Paolo Sorrentino ha ottenuto successo dove molti altri registi italiani hanno fallito. I suoi numerosi film sono campioni d’incassi non soltanto in Italia, ma anche all’estero. Netflix Italia fa un regalo ai suoi abbonati e ci permette di vedere e assaporare tre dei suoi grandi successi nominati agli Oscar; Il Divo, La Grande Bellezza e in ultimo, ma non per importanza, È stata la mano di Dio. Una delle strade più rapide per fare colpo sugli spettatori esteri è passare dagli Oscar e in questo, negli ultimi anni, Sorrentino sta diventando una garanzia, proprio per questo non potete privarvene e dovreste assolutamente recuperarli se ancora non li avete visti.
Leggi anche: “Intensamente romantico”, su Netflix il film di Scamarcio, “L’ultimo Paradiso”
Ti sei perso i titoli nuovi in uscita su Netflix questa settimana? Come sempre, sai che puoi trovare su Netflixmania i riepiloghi delle nuove uscite della settimana qui e la lista aggiornata delle migliori serie e i Top 10 film oggi qui. Dai anche un’occhiata al nostro elenco aggiornato delle nuove uscite di aprile.
1 – È stata la mano di Dio
Qui ci troviamo nella romantica quanto carnale Napoli dai mille colori come ci ricorda Pino Daniele. Una città che non ci lascia mai andare, ma ci culla durante tutte le due ore del film. È stata la mano di Dio è una delle opere più profonde e personali di Paolo Sorrentino. Poetica biografia dello stesso regista ci fa addentrare un po’ in quella che è l’anima ancora giovane di Sorrentino. Fabietto Schisa, interpretato da un emergente Filippo Scotti, è un adolescente che troppo presto è stato toccato dai drammi della vita; la perdita dei genitori interpretati da Toni Servillo e Teresa Saponangelo. Il suo amore per il cinema, il suo rifiuto della realtà, che come dice non vuole più perché questa non ci basta per vivere, lo porteranno alla scoperta di se stesso. Fabietto è forse uno dei suoi personaggi più umani. Se è vero che la frase “Non ti disunire” è diventata quasi mantra, è in egual modo vero che forse il film avrebbe potuto e dovuto vincere per la sua candidatura agli Oscar come Miglior film internazionale.
Leggi anche: I film acclamati e vincitori del premio Oscar 2023 da guardare su Netflix
2 – La grande bellezza
Nel 2013 arriva per Paolo Sorrentino il suo primo Premio Oscar grazie a La grande bellezza candidato come Miglior film in lingua straniera. Il successo del film, inutile negarlo, è mondiale. Una descrizione sottile, quanto profonda, di una superficialità sociale che si disperde tra i luoghi mozzafiato che solo una città grande e antica come Roma può darci. Una vaga ispirazione a La dolce vita di Fellini, probabile, ma è giusto fargliene una colpa? Io non credo e lo dimostra il fatto che questo film rimarrà probabilmente nella storia del cinema negli anni a venire. Toni Servillo è Jep Gambardella, un personaggio magnetico che padrone di se stesso rappresenta tutti e nessuno, un critico teatrale che sa muoversi nei mondi che frequenta. La natura umana qui è posta sotto una lente d’ingrandimento divisa tra armonia e brutalità primordiale che da sempre ci caratterizzano in quanto essere umani.
Leggi anche: Clint Eastwood su Netflix Italia: 5 capolavori da non perdere
3 – Il Divo
Candidato agli Oscar per Miglior Trucco, Il Divo, film del 2008, ruota intorno alla figura politica di Giulio Andreotti, interpretato da Toni Servillo. Aggiudicatosi il Premio della Giuria al Festival di Cannes, il film farà sì che lo spettatore assista ad una delle performance migliori di Servillo, ma anche ripercorrere un pezzo di storia italiana. Il biopic, dopo una precedente presentazione degli eventi che hanno scombussolato maggiormente l’Italia (come il rapimento Moro o la morte di Falcone e Ambrosoli), prende vita a partire da inizio anni ’90, anno quello del ’91 che coincide con la fine dell’incarico da deputato di Andreotti e l’inizio della carica di senatore a vita. Sorrentino, ricorrendo a bravissimi truccatori e costumisti, trasla sapientemente sul grande schermo la personalità di spicco di Andreotti e il suo vertiginoso declino.
Leggi anche: “Non essere cattivo”, la chiusura ideale per la trilogia tossica di Claudio Caligari
Fonte: Netflix