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Netflix, un thriller psicologico spagnolo fa rumore con il suo silenzio

13/10/2025 19:25 - Ultimo aggiornamento 13/10/2025 19:41
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Un giovane accusato di omicidio, una psichiatra ossessionata, un silenzio che nasconde la verità. In silenzio, il thriller psicologico spagnolo di Netflix con Aarón Piper, è puro magnetismo psicologico. Ambientata in un universo grigio e sorvegliato, la miniserie spagnola In silenzio indaga quanto possa essere sottile il confine tra osservare e manipolare, tra amore e ossessione, tra chi guarda e chi viene guardato.

Nel filone dei thriller psicologici spagnoli su Netflix – da La ragazza di neve ad Ángela – anche In silenzio si distingue per la sua tensione costante e per il modo in cui rende inquieta la normalità quotidiana. Uscita nel maggio 2023 e arrivata al n.1 in Italia, la serie diretta da Aitor Gabilondo mette in scena una tensione costante tra colpa e desiderio di redenzione.

Protagonista di In silenzio è Aarón Piper, volto amatissimo di Élite. Accanto a lui Almudena Amor (Ángela ), Manu Ríos (anche lui da Élite) e Cristina Kovani. Un racconto disturbante e magnetico che conferma la forza del thriller spagnolo contemporaneo su Netflix.

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In silenzio – tutti i dettagli

  • Titolo: In silenzio
  • Titolo originale: El silencio (Muted)
  • Formato: Miniserie
  • Episodi: 6
  • Genere: thriller psicologico, dramma
  • Paese di produzione: Spagna
  • Lingua originale: spagnolo
  • Data di uscita: 19 maggio 2023
  • Regia / creazione: Aitor Gabilondo
  • Cast principale: Aarón Piper, Almudena Amor, Manu Ríos, Cristina Kovani, Ramiro Blas
  • Produzione: Alea Media / Netflix

Di cosa parla In silenzio

Dopo sei anni di reclusione per l’omicidio dei genitori, Sergio Ciscar viene rilasciato senza aver mai spiegato cosa sia davvero accaduto quella notte. Il suo caso diventa oggetto di un esperimento psichiatrico: la dottoressa Ana Dussuel e il suo team lo sorvegliano segretamente tramite una rete di telecamere, registrando ogni abitudine e micro-reazione nella speranza di capire se rappresenti ancora un pericolo. Ciò che inizia come osservazione scientifica scivola presto in un gioco di ossessione e controllo, dove i ruoli tra chi osserva e chi è osservato si confondono e il silenzio diventa la voce più minacciosa di tutte.
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Il titolo è ovviamente parte di tutta la storia, il silenzio (anche se non veramente così presente) permane durante i sei episodi, durante la storia e la vita di Sergio. Il ragazzo ha deciso di chiudersi in un silenzio durato ben sei anni e che sembra andare ancora avanti, il suo silenzio è interrotto dalle parole della psichiatra Ana e di una delle poche persone con cui Sergio parla, ovvero una ragazza conosciuta in carcere. Eppure questo silenzio, le parole non dette, inesistenti di Sergio si fanno sempre più prepotenti, diventano quasi assordanti. Lasciare lo spettatore nel limbo, cercare di capire perché ha ucciso i genitori, cercare di capire se veramente lui è il colpevole, questi gli intenti della serie. E il dubbio rimane fino all’ultimo episodio, quindi forse questa è dopotutto una nota positiva tenendo l’attenzione e l’interesse alto (spoiler con spiegazione del finale in fondo!).
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In silenzio – Voyeurismo e sorveglianza

Uno dei temi centrali de Il silenzio è il voyeurismo, affrontato in una chiave sorprendentemente moderna. L’osservazione, che nasce come esperimento clinico, si trasforma progressivamente in un’ossessione pericolosa: la psichiatra Ana Dussuel, incaricata di monitorare Sergio, finisce intrappolata nel suo stesso dispositivo di controllo.

Il rimando a La finestra sul cortile è inevitabile – ma qui il “guardare oltre” assume una forma digitale e onnipresente. Le telecamere che spiano Sergio diventano metafora di un mondo dove ogni gesto può essere osservato, analizzato e manipolato. Come in La donna alla finestra o The Voyeurs, il confine tra osservatore e osservato si dissolve, fino a invertire i ruoli: chi guarda diventa vittima della propria curiosità.

L’atmosfera cupa e piovosa, la fotografia fredda e geometrica, richiamano invece i thriller nordici contemporanei, con la stessa precisione visiva e lo stesso senso di alienazione. Tutto è studiato, calibrato, perfino troppo controllato – e proprio in questa rigidità visiva si riflette il messaggio della serie: il vero silenzio non è assenza di parole, ma perdita di libertà.

In silenzio – Il cast e i personaggi

Al centro di Il silenzio c’è Aarón Piper, che abbandona l’immagine da teen idol di Élite per dare vita a Sergio Ciscar, un giovane enigmatico e tormentato. Piper costruisce il personaggio sul linguaggio del corpo e dello sguardo più che sulla parola: il suo silenzio diventa una forma di resistenza e, allo stesso tempo, di colpa. È un’interpretazione matura, che segna la sua definitiva trasformazione da volto adolescenziale a protagonista del thriller psicologico spagnolo contemporaneo.

Aarón Piper nel cast di "In Silenzio" serie spagnola Netflix

Accanto a lui c’è Almudena Amor, che conferma il suo talento nel dare voce a personaggi femminili complessi e tormentati. In questa serie interpreta Ana Dussuel, la giovane psichiatra che osserva Sergio a distanza e che, poco a poco, ne diventa prigioniera emotiva. divisa tra etica professionale e curiosità ossessiva. Il suo sguardo, spesso più eloquente dei dialoghi, diventa la chiave emotiva della serie. Amor è ormai una delle attrici più versatili della nuova generazione spagnola: dopo i ruoli rivelazione in El buen patrón (accanto a Javier Bardem) e La abuela.

Almudena Amor nel cast di "In Silenzio" serie spagnola Netflix

Un altro volto noto di Élite torna in In silenzio: Manu Ríos, qui in un ruolo più maturo e drammatico rispetto ai personaggi che l’hanno reso celebre. Interpreta il fidanzato di Marta, la giovane che diventa l’apparente interesse amoroso di Sergio, ma anche uno dei punti di rottura nella trama. Il suo personaggio incarna il desiderio di libertà e la paura del controllo, due forze che attraversano tutta la serie. Come già in Élite, la sua figura unisce carisma e fragilità, ma in In silenzio trova una dimensione più adulta, dove l’attrazione e la colpa si intrecciano fino a diventare inseparabili.

Aarón Piper nel cast di "In Silenzio" serie spagnola Netflix - scena serie

Cristina Kovani e Ramiro Blas completano il cast, offrendo interpretazioni che arricchiscono il contesto morale e relazionale della storia, dove ogni personaggio riflette una diversa forma di controllo o di paura.

Cristina Kovani cast In Silenzio serie Netflix spagnola

Il silenzio – Cosa dice la critica (e la nostra opinione)

Alla sua uscita, In silenzio ha ricevuto opinioni contrastanti dalla stampa spagnola e internazionale. La serie è stata apprezzata per l’atmosfera tesa e la fotografia curata, ma criticata per la lentezza della narrazione e per alcune scelte di scrittura considerate poco convincenti. Diverse testate – da La Vanguardia a The Guardian – hanno riconosciuto l’intensità del finale e il coraggio con cui affronta temi come la manipolazione e la sorveglianza, pur definendola un racconto “freddo” e a tratti “meccanico”.

Noi di Netflixmania, invece, leggiamo In silenzio come un esperimento volutamente distaccato, dove il vuoto emotivo e il controllo visivo sono parte del messaggio. Non è un thriller che vive di ritmo o colpi di scena, ma di tensione sotterranea, di sguardi e pause che diventano più eloquenti delle parole. Una serie imperfetta, sì, ma capace di lasciare un’eco disturbante, coerente con la tradizione del thriller psicologico spagnolo e con quella poetica del silenzio che la rende unica nel suo genere.

Aarón Piper in "In Silenzio" serie spagnola Netflix

Cosa rende Il silenzio così affascinante? In silenzio è una serie che non cerca di stupire con l’azione, ma di intrappolare lo spettatore nel disagio del non detto, la paura di ciò che resta fuori campo, nella tensione che cresce in silenzio, scena dopo scena. Ogni episodio costruisce un’atmosfera trattenuta, in cui l’assenza di parole pesa più dei dialoghi. La regia di Aitor Gabilondo predilige uno sguardo freddo e quasi clinico, sostenuto da una fotografia plumbea che trasforma spazi domestici e urbani in camere di risonanza dell’ansia.

Come spesso accade con le produzioni spagnole di successo, da La casa di carta a Élite, anche qui si ritrova quella miscela di energia visiva e intensità emotiva che distingue il racconto iberico. Il silenzio non è una serie perfetta – volutamente fredda, a tratti disturbante – ma proprio in questa cupezza risiede il suo fascino.
Con i suoi sei episodi densi e oscuri, offre un’esperienza diversa rispetto ai classici thriller di Netflix: più introspettiva, più silenziosa, ma capace di restare impressa per la sua capacità di trasformare l’osservazione in inquietudine.

Il finale spiegato (attenzione: spoiler)

L’ultimo episodio è il più angosciante della serie e porta finalmente alla luce la verità dietro il silenzio di Sergio. Dopo cinque episodi di tensione crescente, Ana si reca a casa del giovane e rivela un legame personale sconvolgente: è la madre adottiva di Noa, la sorellina di Sergio, allontanata dopo l’omicidio.

Il confronto tra i due rivela quanto il confine tra cura e dipendenza sia sottile. Ana, ormai travolta da un sentimento ambiguo verso il suo “paziente”, cerca di riunire i due fratelli, ma la verità emerge solo quando Noa racconta ciò che vide da bambina: fu proprio Sergio, in preda a un attacco di rabbia, a uccidere i genitori.

Nel tragico epilogo, Sergio – consapevole del proprio gesto e del dolore che ne è seguito – si getta dal balcone da cui aveva spinto i genitori anni prima. Ana, rimasta sola e spezzata, lo segue con lo sguardo in una delle sequenze più simboliche della serie, lasciando intendere un destino speculare e una chiusura circolare.

Il silenzio si conclude così, coerente con la sua poetica: il silenzio non è assenza di suono, ma assenza di pace.

Dove è stato girato In silenzio

Le riprese si sono svolte principalmente nei Paesi Baschi, con location a Bilbao e dintorni. L’estetica urbana e spesso piovosa contribuisce a costruire un senso di isolamento e di tensione emotiva che accompagna l’intera narrazione.

Perché guardarla

Se hai apprezzato La ragazza di neve o Ángela, questa è una serie spagnola da recuperare: un thriller psicologico che non urla, ma scava. Parla di controllo, paura e sguardo – e lascia un’eco che continua dopo i titoli di coda.

In silenzio – data di uscita su Netflix

Disponibile ora. In silenzio è già in streaming su Netflix. Data di uscita: 19 maggio 2023.
Guarda su Netflix.

Guarda il trailer

Ecco il trailer ufficiale per entrare nell’atmosfera di In silenzio.