icona del cinema “sexy” anni Settanta – Era una delle star della cosiddetta commedia sexy che spopolava negli anni Settanta. Nadia Cassini ci ha lasciato a 76 anni, portando via con sé un pezzo del cinema italiano che sapeva intrecciare ironia e seduzione con un grande garbo, e senza prendersi troppo sul serio: era questa la sua cifra. La sua esuberanza, mostrata con disinvoltura, rappresentava un’epoca in cui la leggerezza non era temuta ma celava significati più profondi dietro una solo apparente superficialità.

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La vita e la carriera di Nadia Cassini
Nata a New York nel 1949 con il nome di Gianna Lou Müller, Nadia Cassini vantava un’affascinante eredità culturale: il padre era tedesco-americano, mentre la madre aveva origini italiane. Il suo pseudonimo artistico lo acquisì tramite il matrimonio con il giornalista Igor Cassini Loiewski, deceduto nel 2002. In seguito, dopo la separazione, ebbe una storia con l’attore greco Yorgo Voyagis, che portò alla nascita della figlia, Kassandra. Fin da giovane, Nadia inseguiva sogni artistici che la portarono a lasciare la famiglia per esibirsi come cantante nei night club. Fu il mondo del cinema a consacrarla: divenne un vero pilastro delle commedie sexy all’italiana, collaborando con illustri colleghi come Lino Banfi, Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Renzo Montagnani e Lando Buzzanca.

Il suo charme magnetico e l’abilità comica contribuirono a farle guadagnare uno spazio indimenticabile nel panorama cinematografico, un’eredità che continua a vivere nel ricordo degli spettatori. Conosciuta per la sua spiritosa malizia, in una delle sue ultime interviste, riportata da Il Messaggero, disse autoironica: “Avevo il sedere più bello del mondo, ma non ho avuto altrettanto culo nella vita”. Questa frase racchiude con leggerezza il fascino e le sfide che hanno caratterizzato il suo rapporto con la notorietà. Con la sua morte, l’Italia perde uno dei volti più iconici e apprezzati del suo panorama spettacolare, un simbolo di un’era che ha lasciato un marchio indelebile nella cultura italiana. Nadia Cassini è scomparsa dopo un lunga malattia, a Reggio Calabria, dove viveva con il marito, il mercante d’arte Giuseppe Furfaro

Un’Italia che non c’è più
Oggi, rivedendo le sue interpretazioni, si riscopre quella purezza smarrita, un’Italia che ironizzava sulle proprie manie senza censure morali. Nadia era un’icona, eppure appariva quasi distaccata, come se fosse entrata in quel mondo per caso. Figlia, come detto, di un militare tedesco e di una madre italiana, e nata negli Stati Uniti, aveva introdotto nel nostro cinema un tocco di eleganza esotica e allo stesso tempo sfacciata, un’aura di celebrità internazionale intrappolata nei limiti di un genere che non riusciva a comprenderla appieno.

L’addio al cinema: i motivi della sua scelta
Il suo fascino non si fermava al suo aspetto impeccabile. Era una presenza enigmatica, una bellezza inusuale in un contesto cinematografico che la relegava a ruoli stereotipati, senza percepire l’amarezza che si celava dietro il suo sorriso. Probabilmente consapevole di questo, decise ad un certo punto di abbandonare quel mondo, lasciandoci il rimorso per quello che sarebbe potuta diventare. Restano i suoi film, testimonianze di un’Italia svanita, e il ricordo di una donna che, anche nelle scene più leggere e provocanti, dava l’impressione di voler spiccare il volo.