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“La ragazza della palude” racconta una storia vera? Il mistero trovato nella vita dell’autrice

12/07/2024 10:03 - Ultimo aggiornamento 13/07/2024 09:23

“La ragazza della palude”, la storia vera che ispirato il film. Pochi giorni dal debutto e “La ragazza della palude” è al primo posto della classifica dei film più visti su Netflix. La regia di Olivia Newman e le sorprendenti interpretazioni di Daisy Edgar-Jones, a cui è andato il Leopard Club Award 2022, e di Taylor John Smith sono state già ampiamente apprezzate, senza dimenticare che ad aggiungere un pregio notevole al film, sono state anche le splendide location e la colonna sonora che può vantare il singolo di Taylor Swift “Carolina”. Ma quanto c’è di vero dietro alla trama del film? In questo articolo approfondiremo tutti i dettagli della questione. (Continua a leggere dopo la foto).

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“La ragazza della palude”, la storia vera che ha ispirato il film

Per comprendere quanto di vero possa trovarsi nella trama del film, dovremmo fare prima una breve incursione nella storia. Il film diretto da Olivia Newman rientra a pieno titolo nel genere drammatico, ma possono ritrovarsi anche spiccati riferimenti cinematografici al classico thriller psicologico.Infatti la storia vede al centro della scena le vicende che riguardano Kya, una giovane con un terribile passato alle sue spalle. La giovane non solo ha vissuto un’ infanzia segnata dalle violenze del padre ma anche l’abbandono della madre. Kya, di fatto, resta sola al mondo, con la sua incantevole palude sempre pronta a difenderla.

Per scappare dal proprio incubo personale, Kya si ritira nella sua casa senza mai proseguire gli studi. Si rifugia nei boschi ed lì che trova precisamente dimora. La sua vera casa è la natura. Ad incalzare il ritmo della storia, sopraggiunge la morte di Chase, l’ex fidanzato di Kya, il cui cadavere è stato rinvenuto proprio nelle acque stagnanti della palude. A questo punto Kya diventa l’indiziata numero uno dell’omicidio. A interessarsi del suo caso un avvocato in pensione.
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Il film è tratto dall’omonimo bestseller della scrittrice americana Delia Owens: fin qui nulla di nuovo. Molti di voi però forse non sanno che le vicende narrate nel corso del film sono ispirati a fatti realmente accaduti che riguardano da vicino l’autrice del romanzo. Nel romanzo -dal titolo originale Where the Crawdads Sing, letteralmente “Dove cantano i gamberi”, pubblicato negli Stati Uniti nel 2019 e con 12 milioni di copie vendute- così come nel film si possono trovare alcuni riferimenti alla vita della stessa Delia Owens. Da quanto si apprende sia l’ex marito della scrittrice, di nome Mark, che il figliastro Christopher, risultano attualmente ricercati dalle autorità dello Zambia. Gli inquirenti restano ad oggi in attesa di rintracciare i due per poterli sottoporre a interrogatorio in merito a un caso di omicidio di un bracconiere avvenuto nel 1995.

Lo speciale sul caso si intitola ” Deadly Game: The Mark and Delia Owens Story “

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Da quanto si apprende su The Atlantic, i sospetti sono ricaduti sui due a partire da un filmato. Il bracconiere sarebbe stato filmato da una troupe televisiva della ABC nel 1995, mentre il telegiornale Turning Point stava producendo un segmento sul lavoro di conservazione degli Owens in Zambia. L’uomo sarebbe stato coinvolto in una sparatoria ripresa da un cameraman che ha successivamente dichiarato che il primo ad aprire il fuoco è stato Christopher Owens. Il padre Mark Owens, a detta dei testimone, avrebbe coperto l’omicidio gettando il corpo nelle profondità di un lago. In ogni caso, è bene sottolineare che la scrittrice abbia più volte smentito la notizia, ma i dubbi sul fatto che il suo romanzo -e il film- possano avere qualche accenno biografico non è del tutto da scartare.
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Come riporta Image:“Non siamo stati coinvolti in questo incidente, né in nessun altro incidente di questa natura”, hanno scritto gli Owens in una lettera ai donatori della loro Owens Foundation for Wildlife Conservation nell’aprile 1996