
Ci sono film d’animazione che intrattengono, e poi ci sono quelli che riescono a ridefinire un immaginario. Klaus – I segreti del Natale appartiene senza esitazione alla seconda categoria. Arrivato su Netflix con discrezione, ha conquistato pubblico e critica grazie a una visione autoriale rara, capace di parlare ai bambini senza semplificare e agli adulti senza indulgere nella nostalgia facile. Ambientato in un Nord gelido e ostile, il film costruisce una fiaba moderna che riflette su egoismo, comunità e responsabilità individuale,

Il tutto trasforma una storia fantasy di formazione in una potente riflessione sul significato del dono. E lo fa con un’animazione che guarda al passato per reinventare il futuro. Il film ha ottenuto una candidatura agli Oscar come Miglior film d’animazione. [TRAILER in fondo]
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- Titolo originale: Klaus
- Formato: Film
- Anno: 2019
- Durata: 1h 37m
- Genere: Animazione, Famiglia, Fantasy
- Regia: Sergio Pablos
- Produzione: The SPA Studios
Jesper è un giovane postino viziato e cinico, spedito dal padre su un’isola sperduta oltre il Circolo Polare Artico come ultima possibilità di riscatto. Il luogo è ostile, diviso da faide antiche e popolato da abitanti che hanno smesso di comunicare persino tra loro. Il lavoro sembra impossibile, e la solitudine rischia di avere la meglio. L’incontro con Alva, un’insegnante disillusa, e con Klaus, un falegname solitario che vive ai margini della comunità, cambia però la traiettoria del racconto. Senza mai scivolare nel sentimentalismo, il film osserva come un gesto apparentemente egoistico possa innescare un circolo virtuoso, trasformando un luogo spezzato in una comunità viva. L’atmosfera è quella di una fiaba nordica, malinconica e luminosa allo stesso tempo.
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I personaggi e chi li doppia in italiano
Marco Mengoni dà voce a Jesper con un equilibrio notevole tra sarcasmo e vulnerabilità, rendendo credibile un personaggio che parte dall’egoismo più puro per arrivare a una maturazione autentica. È una performance misurata, che evita la caricatura e accompagna con naturalezza l’evoluzione narrativa.
Francesco Pannofino presta a Klaus una voce profonda e silenziosa, capace di esprimere più con le pause che con le parole. Il suo personaggio è una presenza quasi mitologica, ma sempre umana, costruita su un dolore mai ostentato.
Ambra Angiolini completa il trio principale con un’Alva disincantata e concreta, che rappresenta il punto di contatto tra idealismo e realtà.
Inoltre, Carla Signoris doppia Mrs. Krum, Renato Cecchetto presta la voce a Mister Ellingboe, Neri Marcorè a Mogens e Dario Oppido doppia il personaggio di Sarge.

È ispirato a una storia vera?
Klaus – I segreti del Natale è una storia originale, che rielabora in chiave narrativa e simbolica alcune origini leggendarie della figura di Babbo Natale. Non si basa su fatti reali né su un’opera letteraria preesistente, ma costruisce un mito nuovo partendo da elementi culturali condivisi.
La nostra recensione
Il film è uno dei migliori esempi di animazione degli ultimi anni. Una menzione particolare, dunque, va allo stile visivo, che fonde animazione tradizionale e profondità digitale, delineando un racconto sorprendentemente maturo per un titolo adatto per tutta la famiglia. Anche il pubblico ha risposto con entusiasmo, riconoscendogli una longevità rara nel panorama dei film natalizi. Klaus – I segreti del Natale combina animazione d’autore e racconto emotivo con una forte identità visiva e narrativa. Klaus non è solo un film di Natale, ma una storia sul potere delle azioni individuali e sul modo in cui i miti nascono dalle persone comuni.
Quando guardarlo su Netflix
Disponibile ora in streaming ►Guarda su Netflix

