
Costretto a fuggire da Monterrey e perso nel Queens, Ulises affronta la solitudine dell’esilio in un film candidato all’Oscar e vincitore di 10 Ariel Awards su Netflix.
Nel caos vibrante dei monti di Monterrey, il 17enne Ulises guida i Los Terkos, una banda che vive per la Kolombia, una controcultura fatta di cumbia rebajada (una versione rallentata e ipnotica della cumbia), abiti larghi dai colori sgargianti e acconciature scolpite a mano. Per loro non è solo estetica: è identità, appartenenza, un modo per resistere a una città segnata dalla violenza dei cartelli. Ma basta uno scontro con la gang locale dei Los F per incrinare quel fragile equilibrio. Un malinteso, una radio rubata, un’accusa sbagliata: il mondo di Ulises si sgretola in un istante. Spinto dalla paura e dal desiderio di salvare la propria famiglia, è costretto a lasciare Monterrey e tutto ciò che lo definiva, precipitando in un esilio che lo porterà fino al Queens, dove nessuno conosce la sua musica, né i colori che porta addosso – e dove ricominciare significa, per la prima volta, sentirsi davvero soli.

A New York, nel Queens, tra palazzi anonimi e comunità di immigrati che parlano lingue estranee, Ulises scopre la solitudine dell’esilio e la fragilità di una cultura lontana da casa. Non sono più qui (Ya no estoy aquí), diretto da Fernando Frías de la Parra, ha conquistato la critica internazionale: Official Selection al Tribeca, candidato dal Messico agli Oscar, e vincitore di 10 Ariel Awards, i premi cinematografici più importanti del Paese, considerati l’equivalente messicano degli Oscar. Guillermo del Toro lo ha definito “un’opera necessaria, da vedere”. Il trailer è in fondo all’articolo.
La storia nasce dallo sguardo di Frías de la Parra verso una Monterrey in mutazione, dove la musica diventa rifugio e resistenza. Il film entra in questo mondo senza filtri, mostrando la Kolombia non come folklore, ma come un autentico codice culturale capace di creare comunità e protezione, un universo pulsante che Ulises porta cucito addosso anche quando tutto il resto gli viene strappato.

Il regista tratteggia così una trama che non è solo fuga, ma sospensione: Ulises scivola tra due mondi che non gli appartengono completamente, un Messico diventato pericoloso e un Queens che non sa come accoglierlo. La sua è una storia di deriva, ma anche di radici che bruciano, impossibili da cancellare, e di un corpo che continua a muoversi al ritmo della cumbia anche quando nessuno la ascolta più.
Il cast è uno dei punti di forza del film, guidato da Juan Daniel García Treviño, straordinario nel restituire l’introversione e la resilienza del protagonista. Attorno a lui, volti in gran parte non professionisti contribuiscono a creare un realismo quasi documentaristico, mentre le ambientazioni — dai vicoli di Monterrey alle strade del Queens — amplificano il contrasto emotivo della storia.
Frías de la Parra utilizza una regia immersiva che predilige lunghi silenzi, primi piani insistiti e sequenze musicali che diventano vere dichiarazioni d’identità. Le sue immagini raccontano molto più delle parole: mostrano un ragazzo che sopravvive grazie a ciò che ama, pur sapendo che quel mondo non gli appartiene più. Temi come migrazione, memoria culturale e dislocazione emergono con forza, rendendo il film vicino a molti percorsi di vita contemporanei.
Acclamato dalla critica internazionale e scelto dal Messico come candidato agli Oscar, questo film drammatico su Netflix tocca corde profonde, trasformando una piccola storia personale in un racconto universale sul senso di appartenenza. Una scelta ideale per chi cerca cinema che parli al cuore e alla memoria.
Se ti affascinano anche le produzioni dell’America Latina, questo titolo è un punto di accesso potente all’identità musicale e sociale delle produzioni messicane Netflix, sospese tra realismo e poesia visiva. Una storia che resta addosso, fatta di musica, memoria e desiderio di essere visti. E se vuoi esplorare altre opere che raccontano identità e trasformazione, scopri anche i titoli nella nostra sezione storie vere Netflix.
Intanto però, godiamoci il trailer (sotto).
Non sono più qui – Tutte le info
- Titolo originale: Ya no estoy aquí
- Titolo internazionale: I’m No Longer Here
- Genere: Drammatico
- Paese di produzione: Messico
- Anno di uscita: 2019
- Regia: Fernando Frías de la Parra
- Cast principale: Juan Daniel García Treviño e un cast di volti non professionisti
- Produzione: Panorama Global / Más Ojos Films, distribuzione Netflix
- Data di uscita su Netflix: Disponibile

